martedì 30 luglio 2013

Pensioni d'oro, Meloni: FdI vota si a emendamento lega, deputati carroccio e m5s sottoscrivano nostra proposta

«Ci chiediamo come possano definirsi "responsabili" un Governo e una maggioranza incapaci di opporsi a una vergogna nazionale come quella delle pensioni d'oro. Abbiamo votato a favore dell’emendamento al dl ecobonus presentato dalla Lega Nord e invitiamo i deputati del Carroccio e quelli del M5S a sottoscrivere la proposta già depositata da Fratelli d'Italia, che fissa un tetto alle pensioni d’oro oltre il quale vengono calcolati i contributi versati e che nel caso questi non ci siano, taglia la parte eccedente e destina i soldi risparmiati alle pensioni minime e di invalidità».
È quanto dichiara il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
«Consideriamo quella sulle pensioni d'oro una battaglia di civiltà, l'emblema di una politica dei privilegi e della casta che ha portato l'Italia a questa insostenibile situazione economica. Ma l'unico modo per vincerla è portarla avanti insieme, perché come hanno dimostrato prima la Consulta dichiarando incostituzionale il prelievo di solidarietà sulle pensioni d'oro oltre i 90 mila euro e oggi il Governo, la sua maggioranza e altre insospettabili forze politiche all'opposizione, ce la metteranno tutta per difendere questo intollerabile privilegio», conclude Meloni.
Roma, 30 luglio 2013

lunedì 29 luglio 2013

L' Albergo Diffuso a Piazza Armerina ...una proposta a Miroddi.





E’ di pochi giorni fa la notizia che l’ARS ha approvato la legge sulla istituzione dell’Albergo Diffuso.   La legge punta a dislocare gli alloggi per i turisti nelle  abitazioni del centro storico e dei borghi marinari e rurali,  garantendo a pochi metri da essi la presenza di locali adibiti a  spazi comuni per gli ospiti (ricevimento, sale comuni, bar,  punto ristoro).     «Questa legge - afferma Giampiero Trizzino, presidente della  commissione Ambiente - non è importante solo perchè norma  l'albergo diffuso, ma perchè il riconoscimento giuridico di  questo istituto consente di attingere ai fondi europei, cosa sui  cui focalizzeremo la nostra attenzione». Per il capogruppo M5S  Giancarlo Cancelleri «servirà a far ripartire l'economia anche  nelle piccole realtà che, grazie a questa legge, potranno  dotarsi di veri e propri impianti di ricezione senza però dover  spendere enormi capitali per la costruzione di mastodontici  hotel». Il merito di aver fatto approvare questo importante strumento legislativo è di Claudia La Rocca – deputata M5S che si è avvalsa della preziosa collaborazione del Dott. Giancarlo Dall’Ara Presidente della Ass.Naz.Albergo Diffuso che, come certamente si ricorderà, stilò nel 1998 il piano di sviluppo turistico di Piazza Armerina incentrandolo proprio sull’ospitalità diffusa .Desidero inoltre ricordare che con delibera di Consiglio comunale n°118 del 30/01/2006 venne approvato il Regolamento per la concessione di incentivi finanziari intesi alla promozione dello sviluppo turistico nell’ambito del progetto “Paese Albergo” a cui mai fu dato seguito con l’Amministrazione Nigrelli.
Essendomi particolarmente occupato dell’Albergo Diffuso durante le mie esperienze amministrative desidero proporre all’attuale amministrazione comunale queste grandi opportunità legislative (regionale e comunale) al fine di riqualificare il nostro centro storico con servizi di ospitalità di elevato standard qualitativo. Sottolineo inoltre che un giovane imprenditore locale Philip Golino ha da qualche anno realizzato a Piazza Armerina una accogliente e funzionale ospitalità diffusa che potrebbe integrarsi perfettamente con la suddetta programmazione.
                                                 Fabrizio Tudisco

domenica 28 luglio 2013

Lo spirito delle 'Costituenti



di Guido Crosetto
Coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia
26 luglio 2013
Le Costituenti regionali e provinciali, e ancor di più quelle comunali, non nascono per l’esigenza di marcare una presenza territoriale né per suddividere in “azionisti” la rappresentanza locale del partito. Tanto meno per riprodurre in piccolo scontri appartenenti ad un passato prossimo o remoto. Lo scopo principale era ed è quello di affidare, “pro tempore”, ad un gruppo di persone, scelte tra quelle che hanno accettato la scommessa ed il rischio di un partito nato ad un mese dalla scadenza elettorale, il compito di rifondare localmente il centrodestra che vogliamo costruire a livello italiano.
Ricostruire il centrodestra significa porsi obiettivi ambiziosi, significa evitare a tutti i costi l’arroccamento di chi vede in un nuovo soggetto politico l’opportunità di costruirsi un piccolo orto personale dove coltivare con pochi amici ambizioni singole. Il nostro obiettivo non era il 2% ottenuto con sforzo e fatica enorme alle politiche. Non è nemmeno il 4% che ci attribuiscono i sondaggi oggi. Il nostro obiettivo è ricostruire il centrodestra italiano dandogli credibilità. Non siamo nati con l’ambizione poco originale di creare un contenitore per la destra o per i singoli che non si riconoscevano più nel Pdl, ma di dare un futuro all’enorme popolo che non si riconosce nella sinistra. Questo significa che il compito affidato ad ognuno di noi è quello di allargare, includere, offrire spazi di Politica vera e sana.
Onesti. Non abbiamo fissato paletti di anagrafe o di percorsi precedenti, abbiamo indicato solo delle regole di moralità pubblica, dei paletti valoriali. La cosa più stupida e suicida che potremmo fare è quella di chiuderci a riccio con gli amici che abbiamo e che ci sono stati a fianco finora. La nostra proposta politica va allargata, ramificata, diffusa, rafforzata, espansa. Davamo per scontato di essere riusciti a trasferire questo spirito, ma alcune vicende locali, misere nella loro consistenza, e significative per il rischio, ci fanno capire che così non è.
Democratico e meritocraticoQuesti sono gli aggettivi con cui abbiamo definito fin dalla nascita Fratelli d’Italia. La fase di costruzione dei meccanismi democratici è iniziata con il tesseramento. Ma ora l’allargamento di questa base democratica è nelle mani di ognuno di noi. C’è chi preferirebbe che tutto si risolvesse nell’iscrizione dei suoi amici e che magari Fratelli d’Italia fosse rappresentato in una provincia od in un comune dal gruppo di un’ex corrente o sottocorrente. Chi la pensa così ha capito poco, sia della politica in generale che del nostro progetto e vorrei spiegargli che questo non è il suo partito. Questo non è un club di amici, è un soggetto politico che ha l’ambizione di rappresentare in modo serio il centrodestra. Chi contava il 5, 15 o 40% nel Pdl o in Forza Italia o in Alleanza Nazionale o in qualunque altro partito, come può pensare di essere il 100% di Fratelli d’Italia? Come si può pensare di crescere se non si crea al nostro interno una somma di esperienze, sensibilità, storie, idee, progetti e rappresentanze? Il gruppo nazionale, nella sua rappresentazione fisica, ne è l’esempio. Non esiste un verbo, un uniformità di pensiero, esiste l’apertura totale trasparente al confronto ed alla discussione. Noi ci siamo divisi e contati su scelte importanti, partendo dalla votazione o meno del Presidente della Repubblica ed arrivando al voto di fiducia e quindi all’ingresso o meno nel Governo Letta. C’era uniformità di vedute? No. Eppure si è parlato, discusso, e poi si è deciso. E chi aveva idee diverse ha accettato il parere della maggioranza. Come si fa e si deve fare in un partito. Sono i bambini quelli che, se vengono contraddetti portano via il pallone, non persone che si pongono l’obiettivo di servire una comunità, un territorio, l’Italia. Non vogliamo diventare uno dei tanti contenitori politici nei quali la selezione della classe dirigente avviene dall’alto per benedizione divina o dal basso attraverso l’esclusione dei più bravi. La meritocrazia funziona se possono concorrere tutti, non se la paura dei peggiori prevale costruendo muri che impediscano l’accesso ai migliori. Siamo e dobbiamo essere aperti, senza porte, cancelli, steccati o barriere all’ingresso.
Senza Paura, è stato il nostro motto. Non abbiamo avuto paura ad abbandonare la sicurezza personale che ci poteva offrire un grande partito, non possiamo averne se si tratta di diventarlo. E non averne significa sapere che in Fratelli d’Italia ci si deve fare le ossa e conquistarsi rispetto gareggiando contro i migliori e non voler vincere a tutti i costi per eliminazione di ogni avversario serio. La pubblicità “ti piace vincere facile” non è per noi. Noi pensiamo che l’ambizione a rappresentare gli interessi di un popolo debba scontrarsi con un percorso di fatica che ci obbliga a misurarci quotidianamente con le nostre debolezze per migliorarci. La dignità ritrovata di una politica vera e seria nasce dallo spirito di persone che emergono perché migliori. Non perché poche. E questo deve essere lo spirito delle costituenti. Per cui vi invitiamo a lavorare per allargare, per coinvolgere altri amici, magari con esperienze diverse dalle vostre, che accettino questa sfida. Deve scomparire tra di noi il prefisso “ex”: non ci interessa da dove vieni, ci interessa capire se vuoi con noi raggiungere una meta. Su questa metodologia, su questo obiettivo per noi esistenziale, troverete l’unico esempio di dirigismo. Il sistema democratico, infatti, necessita comunque di un giudice a Berlino di un organismo che abbia come compito quello di garantire che l’idea prevalga sugli egoismi personali.

sabato 27 luglio 2013

Crosetto a Libero: Chi si indigna con Fassina vive fuori dal Paese reale

L'intervento di Guido Crosetto pubblicato da "Libero Quotidiano".
27 luglio 2013
Ciò che ieri ha detto Stefano Fassina ha scandalizzato molti benpensanti ed ha arroccato ancor di più nelle loro fortificazioni manichee persone da sempre ostili al lavoro autonomo. Per prima la signora Camusso, che pensa di parlare sempre dei grandi signori di Confindustria e non conosce la realtà di migliaia di piccole e medie aziende italiane. Sarà perché in quelle non esiste il sindacato, ma ciò non toglie che loro esistano ed abbiano il diritto di sopravvivere.
Al pregiudizio ideologico di queste persone è purtroppo impossibile rispondere con ragionamenti generali di buon senso. Bisogna provare ad illustragli la verità della vita quotidiana con esempi concreti. Esistono gli evasori? Sì, tanti, troppi. Ci sono persone che indisturbate continuano ad evitare la fattura mettendo il cliente di fronte alla scelta di pagare il 40% in più e procurandosi in contatti redditi elevati in barba ad ognuno di noi. Ci sono grandi evasori che hanno costruito società, trust, fiduciarie, marchingegni fiscali e che trovano ogni giorno sistemi per nascondere guadagni ed utili. Ci sono persone che operano al di fuori di qualunque controllo fiscale perché nemmeno hanno una partita Iva. Ci sono e vanno stanati e puniti. Ma c'è un'altra faccia del lavoro autonomo e dell'impresa. Ci sono migliaia di commercianti, artigiani o piccoli imprenditori che ogni giorno devono tirare su una serranda o aprire un portone che ha come conseguenza obbligata a questo gesto quella di avere affitti, mutui, bollette, stipendi, fornitori, contributi, tasse, da pagare. E quando il fatturato cala o magari si incorre in un fallimento o un concordato, i soldi incassati non sono sufficienti a pagare tutte le spese.
Accade ogni giorno in migliaia di aziende, a migliaia di artigiani e commercianti. Ed infatti chiudono, falliscono, cedono attività. Ma questi imprenditori, come ognuno di noi, ha oltre all'attività, un figlio da mantenere, una tavola da imbandire. Non ha tutele che lo supportano. Non ha associazioni che lo aiutano. Non ha comprensione né solidarietà. Ha le proprie mani, qualcosa messo da parte in anni di lavoro, se ci è riuscito, aggredì bile senza problemi da banche e fisco, e la sua forza singola. Per carità, lui sa bene che il rischio di impresa era dall'inizio tutto sulle sue spalle. Ci sono ormai decine di migliaia di aziende e persone che quando tirano le somme alla fine dell'anno vedono che il risultato del loro lavoro, senza pause né orari, è quello di aver perso soldi, bruciato ricchezza, accumulato un debito maggiore. Se voi vi trovaste in questa situazione, considerereste la tassazione complessiva subita come giusta? Se a voi lo Stato, sordo alle vostre difficoltà, nonostante abbiate chiuso l'anno in perdita, chiedesse ancora di pagare Imu e Irap, costringendovi ad aumentare la vostra perdita, a dover chiedere un ulteriore mutuo o sconfinamento, vi sentireste ancora cittadini di serie A in debito con la collettività? Se, dopo aver concluso un difficile anno di lavoro in perdita, vi trovaste di fronte un rappresentante dello Stato che, citando studi di settore fatti da persone che non hanno mai visto un laboratorio artigianale se non in fotografia, dimenticandosi o disinteressandosi del fatto che i clienti che negli anni precedenti vi consentivano di lavorare non ci sono più, vi dice “induttivamente” cioè su sua sensazione, quanto avete guadagnato e sulla base di ciò vi facesse pervenire dall'Agenzia delle Entrate una cartella poi gestita con metodi da Gestapo da Equitalia, vi sentireste in sintonia con le parole di Letta? Penso che Stefano Fassina volesse dire questo. Ed ha ragione, ha colto un silenzioso urlo di disperazione. Non è lui ad essere lontano dal Paese reale. Anzi, caro Stefano, benvenuto. Capire che esiste il tema della sopravvivenza fiscale quotidiana al di fuori della categoria disoccupati o cassaintegrati non è un ragionamento di centrodestra. È solo la verità.

venerdì 26 luglio 2013

Ripartiamo...



Si è appena conclusa la tornata elettorale ed eccoci ancora qui a riparlare di politica, attraverso il web per interessarci della nostra Città e del territorio. Questa volta lo vorremo fare da protagonisti pur essendo consapevoli che il nostro partito è appena nato ed è all’opposizione da Roma a Piazza Armerina. L’impegno e l’entusiasmo profusi nelle scorse elezioni comunali con una lista di candidati inesperti ma giovani e onesti ci incoraggia con maggiore determinazione a voler occupare a pieno titolo un ruolo di primo piano nel panorama politico con azioni propositive basate su principi e valori umani e sociali di cui la destra italiana è sempre stata portatrice. Questo blog sarà aperto al contraddittorio democratico e pertanto sarà un valido punto d’incontro per potersi confrontare e dare ascolto ai navigatori anonimi e non ma senza mai perdere di vista il rispetto e l’osservanza delle più elementari norme del contraddittorio democratico. Ci occuperemo della nostra Città e del territorio lanciando proposte ma assicurando parimenti una vigilanza attenta e costante denunciando , se sarà il caso, ogni negligenza o sopruso amministrativo nell’interesse dei Cittadini. Stiamo muovendo i primi passi organizzativi, pertanto sono auspicati consigli e suggerimenti per rendere utile, funzionale e interessante questo blog che, insieme alla pagina Facebook “Fratelli d’Italia Piazza Armerina”, vuole interloquire con l’elettorato interpretandone anche attraverso questi strumenti necessità e proposizioni.
                                        A presto

                                                                           Fabrizio Tudisco