venerdì 26 dicembre 2014

CONTROCORRENTE - L'ULTIMA CROCIATA

COMUNICATO STAMPA
Il paventato arrivo di un un cospicuo numero di migranti che saranno ospitati presso un immobile appositamente strutturato in C.da S.Croce a Piazza Armerina non è una novità : erano mesi che in città circolavano voci insistenti sulla immediata apertura di un centro d’accoglienza e la protesta di questi giorni dei residenti di un condominio ha tutto il sapore carico della rabbia di chi , dall’oggi al domani ( anche se ripetiamo le notizie ufficiose circolavano da tempo) si vedrà arrivare un centinaio di “coinquilini” nel proprio palazzo . Queste tensioni si sarebbero potute facilmente evitare se la problematica relativa all’arrivo e alla permanenza dei clandestini in Città fosse stata trattata dall’Amministrazione comunale con equilibrio e buon senso . Così invece non è stato. Ormai non esiste alcuna regola per porre un limite al proliferare dei centri d’accoglienza che sorgono come funghi per i certi, rapidi e cospicui finanziamenti che lo Stato eroga e che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e la carità evangelica disinteressata e gratuita. I centri di accoglienza sono sparsi ovunque in città, dal centro storico alla periferia, senza alcuna logica di buon senso. I migranti sono ospitati in alberghi , case , appartamenti o immobili per i quali è stata modificata la destinazione d’uso per rispondere ai parametri richiesti dalla prefettura e poter partecipare ai bandi d’accoglienza. Ma concentrare un centinaio di migranti in una sola struttura d’accoglienza, soprattutto se collocata in una zona residenziale abitata da famiglie è stato un errore macroscopico e molte delle cose che stanno accadendo in queste ore erano prevedibili ed evitabili. In questo contesto “brilla” la superficialità della amministrazione comunale che non sta sufficientemente vigilando e monitorando questo aspetto e non ritiene ancora di dover mettere dei paletti per la “probabile apertura “ di ulteriori centri. IL business è inarrestabile nonostante la crisi economica di cui non si vede la fine è aggravata anche dai costi dell’invasione di clandestini provenienti da ogni angolo del mondo per la felicità dei professionisti della solidarietà a pagamento che li assistono a spese nostre e che sta mettendo in ginocchio l’intera economia italiana, creando gravi rischi di conflitti e tensioni sociali. Ma queste cose non si dovrebbero dire perchè scatta subito l’accusa di razzismo e xenofobia. Ma noi le diciamo lo stesso. Le anime pure per mascherare il problema, lo negano e fanno appello al dovere di accogliere i migranti ed assisterli amorevolmente a nostre spese. Da oltre sei mesi Fratelli d’Italia AN , ha iniziato una vera e propria campagna di protesta , civile e democratica , per il costante arrivo di clandestini a Piazza Armerina ed in tutto il territorio provinciale con quasi 2000 firme di Cittadini allarmati raccolte nei nostri banchetti per chiedere la sospensione dell’allora operazione “Mare Nostrum” ( camaleonticamente definita oggi Frontex Plus) conclusasi con la manifestazione del 9 settembre presso la biblioteca comunale in cui si trattò proprio il tema dei centri di accoglienza . Tale problema a Piazza Armerina ma anche in altri comuni della provincia come Barrafranca, Aidone, Regalbuto, Enna , non può più essere sottovalutato e rimandato dagli Organi di Governo Nazionali, Regionali e Comunali. Qualche settimana orsono, alla luce dello scandalo “Mafia Capitale” e di alcune intercettazioni telefoniche dove si parlava di aumentare a dismisura il numero di clandestini in una struttura d’accoglienza, avevamo emesso un comunicato stampa sul business dei centri di accoglienza fatto sulle spalle dei residenti e poiché abbiamo avuto “la colpa” di parlare e scrivere su questo argomento ricevemmo – a mezzo stampa- pesanti e basse insinuazioni che per ricercare visibilità politica ,fomentavamo tensioni sociali fra i residenti e i migranti se non quella di essere razzisti. Le cronache dei giornali di questi giorni smentiscono queste accuse gratuite e strumentali nei nostri confronti ed evidenziano come le proteste di Piazza Armerina , di Barrafranca , Aidone o di Regalbuto , sono nate spontaneamente senza alcuna strumentalizzazione politica . Nessuna Autorità , è ancora intervenuta concretamente per tranquillizzare i cittadini e mettere in atto azioni amministrative per bloccare il numero crescente di strutture di accoglienza presenti in Città con i relativi problemi connessi alla presenza dei clandestini ed in questo il Sindaco di Piazza Armerina avrebbe già dovuto esprimersi a riguardo anziché lavarsene le mani . FDI-AN di contro , ha sempre espresso una posizione netta, chiara e coerente, come unica Forza politica ad avere denunciato , in tempi non sospetti, pubblicamente il problema e di averlo fatto senza esasperare gli animi dei residenti con toni civili e democratici . Pur criticando aspramente le politiche di accoglienza dei migranti del Governo, i clandestini/migranti, quando realmente provenienti da paesi in conflitto e vittime di persecuzioni religiose o politiche, sono giustamente considerate delle vittime e in relazione alle situazioni contingenti locali di natura economica, sociale, culturale e soprattutto numerica, vanno accolti e tutelati con lo “status” di rifugiato e quindi non possono e non devono essere colpevolizzati di nulla a differenza da chi ha capito che sono una risorsa per far soldi. FDI-AN, ha sempre tenuto bassi i toni e proposto di realizzare un’accoglienza di migranti limitata nel numero e senza creare alcun disagio e preoccupazioni di sorta con i residenti. Le popolazioni locali devono comunque essere tutelate nei diritti di cittadini prima di qualsiasi “ospite” straniero. Pertanto Piazza Armerina non può trasformarsi in una Città “permanente” dell’accoglienza così come nessun altro centro della provincia di Enna. I consigli comunali , alla stregua di altri civici consessi, dovrebbero deliberare urgentemente precise linee d’indirizzo su questo delicato argomento che, se non trattato urgentemente, rischia di esplodere con forme di protesta dei residenti ( così come pubblicato dai giornali)e che non deve assolutamente degenerare per non prestare il fianco ai soliti “untori del razzismo di giornata” . Nei prossimi giorni invieremo al Prefetto di Enna una ulteriore nota di protesta e chiederemo un incontro con il Presidente della Commissione comunale politiche sociali di Piazza Armerina. Piazza Armerina 26 Dicembre 2014 Fabrizio Tudisco Portavoce prov. FDI-AN

venerdì 19 dicembre 2014

IL PROBLEMA ESISTE O SIAMO NOI - COME CI HA ACCUSATO RECENTEMENTE QUALCUNO - A CREARE TENSIONI SOCIALI E FARE DEMAGOGIA CON I MIGRANTI ?

Non avevo controreplicato alle critiche offensive e strumentali ricevute da Agostino Sella perchè il tempo è galantuomo e prima o poi "i nodi vengono al pettine"
PIAZZA ARMERINA Migranti nel palazzo, i residenti insorgono: "Qui non li vogliamo" di Roberto Palermo — 19 Dicembre 2014 Santa Croce alza le barricate contro l’arrivo di 100 profughi migranti, palazzo, Piazza Armerina, Enna, Cronaca PIAZZA ARMERINA. Chiedono un incontro urgente al sindaco e al prefetto per dire no all'assegnazione di migranti richiedenti asilo politico in un intero palazzo condominiale ricadente all'interno del loro quartiere a Santa Croce. E sono disposti anche ad alzare le barricate pur di non vedere messa a repentaglio la loro tranquillità. Il comitato civico «Legalità Quartiere Normanni Santa Croce» scrive alle istituzioni locali e di governo provinciali, temendo «gravi ripercussioni per l'ordine pubblico e la sicurezza dei residenti», 40 famiglie di via Leonardo Da Vinci pronte a tutto pur di vedere tutelata la propria comunità. «A ridosso del condominio nel quale verranno a breve sistemati quasi 100 migranti vivono numerosissime famiglie, siamo fortemente preoccupati di quello che sta accadendo, senza consultare il territorio ci calano dall'alto decine e decine di migranti di cui non sappiamo nulla, che dovrebbero rimanere 24 ore su 24 nei nostri cortili, senza un lavoro ed un'occupazione, non si sa per quanto tempo, una cosa inaccettabile, i nostri bambini fino ad oggi giocavano per strada liberamente, adesso li dovremo rinchiudere a casa», sottolinea Davide Careri, presidente pro tempore del comitato civico.

venerdì 12 dicembre 2014

CONTROCORRENTE - Ma quale accoglienza ?

< Le recenti intercettazioni telefoniche di Luca Odevaine , membro del Tavolo Nazionale dei Rifugiati e già capo di gabinetto dell’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, nella parte in cui parla di aumentare da 150 sino a 500 il numero di migranti ospiti in una struttura ricettiva a Piazza Armerina, confermano definitivamente i nostri sospetti che da tempo, una lobby affaristica, stesse tentando di portare avanti un vero e proprio business dei migranti piuttosto che una reale e disinteressata cultura dell’accoglienza nella città dei mosaici. Per tutta l’estate, voci ricorrenti e attendibili di una imminente apertura di un “CARA” a Piazza Armerina alimentavano i già consistenti e inquietanti interrogativi sulla effettiva trasparenza del programma e a tal proposito, grazie all’infaticabile opera di volontariato dei dirigenti e simpatizzanti di FDI-AN, fu portata avanti un’intensa e costante raccolta di firme per “bloccare” sul nascere il paventato programma chiedendo con la campagna “Stop Mare Nostrum e Prima Gl’Italiani” anche il ridimensionamento numerico dei clandestini presenti in Città e sul territorio. In data 9 settembre, a conforto delle 2000 firme raccolte con i banchetti, si svolse nell’atrio della biblioteca comunale una importante manifestazione con la presenza di tanti cittadini per discutere proprio del business dei centri di accoglienza a Piazza Armerina che tanta preoccupazione stavano procurando a larga parte della Cittadinanza e presentato un documento “premonitore” di denuncia di cui riportiamo uno stralcio : ” LA RETE DELL’ACCOGLIENZA: UNO STRUMENTO DELLA SOLIDARIETÀ O UNA MACCHINA MANGIASOLDI? A proposito della “Rete dell’accoglienza”, bisogna denunciare la precarietà del sistema e l’intreccio di interessi economici in atto, sul quale sarebbe auspicabile che la magistratura iniziasse a far luce. Ormai sorgono ovunque centri di accoglienza, qualificati come “emergenziali”, in cui vengono ospitati centinaia di immigrati irregolari, in assenza dei requisiti abitativi, strutturali e sanitari che sarebbero richiesti in qualunque struttura ad uso pubblico. Poi ci sono i centri di accoglienza tipizzati dal Viminale (come da elenco sul sito web istituzionale) che, sempre in nome dell’emergenza permanente, ospitano più del doppio dei migranti che potrebbero alloggiarvi. La logica è quella di favorire l’emergenza permanente per gestire, con procedure e standard meno rigidi, i finanziamenti a pioggia destinati alla gestione del fenomeno migratorio”. Fra gli interventi spiccò – per le forti reazioni suscitate fra il pubblico - quello di un imprenditore locale che candidamente e polemicamente affermò che il fenomeno dell’accoglienza dei migranti era un vero e proprio business …panacea per l’asfittica economia locale e che bisognava anzi incrementarla. Da quella data nessun dato positivo e pubblico ha confermato l’affermazione di quell’imprenditore e grazie a queste intercettazioni il problema si ripropone con maggiore preoccupazione per gli evidenti oscuri trasversalismi che stanno emergendo e di cui si stanno occupando gli inquirenti . Molti falsi perbenisti con il leit-motiv dell’accoglienza hanno solamente dato corso alla coltivazione dei propri interessi personali e nulla più. Non è assolutamente vero che gl’immigrati/clandestini hanno supportato l’economia locale ma è vero il contrario spesso alimentando il sottobosco dei lavori in nero nell’ambito rurale e della manovalanza in genere sottraendolo ai lavoratori locali in regola. Ed anche se i migranti sono in regola grazie al programma SPRAR come quello relativo ai lavoratori che collaborano con gli Enti locali per la manutenzione del verde pubblico e della pulizia delle strade in genere si ritiene, che per tali mansioni, avrebbero dovuto essere impiegate maestranze locali, tenuto conto del gravissimo momento di crisi economica, tra i tanti disoccupati piazzesi e della provincia. A prescindere dagli sviluppi che prenderà l’inchiesta Romana il fenomeno degli sbarchi dei clandestini/migranti non tende assolutamente a fermarsi grazie all’incapacità del Governo Renzi/Alfano , pertanto FDI-AN auspica un rapido e risolutivo intervento degli Organi Prefettizi per bloccare a non più di 50 unità il numero di clandestini/migranti nei centri di accoglienza a Piazza Armerina altresì verificando la loro provenienza da paesi in conflitto, delle reali generalità e dello stato di salute onde evitare l’ingresso e la permanenza di criminali o soggetti affetti da pericolosissime patologie. Fabrizio Tudisco - Portavoce Prov./div>

martedì 9 dicembre 2014

IL SISTEMA ODEVAINE ( ORIENTO I FLUSSI ...), I CENTRI DI ACCOGLIENZA PER MIGRANTI E ............

STRALCIO DELLE INTERCETTAZIONI pubblicate da "MERIDIONEWS" «Vorrei farle un appunto riassuntivo, che questa è un’imbecille - spiega Odevaine alla sua dipendente - lei è in difficoltà perché continuano gli sbarchi e non sa dove mettere le persone, lei è un’idiota... poverina... non capisce un cazzo, però per me va bene, perché in questo momento che non c’ha neanche il capo sopra di lei, si affida molto a me perché non sa dove sbattere le corna. Allora... a parte tutte le questioni di Mineo su cui non c’è molto da dirgli, perché sta procedendo... Mi sono offerto di segnalarle delle strutture pronte, immediatamente disponibili, di cui alcune sono di Eriches (il consorzio Eriches 29 - Cooperativa 29 giugno di Buzzi ndr). Fammi una cortesia mettigli per prima quella di 400 posti a Castelnuovo di Porto; poi sotto Catania, puoi metterci struttura capienza 4-500 posti letto... struttura alberghiera a Catania, poi ci dovresti mettere Melilli, provincia di Siracusa per 200 posti, tra parentesi mettici, per cortesia RSA, ex RSA; poi Piazza Armerina, ci metti struttura alberghiera già utilizzata per 150 posti, ampliabile fino a 500 e credo basta... fa ‘na cosa, questa qua ex RSA mettila in fondo, le altre due Piazza Armerina e Catania le metti una vicina all’altra. Sia queste di Roma che queste di Piazza Armerina e di Catania... loro che sono gestori diversi... però se noi gli facciamo aprire i centri... insomma ci coinvolgono nell’operazione».
QUESTO LO SCRIVEVAMO IL 9 Settembre 2014 in questo Blog LA RETE DELL’ACCOGLIENZA: UNO STRUMENTO DELLA SOLIDARIETÀ O UNA MACCHINA MANGIASOLDI? A proposito della “Rete dell’accoglienza”, bisogna denunciare la precarietà del sistema e l’intreccio di interessi economici in atto, sul quale sarebbe auspicabile che la magistratura iniziasse a far luce. Ormai sorgono ovunque centri di accoglienza, qualificati come “emergenziali”, in cui vengono ospitati centinaia di immigrati irregolari, in assenza dei requisiti abitativi, strutturali e sanitari che sarebbero richiesti in qualunque struttura ad uso pubblico. Poi ci sono i centri di accoglienza tipizzati dal Viminale (come da elenco sul sito web istituzionale) che, sempre in nome dell’emergenza permanente, ospitano più del doppio dei migranti che potrebbero alloggiarvi. La logica è quella di favorire l’emergenza permanente per gestire, con procedure e standard meno rigidi, i finanziamenti a pioggia destinati alla gestione del fenomeno migratorio. Per assistere profughi e migranti il nostro Paese ha già speso oltre 600 milioni di euro e, se gli sbarchi proseguiranno con questo ritmo il budget supererà il miliardo di euro entro l’inverno. Va ricordato che per questa operazione il Viminale stanzia dai 30 ai 50 euro al giorno per dare alloggio e vitto a ogni assistito (con una spesa di almeno 45 mln al mese), mentre i fondi a disposizione per la Marina Militare per far fronte al carburante e alle indennità degli equipaggi (9,3 mln al mese) stentano a coprire le necessità. La Marina Militare sul Mediterraneo e le Forze dell’ordine sul suolo nazionale vengono svilite in ruoli inappropriati, sottraendo risorse alle rispettive funzioni originarie, ovvero la difesa dei confini territoriali e la sicurezza delle città. Secondo dati Istat, in Italia il tasso di disoccupazione ha toccato il record storico del 12,6% (nel Sud al 20,3%), con il dramma specifico della disoccupazione giovanile pari al 42,9% (nel Sud al 56%). Sempre l’Istat stima 10 milioni di Italiani che vivono in condizioni di povertà relativa, di cui 6 milioni che sopravvivono in condizioni di povertà assoluta. Un paese ridotto in queste condizioni può continuare a sopportare un simile sforzo? DA “FRONTEX PLUS” A “TRITON”: CAMBIARE NOME PER NON CAMBIARE NULLA

LUNGHE FILE AGLI SPORTELLI . LE POSTE " RISPONDONO "

venerdì 10 ottobre 2014

3 CONSIGLIERI DELLA COMMISSIONE EDILIZIA EFFETTUANO UN SOPRALLUOGO AI CANALI PER VERIFICARE I DISSERVIZI DI ACQUAENNA MA........7 MESI DOPO LA NOSTRA DENUNCIA CHE RIPUBBLICHIAMO.

http://fdiplutia.blogspot.it/search?updated-max=2014-04-03T13:04:00%2B02:00&max-results=7 venerdì 28 marzo 2014 L'acqua "volante" dei Canali Qualche giorno orsono sono stato invitato da un folto gruppo di abitanti del quartiere Canali ad effettuare una visita presso le vie sottostanti la Chiesa dell'Itria per verificare una serie di disservizi che, nonostante le ripetute segnalazioni dei residenti, non sono stati risolti dalle Autorità preposte. Durante il sopralluogo ho avuto modo di verificare la precarietà dell'impianto idrico che "AcquaEnna" aveva realizzato "provvisoriamente" dopo il movimento franoso della Chiesa( avvenuta oltre 7 anni fa)e che l'allegata documentazione fotografica mette in evidenza per la pericolosa vicinanza con le centraline dell'impianto elettrico. Durante il percorso fra vicoli e cortili, spesso frequentati dai turisti, un residente mi ha esternato la sua preoccupazione per il convogliamento delle acque piovane su un muro prospicente la sua abitazione mentre molti altri hanno segnalato l' abbassamento della sede stradale della via Itria e il diffuso stato di abbandono per il proliferare delle erbacce e l'assenza di una sistematica pulizia di tutta la zona. Pertanto , al fine di prevenire incidenti che possano mettere a repentaglio l'incolumità dei residenti o creare danni a beni, sollecito un rapido e risolutivo intervento del Sindaco nei confronti di "AcquaEnna" per mettere in sicurezza la zona ed altresì eliminare ogni disservizio per quanto di competenza del Comune. Fabrizio Tudisco Portavoce Provinciale FDI-AN

lunedì 22 settembre 2014

REFERENDUM : UNA VITTORIA CHE FORSE NON SERVIRA' A NULLA

Come da pronostici si è conclusa la partita del referendum con la vittoria della squadra dei Si con quasi 4.500 voti e 21,6 % di percentuale. Una vittoria viziata dalla mancanza dell'avversario e dalle incerte regole di gioco che, probabilmente, ne inficeranno il risultato a conclusione di una delle più brutte pagine della storia di Piazza Armerina. Adesso sarà l'Assessorato regionale agli Enti Locali a stabilire se il risultato del referendum è valido per la mancanza del raggiungimento del quorum. Un fatto comunque è ineludibile che meno di un terzo degli elettori piazzesi ha deciso per tutti l'adesione al Libero Consorzio di Catania.

sabato 13 settembre 2014

E I FORESTALI DOVE ANDRANNO?

COMUNICATO STAMPA L’imminenza della consultazione referendaria di giorno 21 settembre e la necessità di dare profondi spunti di riflessione all’elettorato Piazzese per una scelta di voto consapevole e lungimirante per lo sviluppo di Piazza Armerina e del territorio, m’inducono ad aggiungere alle pregresse motivazioni – già rese note- per votare NO al libero consorzio di Catania la seguente ulteriore motivazione: Piazza Armerina ha, tra le principali risorse occupazionali, circa trecento braccianti agricoli-forestali nelle diverse tipologie di 78,101 e 151 giornate lavorative che consentono ad una fetta consistente delle Famiglie Piazzesi di sopravvivere grazie alle risorse boschive del territorio provinciale di Enna. La nuova e scadente legge sull’istituzione dei liberi consorzi ancora ad oggi non specifica chiaramente le competenze amministrative dei nuovi organismi territoriali anzi li demanda ad una successiva legge regionale. Pertanto legittimamente esterno la mia profonda preoccupazione che la consistente forza-lavoro ed occupazionale dei braccianti agricoli-forestali di Piazza Armerina ,in un contesto di cambiamento territoriale con il libero consorzio di Catania/Gela con le relative incognite che lo accompagnano, possa essere gravemente compromessa e danneggiata nei diversi aspetti logistici ed economici con possibili trasferimenti e spostamenti territoriali dei lavoratori su Catania o Gela. Pertanto, rivolgo a tutti i Braccianti agricoli-forestali di Piazza Armerina l’appello a votare NO al referendum confermativo del 21 settembre al fine di aderire ( e restare) con il Libero Consorzio di Enna. Piazza Armerina 11 settembre 2014 FabrizioTudisco Portavoce prov. Fratelli d’Italia A.N.

mercoledì 10 settembre 2014

"POVERA PIAZZA ARMERINA A CHE PUNTO CI SIAMO RIDOTTI" - PRESI A PESCI IN FACCIA DAI GELESI !!! PIAZZESI, ALZATE LA TESTA !!!OGGI SI PARLA DI ADERIRE AL LIBERO CONSORZIO DI GELA (RIFIUTI CONNESSI). SIAMO ALLA FOLLIA !

IL SINDACO MIRODDI LEGGE IN CONSIGLIO COMUNALE LA COMUNICAZIONE DEL SINDACO DI GELA CHE CHIEDE L'ESCLUSIONE DEL COMUNE DI PIAZZA ARMERINA DALLA NUOVA SOCIETA' DI GESTIONE DEI RIFIUTI. 09/09/2014
QUESTO POST E' STATO SCRITTO SU QUESTO BLOG martedì 17 giugno 2014 RIFIUTI : Mentre a Piazza Armerina hanno fatto di tutto e di più per aderire alla SRR CL2 a Gela succede questo... quotidianodigela.it ATTUALITÀ La città tra i rifiuti e scoppia la protesta: Tekra sotto accusa sulla differenziata Stampa Email Dettagli Data pubblicazione Lunedì, 16 Giugno 2014 10:58 Scritto da redazione Gela. Confusione totale sulla raccolta differenziata. La città è immersa nell’immondizia non perché vi sia in atto una serrata degli operatori ecologici ma solo perché non ci sono più cassonetti. In ogni angolo della città rifiuti lasciati dove prima c’erano i contenitori. La ditta Tekra viene accusata di non aver operato una dovuta campagna informativa. Centinaia di famiglie non hanno ricevuto i sacchetti tantomeno la brochure informativa. L’ufficio Urp del Comune è stato invaso da mail e telefonate di protesta. Molte arrivano dal quartiere Macchitella. “Non abbiamo balconi – scrivono – non possiamo tenere i rifiuti organici dal venerdì al lunedì in casa con la puzza di resti di pesce, sugo o altre sostanze alimentari. E quelle persone che hanno anziani disabili in casa? O i pannolini dei neonati?”. Insomma l’esordio non è promettente e la gente continua a lasciare l’immondizia là dove prima c’erano i cassonetti. A proposito, ma che fine hanno fatto i soldi che l’ex Ato Cl2 aveva destinato alla campagna di informazione per la differenziata? (bando da 4000 mila euro) ...E NOI,QUASI UN ANNO FA, SCRIVEVAMO QUESTO : Il passaggio del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani dalla Società EnnaEuno a SRRCL2 deciso dalla precedente Amministrazione comunale ( confermato anche dall’attuale Amm.ne)con la motivazione di un abbattimento dei costi e del rilevante miglioramento del servizio con il trascorrere dei giorni si fa sempre più debole in relazione alle notizie sempre più precise che descrivono una realtà ben diversa. Pertanto prima che sia troppo tardi per poter recedere da ogni vincolo di natura legale e amministrativa, nel tentativo di fare chiarezza, mi permettoquale responsabile comunale di Fratelli d'Italia di invitare il Sindaco Miroddi e tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale a fare delle riflessioni : Il comune di Piazza Armerina, attualmente, paga 3.600.000,00 € circa per il servizio di igiene urbana, conferimenti in discarica compresi. Il cantiere è composto da 48 unità.L’ATO EN1 ha redatto in data giugno 2013 il progetto per il servizio da svolgere nella Città, conferimenti compresi, con servizio di raccolta porta a porta nel centro storico, per un costo totale pari a 3.644.000,00€.(anche aggiungendo l’iva della fattura emessa al 21% (770.000,00€ circa) ed un minimo di servizi aggiuntivi, non verrebbero superati comunque i 4.500.000,00€. (ricordiamoci che l’iva non dovrebbe essere un costo!!!!) La SRR CL 2, SRR a cui ha aderito Piazza Armerina, ha proposto un progetto per un costo totale di 5.125.000,00€. A tale costo bisogna aggiungere le 6 unita assegnate al cantiere di igiene urbana più gli 11 impiegati tecnici-amministrativi di cui il comune ha già notizia ufficiale da prendere in carico pare anche con l’intimazione dell’Assessorato reg Energia e Pubblica Utilità in quanto facenti parte della quota azionaria che il comune ha tutt’oggi dell’ATO EN1. A tal uopo ai 5.125.000,00€ del progetto proposto bisogna aggiungere il costo delle suddette 17 unità. Ipotizzando un costo medio di 45.000,00€ annuo per unità, pari a 765.000,00€ annui, porterebbe il costo totale del servizio offerto da CL 2 a 5.890.000,00€!!!!! Significherebbe aumentare del 60% circa i costi . Il Dipartimento Regionale Acque e rifiuti, ha imposto alla SRR CL2 di prendere in organico la quota parte di personale tecnico amministrativo di ennaeuno afferente alle quote di piazza armerina , pertanto ne deriva che: Ø visto il progetto proposto da CL2 per il servizio di igiene urbana per il comune di Piazza per un totale di 5.125.000,00€; aggiungendo le 15 unità inserite nell’elenco da EnnaEuno in carico al comune di piazza; si ha una prova tangibile che il costo del servizio per il comune di piazza arriverà a superare i 6.000.000,00€. Ø Il cantiere di piazza, con attualmente 40 operativi ed 8 tra sorvegliante, capisquadra, coordinatori ecc, si troverà ad avere 40 operativi e 23 impiegati! Ø Alla luce di quanto esposto non sarebbe urgente e più opportuno convocare, nelle sedi istituzionali, le concertazioni necessarie al passaggio “in nuce” per definire tutti gli aspetti al meglio piuttosto che ricorrere eventualmente in sede legale con aggravi spesa per le casse comunali visto il brevissimo tempo rimasto (solo 10giorni, compresi 2 sabati e 2 domeniche, da oggi!!!!)? Se la società EnnaEuno avesse attivato le procedure di mobilità e licenziamento del personale in carico a Piazza Armerina come mai nessuna forza sindacale sta predisponendo azioni in difesa di questi lavoratori? v Un appalto da 6.000.000 di euro anno è di così poco conto per le casse del comune? v Il bilancio non ne risentirà della maggior spesa di più di 2.500.000,00€? v Come farà il sindaco, la giunta ed il consiglio comunale a giustificare tale operato? Le 15 unità assegnate al comune di Piazza Armerina da ennaeuno fanno parte di due blocchi diversi: - il primo blocco composto da 6 unità assegnato al cantiere di igiene urbana a mezzo di apposito ordine di servizio. Tale blocco va ad aggiungersi ai 48 a libro matricola del comune di piazza; - il secondo blocco composto da 9 unità è la dote di personale tecnico amministrativo che s’ impone a SRRCL2 di prendere in carico. Quindi, posto che per i 48 a libro matricola non dovrebbero esserci problemi visto che per i 9 tecnici amministrativi vi è la sicurezza dettata dalla nota regionale ne consegue che il problema di possibili licenziamenti, disagi e problemi ricadrebbero tutti in capo ai 6 sfortunati assegnati al servizio di igiene urbana di piazza con ordine di servizio. Il CCNL è stato rispettato? Come farà il sindaco a giustificare tale maggior costo? Non solo…..non bisogna dimenticare che la SRR CL2 ha già comunicato ufficialmente al comune che il servizio si può espletare benissimo con 35 unità e che quindi ci sono 13 esuberi rispetto l’organico in essere al 24.08.2013 u.s. e che non intende reintegrare tale forza lavoro man mano che per pensionamenti o altra causa il numero originario dei 48 diminuirà. (Anche tale assunto è impossibile da praticare! Perche se vanno in pensione 5 autisti…che faccio non reintegro autisti? Faccio guidare i mezzi pesanti a chi non ha i requisiti ?) Bisogna anche sapere, come palesato da tutte le parti, che i nuovi consorzi di comuni (quelle che furono le provincie) saranno ridisegnati sulle costituende SRR. In realtà logica vuole che avvenga il contrario, come previsto dalla legge 9/2010. Ma essendosi costituite prima le srr saranno i consorzi dei comuni ad essere ridisegnati sulle srr. Questo significa che, partecipando ad una srr con comuni quali Gela, Niscemi, Mazzarino, Riesi ecc il comune di Piazza armerina sarà uno dei tanti e non la perla principale fra i 21 della provincia come fin’ora è stato con Enna. Piazza Armerina non potrà mai competere per numero di abitanti con Gela con il conseguenziale ridimensionamento d’importanza politica e sociale. Attualmente Piazza Armerina vanta 2 deputati regionali ed è sede della Diocesi. Pertanto con questo spostamento su un asse geografico e politico totalmente sbilanciato per numero di abitanti potremmo perdere la possibilità di mantenere e rieleggere 2 deputati regionali ; la sede della Diocesi potrebbe essere messa in discussione in quanto Gela più grande e capofila potrebbe rivendicarne la titolarità cancellando la realtà religiosa, storica e culturale che vanta da secoli la nostra Città. A questo punto chiedo : qual è l’utilità dell’adesione alla SRR CL2? Minor costo del servizio di igiene urbana?... NO! Acquisizione di prestigio turistico, sociale, culturale e politico?... NO! Agevolazioni sul piano delle infrastrutture e dei servizi?.... NO! SRRCL2……CUI PRODEST? FabrizioTudisco

PIAZZA ARMERINA 9/9/2014 - BASTA MARE NOSTRUM - NO CLANDESTINI : GIANNI ALEMANNO HA PRESENTATO LA PROPOSTA DI FDI-AN

MARE NOSTRUM O “MARE MOSTRUM”? OLTRE LA PROPAGANDA, UN FALLIMENTO ANNUNCIATO E UNA TRAGEDIA UMANITARIA fermare mare nostrum Da stime recenti, in Italia lavorano già circa 4 milioni di stranieri regolari e circolano circa 650.000 immigrati clandestini, o aggiornando il politicamente corretto in seguito alla depenalizzazione della clandestinità, immigrati irregolari. Solo dall’avvio dell’operazione Mare Nostrum, lo scorso ottobre, complessivamente oltre 120.000 immigrati irregolari sono arrivati sulle nostre coste. Anche se non è corretto asserire che siano “arrivati”. Il paradosso, di gravità inaudita, è il seguente: gli scafisti – che in ogni barcone non vedono esseri umani, bensì ingenti guadagni magari da devolvere al terrorismo islamico – lanciano il segnale di SOS dopo essersi allontanati dalle coste libiche per poche decine di miglia; dalle basi preposte viene disposto il “salvataggio” inviando in acque territoriali non italiane le navi della nostra Marina Militare, che prelevano gli immigrati per trasportarli nei porti italiani designati (chiedere ai cittadini di Augusta, di Pozzallo o di Porto Empedocle, testimoni della prima ora). Si ricordi che questa operazione venne concepita sull’onda emotiva della prima tragedia di Lampedusa, ma non doveva essere difficile prevedere che essa avrebbe moltiplicato il numero di esseri umani pronti a rischiare la vita per tentare l’approdo nel nostro Paese. Ad oggi si contano quasi 2.000 morti in mare dall’inizio dell’operazione, numeri tanto crudi quanto clamorosamente superiori a quelli degli anni precedenti all’operazione stessa (compreso il periodo particolarmente instabile della “Primavera araba”). Ma la tragedia umanitaria alimentata da questa operazione, che abbiamo ribattezzato “Mare Monstrum”, non si esaurisce con i naufragi: migliaia di sbandati si disperdono sul nostro territorio nazionale, a cominciare dalla Sicilia e dalle altre regioni meridionali, o tentano di ricongiungersi ai loro parenti nel resto d’Europa, sfidando i respingimenti dei paesi confinanti sull’arco alpino. Il destino segnato per la maggioranza di questi disperati è quello di diventare le nuove leve per la criminalità organizzata (droga, prostituzione, tratta di minori), i nuovi operai sottocosto o in nero per imprenditori senza scrupoli, dopo essere stati sfruttati dagli speculatori di un rinvigorito business dei centri di accoglienza. Un drammatico darwinismo sociale in cui la selezione degli esseri umani che devono morire o vivere, o forse soltanto sopravvivere, la fanno prima gli scafisti, poi il mare, poi le malattie da contagio più e meno mortali, infine il malaffare nostrano. Tutte queste considerazioni si fanno ancora più stringenti in un momento in cui l’Italia può essere toccata, attraverso i flussi migratori incontrollati, da due gravi emergenze: quella sanitaria e quella del fondamentalismo. La salute pubblica è a rischio, come emerge dalle recenti denunce dei sindacati di Polizia in merito al contagio da tubercolosi e dagli allarmi continui lanciati dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) sulla diffusione in Africa occidentale del virus Ebola, che ha già causato più di 1.900 vittime. Infine, il fondamentalismo islamico, con la terribile minaccia che viene dall’Isis in Medioriente, sta mettendo radici sempre più forti nelle nostre città, moltiplicando segnali inquietanti di propaganda ideologica, predicazione pseudo-religiosa e reclutamento di miliziani. I flussi migratori incontrollati possono contribuire a portare fanatici o agenti provocatori del terrore fondamentalista sul nostro territorio, mentre molti degli scafisti utilizzano i loro guadagni per finanziare le milizie jihadiste. LA RETE DELL’ACCOGLIENZA: UNO STRUMENTO DELLA SOLIDARIETÀ O UNA MACCHINA MANGIASOLDI? A proposito della “Rete dell’accoglienza”, bisogna denunciare la precarietà del sistema e l’intreccio di interessi economici in atto, sul quale sarebbe auspicabile che la magistratura iniziasse a far luce. Ormai sorgono ovunque centri di accoglienza, qualificati come “emergenziali”, in cui vengono ospitati centinaia di immigrati irregolari, in assenza dei requisiti abitativi, strutturali e sanitari che sarebbero richiesti in qualunque struttura ad uso pubblico. Poi ci sono i centri di accoglienza tipizzati dal Viminale (come da elenco sul sito web istituzionale) che, sempre in nome dell’emergenza permanente, ospitano più del doppio dei migranti che potrebbero alloggiarvi. La logica è quella di favorire l’emergenza permanente per gestire, con procedure e standard meno rigidi, i finanziamenti a pioggia destinati alla gestione del fenomeno migratorio. Per assistere profughi e migranti il nostro Paese ha già speso oltre 600 milioni di euro e, se gli sbarchi proseguiranno con questo ritmo il budget supererà il miliardo di euro entro l’inverno. Va ricordato che per questa operazione il Viminale stanzia dai 30 ai 50 euro al giorno per dare alloggio e vitto a ogni assistito (con una spesa di almeno 45 mln al mese), mentre i fondi a disposizione per la Marina Militare per far fronte al carburante e alle indennità degli equipaggi (9,3 mln al mese) stentano a coprire le necessità. La Marina Militare sul Mediterraneo e le Forze dell’ordine sul suolo nazionale vengono svilite in ruoli inappropriati, sottraendo risorse alle rispettive funzioni originarie, ovvero la difesa dei confini territoriali e la sicurezza delle città. Secondo dati Istat, in Italia il tasso di disoccupazione ha toccato il record storico del 12,6% (nel Sud al 20,3%), con il dramma specifico della disoccupazione giovanile pari al 42,9% (nel Sud al 56%). Sempre l’Istat stima 10 milioni di Italiani che vivono in condizioni di povertà relativa, di cui 6 milioni che sopravvivono in condizioni di povertà assoluta. Un paese ridotto in queste condizioni può continuare a sopportare un simile sforzo? DA “FRONTEX PLUS” A “TRITON”: CAMBIARE NOME PER NON CAMBIARE NULLA. Dopo molte sollecitazioni da parte del Governo italiano, l’intervento dell’Unione europea appare del tutto inadeguato. La nuova operazione, dopo aver cambiato il nome dal suono farmaceutico “Frontex Plus” in “Triton”, non aggiunge nulla né in terminieconomici né in termini operativi. Si ricordi che Frontex è un’agenzia europea con sede a Varsavia (nonostante le nostre molteplici richieste di trasferirla in Italia) con una dotazione di circa 8 milioni di euro annui. Per Triton è previsto uno stanziamento di 3 milioni al mese, a fronte dei 9,3 mln che l’Italia spende ogni mese solo per le operazioni in mare. Con la premessa implicita che il governo italiano rifinanzi Mare Nostrum ad ottobre. Dal punto di vista operativo le navi europee si muoveranno su una linea molto più arretrata di quelle italiane, ma continueranno a portare sulle nostre coste i migranti salvati per lasciarli alla nostra assistenza. Infatti nel nuovo regolamento comunitario “Dublino III” viene confermato che lo Stato membro competente a gestire la richiesta di asilo per il migrante è la Nazione di primo approdo, cioè l’Italia. La valutazione di questa richiesta deve essere espletata entro un termine di 6-12 mesi: un intervallo di tempo in cui gli immigrati irregolari, coscienti di non possedere i requisiti necessari, si danno alla fuga disperdendosi nel nostro territorio nazionale. LE NOSTRE PROPOSTE PER CANCELLARE “MARE NOSTRUM”, GARANTENDO SICUREZZA E SOLIDARIETÀ Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede il blocco immediato dell’operazione “Mare Nostrum”, l’arresto dei flussi migratori nei porti di partenza e la creazione sulle coste nordafricane di presidi internazionali in cui richiedere l’asilo politico. Il Governo italiano deve impegnare le Nazioni Unite e l’Unione Europea ad istituire centri di assistenza sulle coste africane, in modo da verificare in partenza chi ha veramente diritto a richiedere asilo politico. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si batte per l’introduzione di meccanismi più stringenti per definire chi realmente ha diritto alla qualifica di rifugiato politico, qualifica che deve essere attribuita soltanto a coloro che sono oggetto di reali persecuzioni politiche, religiose ed etniche. L’assistenza dei richiedenti asilo e dei rifugiati deve essere redistribuita tra gli Stati membri, rivedendo il Regolamento comunitario “Dublino III” per cambiare il principio secondo cui l’accoglienza dell’immigrato spetta esclusivamente allo Stato di primo approdo. L’intervento della Marina Militare e delle navi messe a disposizione dall’Ue deve essere limitato alle nostre acque territoriali o finalizzato, in acque internazionali, ad assistere e riportare gli immigrati nei porti di provenienza. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede la reintroduzione del reato di immigrazione clandestina, incredibilmente cancellato con il voto favorevole, non solo della maggioranza che sostiene il Governo Renzi, ma anche di Forza Italia. Infatti la previsione di questo reato non ha mai impedito il soccorso degli immigrati in mare, né costretto nessuno nelle patrie galere, ma è servita soltanto per rendere effettive le procedure di espulsione dei clandestini. Senza questo reato l’immigrazione clandestina diventa una semplice infrazione amministrativa che non può garantire l’effettività dell’espulsione. L’Italia deve pretendere dall’Europa che venga riconosciuta la “clausola della Nazione più esposta”, in modo da poter applicare automaticamente la normativa più restrittiva tra quelle in vigore nella Ue. Perché mentre in Italia si allargano le maglie dell’immigrazione, le altre nazioni europee applicano leggi sempre più severe. A cominciare dalla Germania che si accinge ad approvare una norma per espellere dai suoi confini i cittadini stranieri, anche comunitari, privi di lavoro da più di sei mesi. È necessario che le procedure di espulsione siano automatiche per tutti gli immigrati che commettono reati penali, mentre nel caso delle condanne più gravi è necessario siglare degli accordi internazionali che garantiscano che gli immigrati comunitari ed extracomunitari scontino la pena nei loro paesi di origine. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede di reintrodurre la programmazione dei flussi migratori, in base al tasso di disoccupazione nazionale e all’effettiva necessità di lavoratori dei diversi settori produttivi. È necessario infatti che l’arrivo di immigrati autorizzati non produca un aumento del tasso di disoccupazione e una concorrenza al ribasso nel mercato del lavoro, senza contare gli effetti negativi che i flussi incontrollati generano sul diffondersi del lavoro nero e nell’economia sommersa o criminale. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede che nella distribuzione dei servizi sociali vengano evitate situazioni paradossali in cui gli italiani risultino svantaggiati rispetto agli immigrati. In questo bisogna distinguere tra servizi sociali e sanitari di prima necessità, per i quali bisogna garantire l’universalità dei diritti tutte le persone, e gli altri servizi sociali (casa, mense scolastiche, asili nido…) in cui bisogna evitare, con una opportuna formulazione dei punteggi, l’esclusione automatica delle famiglie italiane. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale esprime piena solidarietà alle forze di polizia in agitazione contro il blocco degli stipendi e i tagli al comparto sicurezza. I diversi governi che si sono susseguiti in questi anni hanno progressivamente tagliato le risorse e gli stipendi del comparto sicurezza. Questo sta generando un gravissimo disagio in tutte le forze di polizia ed un’oggettiva diminuzione della tutela della sicurezza e della legalità in Italia. Tutto questo in un momento in cui, con il diffondersi della criminalità organizzata, della minaccia fondamentalista, dell’immigrazione clandestina e della microcriminalità urbana, sarebbe invece necessario concentrare risorse su questo comparto. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede al Governo Renzi e al Ministro degli Interni di aprire subito un tavolo di trattative con le forze sindacali e con i Cocer per dare risposte alle giuste rivendicazioni del personale in divisa. Le risorse liberate dal blocco dell’operazione “Mare Nostrum” potrebbero essere utilizzate per cancellare i tagli agli stipendi e ai finanziamenti del comparto sicurezza. LA SICILIA SI MOBILITA PER FERMARE “MARE MONSTRUM”

giovedì 28 agosto 2014

CONTROCORRENTE - PIAZZA ARMERINA / ENNA - “ UN DIVORZIO CHE NON S’HA DA FARE”

PIAZZA ARMERINA / ENNA “ UN DIVORZIO CHE NON S’HA DA FARE” ( Le ragioni di una scelta infausta per un salto nel buio) La nefanda legge , fortemente voluta da Crocetta , sulla costituzione dei liberi consorzi che sta alimentando rancori campanilistici e creando confusione amministrativa in tutta la Sicilia dovrebbe essere al più presto rivista e corretta dall’ ARS prima che causi profondi ed irreversibi danni al sistema istituzionale dell’isola . Volendo prenderne atto nell’applicazione ed auspicandone il sensibile miglioramento legislativo, con l’approssimarsi del referendum confermativo del 21 settembre in cui i Cittadini Piazzesi dovranno esprimersi a seguito della delibera del consiglio comunale per l’adesione all’istituendo consorzio dei Comuni con Catania e del rumoroso movimento anti Enna più che pro Catania, mi sollecita ad esprimere , in qualità di Portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, alcune considerazioni politiche amministrative in chiara controtendenza con l’onda emotiva che pervade Piazza Armerina in questo periodo di fine estate. Premesso di non avere la pretesa di condizionare gli elettori , ivi compresi quelli di FDI-AN, esprimendo la mia posizione, ma l’enfasi con la quale si continua a festeggiare la liberazione dal “nemico Ennese” con manifestini ad ogni angolo della Città come se la data della votazione del 21 settembre fosse equiparabile al 25 aprile del 1944 , data della liberazione dell’Italia dal nazifascismo mi sollecita a dire la mia e a suggerire ad ogni elettore che si recherà a votare una profonda ed imparziale riflessione per una scelta di voto serena ed obiettiva. Questo tourbillon di soprusi e abusi subiti dai Piazzesi e che secondo alcuni rivisitatori della storia patria locale hanno inesorabilmente bloccato qualsiasi sviluppo economico di Piazza Armerina, risale al 1926, quando gli Ennesi “scipparono” la Città dei mosaici del blasone di capoluogo di provincia, “sorvolando” che la sola responsabilità della scelta fu dell’allora Capo del Governo Benito Mussolini fortemente preoccupato della forte influenza politica che esercitava allora il Vescovo della Diocesi Mario Sturzo. E’ vero che nei decenni che seguirono, non sempre i rapporti fra le due Comunità sono stati idilliaci, ma si doveva e deve interpretare questo conflittuale rapporto cittadino più come sano antagonismo fra i due centri più popolosi ed importanti della provincia che una sorta di guerriglia di odio e rancore reciproco . D’altronde l’Italia è ricchissima di rivalità territoriali in ogni Regione e provincia e Piazza Armerina ed Enna non sono state da meno. Molta disinformazione , ignoranza e malafede hanno imputato la chiusura della Ferrovia , del Catasto , dell’Esattoria e di tanti altri uffici presenti in Città sino a qualche tempo fa , al tiranno ennese anziché dare precise responsabilità ai Governi Regionali e Nazionali con l’applicazione delle loro politiche di taglio delle spese con la soppressione degli uffici periferici, ospedale “Chiello” compreso. Ma il vero “coupe de theatre” è quello di motivare essenzialmente di scegliere Catania per liberarsi dalla mala politica ennese e in particolare di un personaggio scomodo, leggasi “capidazzu” , come simpaticamente è presente nell’immaginario collettivo l’influente e immarcescibile politico del PD ennese. La verità è che Piazza Armerina ha avuto illustri personalità politiche e militari che hanno toccato posizioni ai vertici dello Stato indipendentemente da Enna e che in tempi più recenti ben 6 Deputati regionali ( Sammarco, Sottosanti, Tumino, Lantieri, Venturino) oltre che innumerevoli assessori e consiglieri provinciali, autorevoli rappresentanti sindacali ,etc,etc. Pertanto è gratuita , pretestuosa e ridicola l’analisi che i poteri ennesi ( più di sinistra che di destra) hanno sempre bloccato l’elezione di rappresentanti politici piazzesi, condizionato ,sfruttato e manipolato buona parte dell’elettorato piazzese come una piovra attanagliata con i potenti tentacoli sul monte Mira sino ad arrivare alle appendici contradaiole più periferiche. Oggi chi grida “al ladro! al ladro!” è spesso qualcuno che apparteneva alla corte di questo potere – che se esiste è facilmente identificabile in una nicchia politica- che ha barattato posti di lavoro per se , per i propri familiari , per gli amici e a volte per gli amici degli amici. Erano proprio loro, prima di essere “folgorati sulla via della Catania/Gela” che “supplicavano” servilmente a “Capidazzu” in particolare di varcare i confini della Contrada “Bannata” entrando nella Contrada “Bellia” per dirimere autoritariamente ogni bega locale per mettere le “cose” a posto ed arrivare alle candidature unitarie di sindaci ( eletti) , assessori e consiglieri. Comportamenti da ingrati e voltafaccia ed oggi sputano nel piatto dove hanno mangiato politicamente. Attenzione ! Questo non è un endorsement a favore del personaggio al quale mi sono sempre contrapposto elettoralmente ma è la reale constatazione del male atavico piazzese ovvero l’ingratitudine e il vendersi al miglior offerente per ottenere servigi. Ieri Enna , domani Catania o Gela . Nessuno ha l’interesse e l’onestà di menzionare gli innumerevoli legami positivi che si hanno con Enna; le centinaia e centinaia di ragazzi Ennesi che hanno studiato nelle nostre scuole , Istituto Tecnico Industriale fra tutte; i rapporti di stima e amicizia e anche di sana competitività, che ci sono state e ci sono a livello sportivo, culturale, professionale e sociale e in quanti Uffici , come la Prefettura , la Provincia, l’INPS, il Provveditorato agli Studi, le Scuole , i Carabinieri , la Questura , etc, etc i piazzesi sono stimati e apprezzati professionalmente e non hanno alcuna conflittualità con gli Ennesi. Piazza Armerina ed Enna non potranno mai svilupparsi autonomamente e con scelte territoriali sbagliate in tutti i settori da quello turistico a quello commerciale, prescindendo l’una dall’altra. Tutti gli altri 18 comuni ruotano, per vari motivi ed interessi logistici ed economici, attorno ad esse. Nella mia esperienza di Assessore provinciale al Turismo tra il 2008 e il 2010 , seguita a quella di vice sindaco di Piazza Armerina, mi sono impegnato a mettere sinergicamente a sistema ogni emergenza archeologica , artistica , naturalistica, enogastronomica di cui abbonda la provincia di Enna. Un territtorio tutto da scoprire e valorizzare attraverso sane e corrette politiche turistiche consortili tra gli Enti pubblici e i Privati. Il Distretto della Venere di Morgantina ne è la quintessenza e non riesco proprio a capire come si può abbandonare o rendere vacue queste pregevoli iniziative per saltare nel buio legandosi a territori come quello di Catania o di Gela dove non ci sono mai state affinità territoriali e si constata disagio economico e sociale. Piazza Armerina deve restare con Enna , come Enna dovrà riconoscere il ruolo e l’importanza strategica di Piazza Armerina nel territorio, rilanciando la propria peculiarità nel settore del Turismo e della Cultura in cui è reale ed effetttivo capoluogo rispetto ad Enna , soprattutto con il sito UNESCO della Villa Romana del Casale . Finiamola con questo becero vittimismo , non è più tempo di prendersela con Mussolini o con “Capidazzu” ma è arrivato il momento di lavorare insieme agli Ennesi e a tutti gli altri comuni del circondario ed in questo vorrei vedere negli Amministratori di Piazza Armerina e in tutte le forze politiche una serena obiettività e sicurezza nell’esprimere serenamente e senza paura di sorta il proprio pensiero, senza subire il condizionamento populista della claque di poche decine di attivisti di un partito politico come forse avvenuto durante la votazione del Consiglio comunale. Contemporaneamente, nel contesto di una corretta e lungimirante , politica di sviluppo economico Piazza Armerina ed Enna dovranno avere la capacità di ruotare lo sguardo a 360 gradi , collaborando con tutti gli altri Consorzi, ivi compresi quelli che hanno sbocco nel Tirreno , nello Ionio e del Mediterraneo e con qualsiasi altro contesto che possa essere utile al progresso del territorio e delle rispettive Comunità. Piazza Armerina 26 /08/2014 Fabrizio Tudisco Portavoce provinciale FDI-A.N.

PERGUSA - RISSA PROVOCATA DA EXTRACOMUNITARI

Qualche giorno orsono , in un noto locale di Pergusa , sono dovuti intervenire i Carabinieri per sedare una rissa provocata da 2 extracomunitari/migranti visibilmente ubriachi che dal vicino centro di accoglienza in cui sono "ospititati" si sono introdotti nel locale disturbando e provocando molti giovani locali che partecipavano ad una festa. La costante e progressiva presenza di migranti/clandestini nella nostra provincia e soprattutto il continuo ripetersi di episodi che turbano la tranquillità e la sicurezza dei cittadini residenti dovrebbe far riflettere le Autorità governative e politiche locali per mettere un freno al numero di migranti/clandestini presenti nel territorio ennese. Fratelli d'Italia A.N. è da tempo impegnata nella raccolta di firme per bloccare l'operazione "Mare Nostrum" giunte nella sola Piazza Armerina a quasi 2,000 che sottolineano drammaticamente la forte preoccupazione che alimenta sempre più le popolazioni dei comuni nei quali insistono centri di accoglienza, che in quest'ultimo periodo si stanno moltiplicando sul territorio. Esprimo ai Cittadini Pergusini la solidarietà del Partito e la disponibilità a farci carico di una immediata raccolta di firme per richiedere maggiore sicurezza per i residenti della magnifica oasi naturalistica. Fabrizio Tudisco Portavoce provinciale FDI-A.N.

martedì 12 agosto 2014

Magdi Cristiano Allam ha aggiunto 3 nuove foto. Ieri alle 8.46 · BUONGIORNO AMICI! IL MIO EDITORIALE IN PRIMA PAGINA DEL GIORNALE: BASTA IMMIGRATI - PAGHIAMO PER FARCI INVADERE È sconvolgente: nel Mediterraneo quasi 9 clandestini su 10 sbarcano in Italia! È semplicemente folle che su 75 mila clandestini (migranti e rifugiati nel lessico del politicamente corretto) sbarcati via mare sulle coste dell’Europa meridionale nel primo semestre del 2014, ben 63.884, pari all’85%, siano arrivati in Italia, mentre solo il restante 15% sia stato accolto dalla Grecia (10.080), Spagna (1.000) e Malta (227). Se aggiungiamo i 21.000 clandestini sbarcati in Italia nelle prime tre settimane di luglio, cioè 7 mila clandestini a settimana, circa il doppio di quanti sono riusciti ad arrivare in Grecia, Spagna e Malta in 6 mesi, l’ammontare dei “nostri” clandestini arrivava a 84.884 fino a 17 giorni fa secondo il conteggio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). Ed è così che ad oggi sono circa 100 mila i clandestini sbarcati in Italia, più del doppio di quelli arrivati nel 2013 (42.925) e più di 7 volte quelli arrivati nel 2012 (circa 13 mila). Com’è possibile che l’Italia si è trasformata nella Mecca dei clandestini di tutto il mondo? Perché mai quasi tutti gli sfortunati della terra approdano sulle nostre coste sia che provengano dalle vicine sponde meridionale e orientale del Mediterraneo, sia che partano dall’Africa sub-sahariana, dall’Asia o dall’America meridionale? La risposta è semplice ed è singolare: siamo l’unico Stato al mondo che sta investendo le proprie risorse per farsi auto-invadere, dedicando le proprie forze navali ed aeronautiche per prelevare i clandestini imbarcati su fatiscenti carrette del mare, spingendosi fino al limite delle acque territoriali straniere, per portarli a bordo delle nostre sicure imbarcazioni sulle nostre coste. Così come siamo l’unico Stato al mondo che ha abolito il reato penale di clandestinità finendo di fatto per legittimare la clandestinità, non contestando alcun reato ai clandestini, accogliendoli aprioristicamente in strutture finalizzate alla loro difficilissima identificazione dal momento che gran parte viaggia senza documenti, da dove di fatto sono liberi di dileguarsi se, quando e come vogliono. Va bene così a loro e va benissimo così anche a noi, sperando che riescano a raggiungere altri Paesi europei dove potrebbero avere maggiori opportunità di trovare lavoro o di essere ospitati da familiari o amici. Questa anomalia giuridica e amministrativa è talmente flagrante che in Italia rischia di diventare reato il semplice fatto di definire “clandestino” il clandestino. I mezzi di comunicazione di massa si sono adeguati a una sorta di codice “politicamente corretto” che ingiunge di qualificare i clandestini come “migranti” o “richiedenti asilo”, ignorando la realtà del loro arrivo in modo clandestino all’interno delle nostre frontiere. Ugualmente siamo l’unico Stato al mondo che accetta di collaborare con la criminalità organizzata che lucra sulla pelle dei clandestini, imponendo una taglia di almeno 1000 dollari a testa per la traversata del Mediterraneo. Sono oltre dieci anni che l’Italia, da un lato, denuncia con prove ineccepibili la brutale realtà di questa criminalità organizzata i cui profitti superano quelli del traffico della droga, e dall’altro continua a favorire quest’attività rendendosi fin troppo disponibile a soccorrere e a prelevare i clandestini che hanno già pagato la taglia alla criminalità organizzata. Com’è possibile che nessun magistrato abbia finora ritenuto di dover procedere d’ufficio contro lo Stato, in presenza della flagranza del reato di concorso nell’attività della criminalità organizzata dedita al traffico di esseri umani? Infine siamo l’unico Stato al mondo che non bada a spese e si adopera in tutto e per tutto per favorire i clandestini, anche a costo di mettersi contro la propria popolazione, minandone la sicurezza e danneggiandone l’interesse economico. Al punto che chi ci governa è riuscito a rendere gli italiani discriminati a casa propria, vittime di un razzismo all’inverso, dove inevitabilmente l’odio e la violenza finiranno per esplodere non perché gli italiani coltivino atteggiamenti razzisti ma perché devono legittimamente salvaguardare il diritto a beneficiare in via primaria delle risorse e dei servizi propri degli italiani. Abbiamo purtroppo un altro primato mondiale: siamo incapaci di cambiare anche in presenza del palese fallimento delle nostre scelte, come dimostrano gli almeno 800 clandestini morti affogati al largo delle nostre coste nei primi sei mesi del 2014 che attestano il clamoroso fallimento dell’operazione Mare Nostrum; l’esplosione delle violenze sia all’interno dei vari Centri di accoglienza o di Identificazione ed Espulsione fino alla loro devastazione fisica, sia tra i clandestini e gli italiani che vengono letteralmente assediati, minacciati, ricattati e aggrediti; le denunce dei sindaci che non ce la fanno proprio ad accollarsi le spese dei clandestini minorenni che vengono assegnati d’autorità dalle Prefetture senza verificare né il gradimento della popolazione autoctona né la disponibilità delle risorse locali. E’ arrivato il momento di dire “Basta farci auto-invadere dai clandestini”! O chi ci governa e chi ci ispira, la Chiesa di Papa Francesco in primis, rinunceranno a questi primati deleteri e suicidi o saranno ineluttabilmente gli italiani ad affrancarsi dalla prigionia ideologica e fisica dell’immigrazionismo e del buonismo costi quel che costi. foto di Magdi Cristiano Allam. foto di Magdi Cristiano Allam. foto di Magdi Cristiano Allam.

venerdì 8 agosto 2014

Da Augusta a Piazza Armerina parte la Rete di Fratelli d'Italia per fermare "Mare M(N)ostrum . Ad Agosto manifestazione a Piazza Armerina con gli On.Ignazio La Russa e Gianni Alemanno

Questa mattina, presso la panoramica cornice della piazzetta della Posta di Augusta, si è svolta una importante conferenza stampa, fortemente voluta dall'Avv.Pietro Forestiere Portavoce comunale di FDI-AN, per trattare alla presenza degli Onorevoli Ignazio La Russa e Gianni Alemanno, la spinosa questione dei migranti clandestini nella Città Megarese e in Sicilia. Augusta e Piazza Armerina sono i primi due centri siciliani che, grazie ai Dirigenti di Fratelli d'Italia , si sono mobilitati raccogliendo migliaia di firme in poco tempo, per chiedere l'immediata sospensione dell'Operazione "Mare Nostrum" sarcasticamente ribattezzata Mare Mostrum. Concisi e concreti tutti gl'interventi dei Dirigenti di Partito che hanno fortemente censurato l'operato del Governo Italiano, debole ed impreparato a fronteggiare non più una emergenza di solidarietà internazionale ma il continuo esodo di migranti clandestini dalle coste africane a quelle siciliane. Fabrizio Tudisco nel corso del suo intervento ha stigmatizzato in particolare il business che si sta sviluppando attorno al fiorire di centri di accoglienza e delle forti preoccupazioni che le Popolazioni locali hanno a fronte delle allarmanti notizie di malattie contagiose, spaccio di droga , molestie e prostituzione. Gli On.La Russa e Alemanno hanno stabilito che , proprio da oggi , partirà una vasta operazione di mobilitazione del Partito in tutta la Sicilia per coinvolgere tutti Siciliani, a prescindere dal loro credo politico, per bloccare l'Operazione Mare Nostrum. Entro qualche giorno Ignazio La Russa e Gianni Alemanno saranno a Piazza Armerina per partecipare ad una Conferenza Stampa organizzata dal Portavoce prov.Fabrizio Tudisco che sarà ufficializzata dopo il 15 di Agosto.

giovedì 31 luglio 2014

SABATO E DOMENICA RACCOLTA DELLE FIRME IN PIAZZA SEN.MARESCALCHI (PIAZZA STAZIONE) DALLE ORE 20,00 ALLE ORE 22,00...

CONTINUA LA RACCOLTA DELLE FIRME CHE VEDE SEMPRE UN MAGGIOR NUMERO DI CITTADINI , FORTEMENTE PREOCCUPATI DELLA NUMEROSA PRESENZA D'IMMIGRATI/CLANDESTINI IN CITTA', RECARSI PRESSO IL NOSTRO "BANCHETTO" PER ADERIRE ALLA PETIZIONE "STOP MARE NOSTRUM" PRIMA GL'ITALIANI ! NOTIZIE , ANCORA NON UFFICIALI, PREFIGURANO L'ISTITUZIONE DI ALTRI CENTRI DI ACCOGLIENZA PRESSO ALBERGHI CITTADINI E/O APPARTAMENTI SFITTI CON L'ULTERIORE ARRIVO DI ALTRE CENTINAIA DI MIGRANTI/CLANDESTINI. LE CRONACHE DEI GIORNALI E DEI TG CONTINUANO GIORNALMENTE A DARCI TRISTI NOTIZIE DI MORTI ANNEGATI O ASFISSIATI FRA I TANTI DISPERATI CHE AFFRONTANO LA TRAVERSATA NEL CANALE DI SICILIA E DELLE ALTRE NOTIZIE, ALTRETTANTO ALLARMANTI, SUL PERICOLOSO DIFFONDERSI DI MALATTIE PERICOLOSISSIME COME L'EBOLA E LA TBC CON ELEVATO RISCHIO DI CONTAGIO. UN ALTRO PREOCCUPANTE DATO E' QUELLO RELATIVO ALLA POTENZIALE PRESENZA DI CRIMINALI E PERICOLOSI TERRORISTI CHE NON TROVANO ALCUNA DIFFICOLTA' AD ENTRARE IN ITALIA CONFONDENDOSI AGEVOLMENTE FRA LE MASSE DEI CLANDESTINI. PROPRIO NEI GIORNI SCORSI, SONO STATI ARRESTATI TRE SPACCIATORI DI DROGA NELLA VILLA GARIBALDI A PIAZZA ARMERINA E CONTINUANO INSISTENTEMENTE A CIRCOLARE VOCI DI PRESUNTE MOLESTIE A DANNO DI RAGAZZE LOCALI PER CUI CI RISERVEREMO DI APPROFONDIRE L'ARGOMENTO TENENDOVI INFORMATI. PERTANTO SABATO E DOMENICA ,DALLE ORE 20,00 ALLE ORE 22,00, SIAMO IN PIAZZA STAZIONE CON IL NOSTRO "BANCHETTO". VIENI A FIRMARE ANCHE TU !!!

mercoledì 30 luglio 2014

ELEZIONI COMUNALI AD ENNA NEL 2015....

COMUNICATO STAMPA Le prossime elezioni comunali ad Enna per la scelta del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale, impongono a tutte le Forze politiche che si richiamano ai valori del centro destra, pur nella diversità dei percorsi politici seguiti sino ad oggi, una doverosa riflessione per presentarsi uniti e credibili nella proposta elettorale da formalizzare nel 2015. La fallimentare esperienza politica-amministrativa del centrosinistra che ha avvolto Enna, in questi cinque anni, nella nebbia di un processo di sviluppo involutivo sotto gli aspetti economico, sociale , turistico e culturale , obbligano le segreterie provinciali e comunali ad individuare, sin da oggi, un progetto condivisibile e vincente sul programma da attuare e sui soggetti che possono essere in grado di poterlo portare a termine, riprendendo il rapporto istituzionale con i Cittadini che, in questi anni di malgoverno della sinistra, è andato perso. Pertanto, in linea con quanto afferma la Direzione Nazionale del partito Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, con la nostra Presidente On.Giorgia Meloni, invitiamo tutti i partiti di Centro Destra e tutti i Movimenti e le Associazioni che operano nel territorio cittadino ad adoperarsi per condividere la nostra proposta d’indire, entro il 2014, le elezioni PRIMARIE . Tale democratico ed obiettivo percorso selettivo per individuare il candidato a Sindaco, con le giuste qualità e capacità amministrative, è un ottimo viatico per vincere ogni forma di personalismo ed egoismo politico che ha frazionato sempre più il centro destra favorendo la vittoria della sinistra ad Enna e in altri Comuni nelle passate elezioni comunali. Piazza Armerina 30 luglio 2014 Fabrizio Tudisco Portavoce prov. Fratelli d’Italia A.N.

lunedì 21 luglio 2014

1056 FIRME RACCOLTE e....CONTINUIAMO

La prima fase dell'Operazione "SENZA TREGUA" , grazie all'infaticabile attività di volontariato di tesserati e simpatizzanti del Partito, si è conclusa raggiungendo il risultato di 1056 FIRME raccolte in soli 4 giorni nella postazione che è stata allestita al Gen.Cascino dal 17 al 20 luglio. I Cittadini, indipendentemente dal loro orientamento politico, hanno condiviso e sottoscritto le petizioni con le seguenti percentuali. 1) Stop Mare Nostrum - Prima gli Italiani 100 % 2) Rientro Marò - 100 % 3) No adozione a coppie omosessuali - 98 % 4) Scarica tutto - 100 % 5) Primarie centro destra - 70 % La raccolta delle firme continuerà con un apposito calendario delle date e dei luoghi che dirameremo al più presto.

giovedì 17 luglio 2014

250 FIRME OTTENUTE, IN SOLE POCHE ORE, NEL PRIMO GIORNO DELLA RACCOLTA PER LE 5 PETIZIONI

Tutti i Cittadini, indipendentemente dal loro credo politico, hanno manifestato piena condivisione alle nostre petizioni ed in particolare a quella sulla immediata sospensione dell'operazione "Mare Nostrum" - Prima gli Italiani ! Domani si continua .

venerdì 11 luglio 2014

Eravamo preoccupati ed ora è successo...

10/07/2014 - 21.31.53 StartNews.it OPERAZIONE ANTIDROGA QUESTO POMERIGGIO A PIAZZA ARMERINA.
Sarebbero stati arrestati alcuni spacciatori che operavano all’interno della Villa Garibaldi Operazione antidroga questo pomeriggio a Piazza Armerina. Oggi pomeriggio le forze dell’ordine sarebbero intervenute all’interno del perimetro della Villa Garibaldi di Piazza Armerina dove sembra abbiano effettuato alcuni arresti per spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione ha incluso anche l’utilizzo di unità cinofile con cui sarebbero state effettuate alcune perquisizioni in un centro di accoglienza per rifugiati. Domani in giornata dovremmo essere in grado di fornire maggiori particolari sull’operazione. FRATELLI D'ITALIA ALLEANZA NAZIONALE COSTITUENTE DI PIAZZA ARMERINA RINGRAZIA I CARABINIERI, LA POLIZIA DI STATO E LA GUARDIA DI FINANZA PER LA BRILLANTE OPERAZIONE ANTIDROGA.

A Piazza Armerina in piazza Gen.Cascino, dal 17 al 20 Luglio, puoi firmare anche Tu

sabato 5 luglio 2014

Liberi Consorzi ovvero Divide et Impera

Ho assistito ieri sera alla riunione organizzata dai Comitati di Quartiere sugli istituendi Liberi Consorzi e al dibattito che ne è seguito. La platea vantava la presenza di personalità illustri istituzionali con tre deputati regionali della (ex) provincia , sindaci , consiglieri comunali, segretari di partito , esponenti delle associazioni sindacali e culturali e tanti semplici cittadini. Il Prof. Carmelo Nigrelli, dopo aver fatto un excursus storico delle suddivisioni territoriali siciliane dal punto di vista amministrativo si è soffermato analiticamente sul nascente consorzio di Catania, sui confini territoriali e sulle opportunità offerte ad alcuni centri , Gela in particolare, di poter diventare comune capofila. Sono emerse altresì, ma non era una novità per gli addetti ai lavori, le notevoli contraddizioni se non vere e proprie conflittualità, con le norme costituzionali regionali e nazionali di una legge che addirittura rimanda ad una successiva le competenze dei nuovi organismi. Sono seguiti gl'interventi, alcuni fumosi e di circostanza, altri con il chiaro obiettivo di "vendere" il proprio prodotto ai Piazzesi ancora indecisi sull'"acquisto" da fare. Per la verità, la location, vedeva la presenza di una larga maggioranza di partigiani per l'ex colonia rodio-cretese e non sono mancati ovviamente le distribuzioni di volantini - referendum - pro città dei Tiranni. Molti di meno i supporters del consorzio della Città inespugnabile e ombelico di Sicilia e tutti in silenzio. Quote in ribasso per la Città della ceramica destinata ad essere appendice di altre città più popolose. La lodevole iniziativa non è riuscita a fare chiarezza sulla strada che dovrà percorrere Piazza Armerina e nessuno poteva pretenderlo ma è servita ulteriormente ad annebbiare le menti, pregne di ataviche rivendicazioni politiche-amministrative, confondendo le colpe ( vere o presunte) degli uomini con i loro territori. Una cosa però è certa: questa legge , voluta da Crocetta (non dimentichiamolo), è un autentico ginepraio burocratico che sta facendo emergere rancori e rivendicazioni tra città e territori in tutta la Sicilia, piuttosto che semplificare e omogeneizzare amministrativamente. D'altra parte il " Divide et Impera" Crocettiano " è un ottimo espediente per governare i Siciliani, dividendo il popolo e fomentando rivalità e discordie "paesane". Mi auguro che l'Assemblea Regionale Siciliana blocchi o riveda rapidamente una legge nata male che, col pretesto di tagliare i costi della politica e quindi le province come enti locali, costituisce in modo sconclusionato nuovi organismi che alla luce dell'infausta esperienza degli ATO, prefigurano legittime preoccupazioni a tutti i siciliani , piazzesi compresi. Questo non significa affatto che non bisogna cambiare o restare necessariamente ancorati a vecchi schemi territoriali e politici. Qualsiasi innovazione porta certamente a dei cambiamenti, a dei rodaggi che la gente deve abituarsi a praticare. Le leggi ed i provvedimenti che "rivoluzionano" gli assetti territoriali, dall'oggi al domani, vanno ideati e attuati da Illustri costituzionalisti e Personalità che vantano prestigiose esperienze nel settore dell'amministrazione pubblica periferica e non certo se ne può affidare la stesura a burocrati o cortigiani regionali. Fabrizio Tudisco Portavoce provinciale FDI-A.N.

mercoledì 2 luglio 2014

Poste Piazza Armerina - Valguarnera : Primo risultato...ma non ci fermiamo !

Abbiamo il piacere di comunicare che, a seguito della determinata protesta sulla carenza d'organico del personale delle Poste di Piazza Armerina e della provincia che stiamo conducendo da qualche settimana e ripreso da diversi organi di stampa ( giornali, TV, etc), gli Uffici postali di Piazza Armerina sono stati supportati di altre Unità operative agli sportelli passando da tre a sei unità nell'ufficio di via S.La Malfa e da uno a tre nell'ufficio del quartiere Monte mentre a Valguarnera si è passati da uno a due impiegati. Tale potenziamento è stato predisposto dalla Direzione prov.le delle Poste di Enna e comunque ha carattere di provvisorietà, pertanto l'azione di protesta continuerà sino a quando sarà attuata dalla Direzione regionale delle poste una ottimale razionalizzazione delle risorse professionali soprattutto agli sportelli al fine di evitare estenuanti tempi di attesa all'Utenza. A tal proposito è stata inviata nota circostanziata alla Direzione Nazionale delle poste di Roma e all'On.Massimo Corsaro che ha dato piena dipsonibilità per presentare una interrogazione parlamentare alla camera dei deputati . Fabrizio Tudisco Portavoce Prov. FDI-A.N.

martedì 24 giugno 2014

Poste da terzo mondo : Valguarnera come Piazza Armerina

(foto d'archivio) Si comunica , in qualità di Portavoce provinciale di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale, di avere ricevuto numerose comunicazioni di disservizi che si verificano quotidianamente all'Ufficio Postale di Valguarnera ed in particolare nei periodi di maggiore affluenza per ottemperare ai versamenti delle utenze domestiche di luce,gas, telefoni , IMU e TARI. Alla luce dell'evidente disservizio dovuto alla carenza di organico (presenza di un solo operatore allo sportello) si presume, dopo aver constatato tale problema a P.Armerina e a Valguarnera che lo stesso problema interessi diversi comuni e quindi potrebbe essere generalizzato in buona parte della provincia. Pertanto inoltrerò protesta scritta alla Direzione provinciale, regionale e nazionale delle poste e per conoscenza al Gruppo parlamentare di FDI-A.N. della Camera dei Deputati al fine di potenziare urgentemente tutti gli Uffici postali della provincia che evidenziano una carenza di organico. La recente privatizzazione delle Poste, Società controllata comunque dal Ministero dello Sviluppo Economico, anzichè migliorare i tempi di attesa all'Utenza li hanno difatti peggiorati. Il paragone di servizi da terzo mondo è adeguato per descrivere una società che gestisce un vasto patrimonio di risparmi e conti correnti dei privati, moltissimi dei quali sono i pensionati e piccoli risparmiatori. E' inammissibile che chi contribuisce a sostenere un vero e proprio Istituto di credito e servizi debba sottoporsi a veri e propri tours des forces per pagare una bolletta , versare dei risparmi , ritirare o spedire un pacco o una raccomandata. Le Poste inoltre , pur dando la possibilità al Cittadino, di esporre reclamo , non sembrano poi tenere in debita considerazione, tali segnalazioni che rimangono solo carta straccia. Fabrizio Tudisco Portavoce provinciale Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale.

giovedì 19 giugno 2014

Controcorrente - "Cornuti e Mazziati"

FRATELLI D’ITALIA ALLEANZA NAZIONALE – IL PORTAVOCE PROVINCIALE Comunicato Stampa Piazza Armerina 19 Giugno 2014 Quello che è avvenuto ieri ed oggi all’Ufficio Postale di Via S.La Malfa di Piazza Armerina è veramente inaudito e paragona la nostra Città, di 22.000 abitanti e sede di uno dei più importanti siti UNESCO, ad un villaggio del terzo mondo. Sono anni che l’Ufficio postale evidenzia palesi disservizi e ad oggi non sono state mai raccolte da chi di dovere le ataviche e giustificate proteste da parte dell’Utenza per migliorare i servizi così tanto decantati e promossi da Poste Italiane. Gli ultimi disagi che si sono verificati rappresentano la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Io stesso, presente nei locali per alcuni versamenti, ho verificato la ressa di giorno 18 – mattina e pomeriggio- quando molti cittadini si sono recati presso gli sportelli sottoponendosi ad un vero e proprio stress fisico / emotivo. Oltre ai normali Cittadini chi ha subito maggiormente il disagio è sempre in particolare la categoria degli anziani e dei disabili e molte sono state le proteste che hanno contraddistinto l’attesa per ottemperare con solerzia ai propri doveri contributivi visto che proprio in questi giorni sono state recapitate le bollette della TARI, ENEL, GAS e TELEFONO. Per il cittadino si è trattato di subire una vera e propria beffa – cornuti e mazziati recita un vecchio aneddoto siciliano- e mai come in questo momento l’Ufficio postale della città dei mosaici sta toccando punte di disagio così elevato con servizi allo sportello lenti e inadeguati per le centinaia di cittadini presenti nei locali. La responsabilità non è certo del povero Direttore o del Personale che si prodiga e riceve, a volte, ingiustificati attacchi dagli inferociti astanti costretti ad attendere ore e ore per poter accedere al servizio, ma di chi dovrebbe potenziare una volta per tutte la sede di Piazza Armerina con un aumento di personale adeguato al numero di abitanti e non dimentichiamo Città a forte vocazione turistica. Attualmente , solo tre unità , sono operative e non sempre agli sportelli ed oggi si è toccato il fondo con l’imprevista chiusura dell’Ufficio del quartiere Monte per mancanza di personale. E’ possibile che questi disagi si verificano solo a Piazza Armerina e non accadono in alcun centro dell’ennese men di meno nell’ex capoluogo di provincia ? Pertanto, a nome e conto della Forza politica che rappresento, formalizzerò urgentemente una protesta scritta che invierò alla Direzione provinciale delle Poste di Enna chiedendo l’immediato potenziamento delle unità operative dei due Uffici postali ( via S.La Malfa e Monte) ed inoltrerò per conoscenza analoga protesta alla Direzione Regionale delle Poste . Si allega reclamo . Fabrizio Tudisco