venerdì 31 marzo 2017

Al lupo ! Al lupo ! - Tutti sapevano ma nessuno parlava...ora tutti protestano.Cronistoria dell'accoglienza a Piazza Armerina

Si è riunita la conferenza dei capigruppo consiliari con all’odg problematica immigrazione ed a cui ha partecipato il portavoce comunale Avv.Alessio Cugini apprendendo che sarà convocato un Consiglio comunale per trattare l’importante e delicato argomento dei centri di accoglienza per immigrati nella nostra città a seguito delle notizie circolate nelle ultime settimane nel web che danno prossima l’apertura di un centro di accoglienza all’Hotel Villa Romana. Iniziativa certamente lodevole ma tardiva tanto da poterla paragonare all’aneddoto del mandriano che chiude “il recinto dopo che i buoi sono scappati”. Infatti è proprio così perché nella nostra Città i primi 30 immigrati arrivarono nel giugno del 2011 trovando ospitalità presso l’ostello del borgo , struttura di proprietà della curia vescovile destinata originariamente ad essere una dimora alberghiera e poi mutata a centro d’accoglienza. E’ quanto meno singolare che, solo oggi, il Consiglio comunale , con colpevole ritardo , decide di riunirsi per trattare l’argomento. Al fine d’informare correttamente l’opinione pubblica è estremamente importante fare un passo indietro nel tempo per raccontare per filo e per segno ogni singolo episodio di cui si sono resi protagonisti irresponsabili tutti coloro che adesso gridano “Al Lupo! Al lupo! Tutto quello che stava accadendo e soprattutto quello che poteva divenire in materia di aumento spropositato dei numeri della accoglienza avveniva sotto gli occhi di tutti …Sindaco, Giunta, Presidente del consiglio, consiglieri e partiti ma nessuno diconsi nessuno sollevò nessun tipo di richiesta o protesta al prefetto di Enna per avere risposte, chiarimenti e quant’altro potesse contribuire a rendere edotta la cittadinanza piazzese sul fenomeno immigrazione che da li a poco avrebbe interessato globalmente tutto il territorio. Nel 2013, una seconda struttura ricettiva di buon livello come il Park Hotel Paradiso venne rapidamente trasformata in centro di accoglienza ospitando circa 150 migranti . Dopo qualche mese la Prefettura dispose la chiusura del centro perché in alcune intercettazioni telefoniche degli indagati su “Mafia capitale” si faceva accenno che l’albergo poteva diventare un piccolo CARA con oltre 500 migranti, pertanto venne revocata l’autorizzazione con l’immediato smistamento dei migranti in altre strutture d’accoglienza isolane. In quel periodo solamente il sottoscritto Portavoce provinciale di Fratelli d’Italia AN con un manipolo di attivisti percepì che l’accoglienza dei migranti non si sarebbe più fermata recependo altresì le preoccupazioni di molti cittadini costretti a coabitare in zone del centro storico dove i migranti trovavano ospitalità diffusa in appartamenti ed abitazioni private. Nei mesi di luglio e agosto del 2014 furono allestiti diversi banchetti per una petizione popolare che chiedeva a livello nazionale lo stop all’operazione “Mare Nostrum” e limiti di ospitalità nella nostra Cittadina. Furono raccolte oltre 2000 firme documentate a cui seguì, invano, la richiesta di convocare il consiglio comunale. Se il Presidente del Consiglio Gianfilippo La Mattina fosse stato lungimirante , accogliendo le mie richieste scritte e verbali di riunire il consiglio comunale si sarebbero potute istituire, già nel 2014, delle linee d’indirizzo programmatiche per mettere dei paletti al numero dei migranti in città con un rapporto proporzionale al numero degli abitanti. Tra l’altro l’Amministrazione comunale aveva inserito ben 300,000 euro, per attività d’integrazione e assistenza al progetto ministeriale SPRAR e quindi si sarebbe dovuto intuire che l’arrivo dei migranti non si sarebbe fermato ad un solo centro di accoglienza (che per la cronaca è stato quello della Ass.Don Bosco) considerato le allettanti disponibilità economiche che il Governo già da tempo metteva a disposizione per incentivare l’accoglienza. Invece silenzio assoluto, indifferenza e superficialità regnavano sovrane nelle Istituzioni locali e in tutte le forze politiche nonostante le notizie di violenze fra gruppi di etnie diverse, risse, casi di prostituzione , spaccio di stupefacenti e anche del lavoro nero sommerso nell’agricoltura e nella edilizia., di cui i media si occupavano marginalmente e solo quando le notizie sfuggivano dalla cortina di omertoso silenzio finalizzato a non “allarmare” la Popolazione. Nel 2015 , il Consiglio comunale è costretto a riunirsi sull’onda della protesta del Comitato civico Santa Croce quando la Cooperativa “sud servizi” predispone un centro di accoglienza in una intera palazzina dell’aerea residenziale. Dopo una seduta vivace con accuse di razzismo da parte di un assessore e le forti proteste dei componenti del comitato il consiglio comunale delibera l’atto che non più di 25 migranti potessero essere ospitati nel complesso residenziale. Provvedimento inutile e totalmente disatteso dalle attuali presenze di circa 80 migranti residenti nel centro d’accoglienza. Anche in questa circostanza FDI AN prese subito posizione a fianco dei residenti presentando, tramite l’On. Sergio Rampelli, una interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni Alfano. 2015 ,altra analoga protesta, questa volta dei commercianti, per l’altro centro di accoglienza realizzato nell’ex banco di Sicilia di via Garibaldi da parte della cooperativa “Città del sole”ed anche in questo caso FDI AN prese una forte e determinata posizione a favore dei Commercianti e dei residenti del centro storico mentre continuava il silenzio assoluto da parte del Sindaco, Giunta e Consiglio comunale. Nel 2016, in via Brunaccini al Monte, all’improvviso viene aperto un centro per minori non accompagnati che solleva altre proteste dei residenti del quartiere ma il Centro chiude quasi immediatamente per l’assenza di alcuna autorizzazione di accreditamento degli organi regionali e con provvedimento urgente del prefetto si procede al trasferimento dei minori in altre strutture siciliane. Sempre nel 2016 il Comune fa un bando , con fondi del ministero degli Interni, per individuare una struttura per ospitare 15 minori che si aggiudica la coop. Sud servizi che è tutt’ora attiva. Marzo 2017 , scoppia il caso Hotel Villa Romana con la notizia che un'altra cooperativa ( questa volta non di Piazza Armerina) potrebbe realizzare un centro d’accoglienza prima per 150 migranti adulti e poi più realisticamente per 60 minori. Quest’ultima notizia sta attualmente imperversando nel web con interviste , cartelloni , proteste più o meno spontanee e riunioni consiliari come un fulmine a ciel sereno. In verità non è così. In data 2 Dicembre 2016 ( ben 4 mesi prima) con nota scritta e con comunicato stampa pubblicato sul “La Sicilia” il Presidente del Consiglio veniva da me informato dell’imminente apertura di un ulteriore centro d’accoglienza presso un albergo cittadino e che sarebbe stato opportuno convocare urgentemente un consiglio comunale straordinario. La Mattina , anziché decidere rimette la decisione alla conferenza dei capigruppo ed in data 12/12/2016, verbale n.33 delibera di non dare alcun seguito alla richiesta perché - cito testualmente - “documento generico non corroborato da atti o fatti concreti”. Il risultato di tanta superficialità ed incompetenza è quello che oggi gli Hotel cittadini sono stati trasformati da strutture ricettive alberghiere a centri di accoglienza e il centro storico di fatto è abitato da molti extracomunitari.. Ovviamente il Sindaco e la sua Giunta hanno uguali e forse maggiori responsabilità in quanto non hanno fatto un bel nulla per razionalizzare gli arrivi e quanto meno scoraggiare ogni attività imprenditoriale indirizzata a realizzare ulteriori centri di accoglienza. Invece hanno favorito , con l’assenza di qualsiasi programma di sviluppo turistico e di riqualificazione urbana, la chiusura degli alberghi e la fuga dal centro storico delle attività artigiane, commerciali e dei residenti. Quali considerazioni finali a fronte della suddetta analisi che ha voluto riassumere le tappe dell’accoglienza dei migranti a Piazza Armerina? Il flusso migratorio che attraversa il canale di Sicilia , grazie ad una inefficace e spesso compiacente politica governativa, è un fenomeno che durerà a lungo. Ad oggi sono state disattese le norme di “salvaguardia” suggerite dall’ANCI ( Ass.naz.comuni italiani) e recepite dal Governo che prevede la proporzione di 2,5 migranti per mille abitanti e l’incompatibilità tra il sistema SPRAR e i CAS . A fronte di questi numeri è evidente che Piazza Armerina non potrebbe ospitare più di 100 migranti, tutorati in h24 e non lasciati spesso in balia di se stessi. Non è un bello osservare sistematicamente gruppi di extracomunitari che girovagano , senza meta, tra ville e giardini pubblici contribuendo ad alimentare, più o meno fondate, preoccupazioni di Cittadini soprattutto donne giovani e anziane. Così facendo si ridurrebbero le forme di preoccupazione e a volte d’ intolleranza di una parte della Collettività Piazzese per quanto concerne gli aspetti della sicurezza , del pubblico decoro, della salute pubblica. Gli organi di Polizia dovrebbero vigilare costantemente per evitare che episodi come quello di violenza avvenuta qualche giorno orsono in una palestra privata fa da parte di un extracomunitario non si verifichino mai più controllando costantemente gli ospiti stranieri per prevenire ogni possibile contaminazione con ambienti malavitosi dediti allo spaccio degli stupefacenti, alla prostituzione , al lavoro nero. Prefettura e Comune, per quanto di competenza, verificano i requisiti di professionalità, di adeguatezza ai criteri di ospitalità e sul controllo delle spese amministrative dei centri di accoglienza presenti in Città ? Esiste un costante controllo delle gestioni organizzative e finanziarie delle Cooperative al fine del contrasto del “business che accoglie” solo per sfruttare e mortificare la dignità umana che non ha colore né nazionalità ? Attualmente sono presenti sul territorio comunale di Piazza Armerina circa 300 migranti quasi tutti provenienti dall’Africa subsahariana di sesso maschile, femminile e minori non accompagnati, ospitati in tre centri di accoglienza gestiti dalle cooperative Don Bosco, Sud Servizi e Città del Sole. I centri di accoglienza hanno strutture centrali ma anche diffuse che interessano molte vie del centro storico. I migranti sono inseriti nei progetti SPRAR ( Sistema di Protezione Richiedenti Asilo) e nel sistema di accoglienza di secondo livello CAS ( Centri di accoglienza straordinari) con diverse decine titolari di borse lavoro presso imprese locali. Tutto quello che ho scritto non è mosso da alcuna pregiudiziale di tipo etnico, religioso, culturale ma ha solo l’intenzione di voler fare chiarezza su una problematica che sino ad oggi non è stata affrontata con equilibrio e consapevolezza dal Sindaco e dal Consiglio comunale. Piazza Armerina è una Città ospitale e generosa ed anche se i migranti – consentitemelo di affermarlo- vengono ( più che scappano) da zone disagiate e degradate socialmente ed economicamente dell’Africa più che dalle reali guerre dell’Irak e della Siria, per spirito cristiano e di solidarietà affermo che devono essere accolti dalla Comunità in attesa che le Autorità governative valutino i requisiti per il rilascio dello status di rifugiato , per trasferirsi in altro Paese europeo o per essere rimpatriati nel Paese di provenienza . L’accoglienza è un argomento che riguarda tutta la Comunità piazzese ed il primo passo per una soluzione indirizzata verso la tolleranza e per una gestione razionale dell’accoglienza è una corretta informazione. Partire dai dati reali, evitando allarmismi e titoli ad effetto “invasione”, “orda”, “emergenza” e cercando di far comprendere all’opinione pubblica la situazione reale, le cause e le implicazioni del fenomeno. In secondo luogo nella “buona accoglienza” è possibile introdurre dei controlli per la gestione delle strutture e per la successiva integrazione dei rifugiati. Per questo, il costante monitoraggio delle attività sul campo e la messa in rete delle buone pratiche si rivela un’azione importante almeno quanto la gestione stessa delle strutture. Fabrizio Tudisco

SULLA VICENDA DELL’ESPERTO DEL SINDACO, AVV. CURCURACI, FdI – AN CHIEDE LE CARTE AL COMUNE

Con determinazione del 15 novembre 2016 il Sindaco Miroddi ha conferito l’incarico di esperto del Sindaco all’Avv. Sinuhe Curcuraci (già componente del Nucleo di Valutazione comunale, nominato sempre da Miroddi), con un contratto della durata di otto mesi, e per un compenso mensile di 1.500,00 euro netti. La scelta di Miroddi è stata fatta, come riporta il provvedimento, perché nell’Amministrazione non vi sarebbe disponibilità di personale che abbia gli stessi requisiti dell’esperto nominato. Lo stesso provvedimento specifica che l’Avv. Curcuraci è tenuto a depositare una relazione mensile su tutta l’attività svolta (condizione per il pagamento del compenso), e per questo motivo FdI – AN Piazza Armerina ha presentato ieri al Comune formale richiesta di accesso agli atti per avere copia di tutte le relazioni che fino ad oggi l’esperto del Sindaco avrà certamente presentato. In un momento di difficoltà per le casse comunali – la stessa che determinerebbe la necessità di affidare la riscossione della tassa rifiuti ad un soggetto privato esterno al Comune – ci sembra doveroso vigilare su come vengano spesi i soldi dei cittadini piazzesi, e se davvero la spesa complessiva di 12.000,00 euro (1.500,00 euro per otto mesi, oltre alle tasse dovute per legge e sempre a carico del Comune) sia necessaria o meno per il funzionamento della macchina comunale. Il tutto considerando che la figura dell’esperto nominato da Miroddi non si sostituisce ma si affianca ai legali che di volta in volta il Comune deve nominare per l’assistenza in giudizio dell’Ente. Ci attendiamo risposte celeri da parte dell’Amministrazione alla nostra richiesta. Avv.Alessio Cugini Portavoce Comunale per Piazza Armerina Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale

giovedì 30 marzo 2017

Comunicato Stampa - FDI – AN PIAZZA ARMERINA UNICA FORZA DI OPPOSIZIONE A MIRODDI EXTRACONSILIARE A FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE NELLA CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO

Piazza Armerina, 30 marzo 2017 Il Portavoce Comunale avv. Alessio Cugini ha partecipato ieri alla conferenza dei capigruppo del Consiglio Comunale su invito della presidente Avv. Alessia Di Giorgio per discutere sulle problematiche randagismo e immigrazione in quanto FDI AN è l'unica forza da sempre di opposizione a questa Amministrazione e che non ha rappresentanti in Consiglio . La conferenza ha accennato il tema immigrazione, del quale si occupa da sempre con serietà e competenza il Portavoce provinciale, Fabrizio Tudisco, che ha chiesto la convocazione del Consiglio per discutere il tema; la sua richiesta è stata esaminata ieri dalla conferenza, e sarà oggetto di una prossima convocazione del Consiglio comunale, aperto a tutti i cittadini. È stato poi affrontato ieri il tema del dilagante randagismo, alla presenza dell’Assessore Carmelo Gagliano, al quale il Portavoce comunale ha ricordato tutto ciò che l’Amministrazione Miroddi non ha saputo, potuto o voluto fare in quattro anni per affrontare il problema, ma anche le tante parole e promesse vuote fatte proprio da Gagliano insieme al Vice Sindaco, Giuseppe Mattia. Ad oggi appare chiaro che l’Amministrazione non può indicare una linea di azione semplicemente perché non sa proprio dove andare a parare. Non è previsto alcun concreto intervento dei vigili per il controllo del territorio, le sterilizzazioni devono ancora partire (come ha ammesso lo stesso Gagliano), non sono previste campagne di sensibilizzazione, il progetto del fantomatico rifugio è stato accantonato (come ha dichiarato Gagliano), non è previsto alcun bando per il servizio di cattura e stallo dei randagi e tutto viene risolto con ordinanze del Sindaco. Il buon Assessore ieri ha anche voluto precisare che secondo lui il randagismo non è un’emergenza cittadina. Ci chiediamo in quale Comune viva l’Assessore, in quali strade passi, se sappia o no che è Assessore del Comune di Piazza Armerina, e di quali settori si debba occupare (visto che il degrado attuale di Piazza – legato anche alla presenza di randagi - incide anche sullo spettacolo che si offre ai -pochi- turisti rimasti). L’Amministrazione si è piegata alle richieste di FdI – AN di convocazione del tavolo tecnico sul randagismo, ma è evidente – come immaginavamo – che non sa come gestirlo, se neppure riconosce l’esistenza del problema. E se l’aggressione di un cittadino non è un’emergenza, ci si chiede se si debba aspettare che succeda qualcosa di più grave per svegliare i signori che occupano Atrio Fundrò dal loro sonno. A questo punto, visto che l’Amministrazione ha ammesso di non avere una linea per risolvere il problema, visto che neppure conosce la sua esistenza, riteniamo che la cosa più utile per Piazza Armerina siano le dimissioni immediate dell’Assessore Carmelo Gagliano, che magari con più tempo libero avrà modo di girare per la Città a sincerarsi delle condizioni in cui questa Amministrazione l’ha ridotta.

venerdì 24 marzo 2017

RANDAGISMO: IL COMUNE ACCOGLIE LA LINEA DI FdI – AN E CONVOCA IL TAVOLO TECNICO

Piazza Armerina, 24 marzo 2017 RANDAGISMO: IL COMUNE ACCOGLIE LA LINEA DI FdI – AN E CONVOCA IL TAVOLO TECNICO Ci si deve domandare se è normale che un Sindaco decida di fare qualcosa per la Città che dovrebbe amministrare, solo dopo che un partito – neanche presente in Consiglio – si rivolge alla Procura della Repubblica. Evidentemente sì, almeno secondo il pensiero di Filippo Miroddi. Dopo la formale richiesta di convocazione di un tavolo tecnico – che coinvolgesse ASP, associazioni di volontariato e strutture operanti sul territorio – inviata al Sindaco il 22 marzo scorso, finalmente lunedì sarà avviato questo gruppo di lavoro. Davvero troppo ovvio dire che è merito nostro, ma certo che dopo quattro anni di vuoto, il Comune, pungolato dalle nostre iniziative, e sentendo forse il timore di dover rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria del suo stare a guardare senza fare nulla, ha iniziato a muoversi. È solo un primo passo, perché ora servirà la capacità di raccordare il lavoro delle associazioni, la volontà di coinvolgere le autorità sanitarie, la concreta messa a disposizione di fondi e strutture per affrontare la presenza di branchi in ogni angolo della Città, e vedremo se veramente l’Amministrazione avrà volontà e capacità di farlo. Come FdI – AN di Piazza Armerina continueremo a vigilare sul problema, a chiedere conto di tutto quello che l’Amministrazione farà e non farà, perché per noi non conta appuntarsi una medaglia sul petto, ma risolvere i problemi della Città. Avv.Alessio Cugini Portavoce Comunale Piazza Armerina Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale

giovedì 23 marzo 2017

RANDAGISMO - FDI ESPOSTO CONTRO IL SINDACO FILIPPO MIRODDI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ENNA ESPOSTO Il sottoscritto Avv. Alessio Cugini, nato a Roma il 7.01.1985, non in proprio ma quale Portavoce Comunale per Piazza Armerina del Movimento Politico Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, espone quanto segue. Il fenomeno del randagismo assume la valenza di una vera e propria emergenza per tutto il meridione d’Italia, e per la Sicilia in particolare: in questo senso, fra le problematiche riscontrate a livello locale si annoverano per certo la presenza continua ed in costante aumento di branchi di cani randagi, il mancato avvio di campagne di sterilizzazione, il disinteresse alla diffusione di campagne di sensibilizzazione della cittadinanza sulle corrette modalità di gestione del rapporto uomo – animale anche ai fini di evitare episodi di maltrattamento e di abbandono di randagi. Se tutto questo è vero in linea generale, lo è a maggior ragione nel Comune di Piazza Armerina, dove mancano interventi strutturali da parte dell’Amministrazione guidata dal dott. Filippo Miroddi, e si assiste ormai al proliferare costante di branchi di cani randagi che circolano per le strade della città, con evidenti ripercussioni sul piano del benessere animale, della sicurezza stradale, della incolumità dei cittadini. In questo ultimo senso deve purtroppo rilevarsi che non si discute di remote possibilità, ma di concreti episodi di aggressione avvenuti ai danni di incolpevoli cittadini da parte di cani che sono lasciati circolare senza interventi di recupero, senza assistenza veterinaria, senza assicurare che gli stessi vengano sfamati. Nell’arco di dieci giorni a Piazza Armerina si sono verificati ben due episodi di aggressione da parte di cani randagi, l’ultimo dei quali – accaduto in zona Santa Croce, alla periferia sud della Città - ha coinvolto un cittadino che si recava a recuperare in garage la propria vettura, ed a seguito dell’attacco di un gruppo di cani è dovuto ricorrere alle immediate cure del Pronto soccorso cittadino, con applicazione di punti interni ed esterni (e solo per puro caso non ha riportato conseguenze definitive, visto che un cane lo ha è letteralmente azzannato al braccio). Nel corso di questi ultimi anni il Sindaco Miroddi è stato puntualmente informato, anche dal sottoscritto (finanche nella veste di legale di diverse associazioni animaliste), della necessità di predisporre interventi mirati al contrasto al fenomeno, a non lasciare che della questione se ne occupino solo privati cittadini iscritti ad associazioni animaliste, dal momento che il cane randagio è, come noto, proprietà dello stesso Sindaco. Ovviamente nulla di tutto questo è stato fatto. Lo scrivente ha contattato, in data 21 marzo u.s., il dirigente veterinario dell’ASP di Enna, il dott. Ireneo Sferrazza, il quale ha riferito che Piazza Armerina è fra le pochissime Amministrazioni a non aver mai richiesto l’intervento dell’ASP per le sterilizzazioni; peggio, lo stesso dott. Sferrazza al termine della conversazione telefonica ha poi ascoltato l’Assessore al ramo, il sig. Carmelo Gagliano, il quale ha affermato – sempre al dott. Sferrazza, che ha poi riferito in merito al sottoscritto – che Piazza Armerina non necessità di interventi diretti a contrastare il fenomeno del randagismo. Ciò dimostra che si sia non davanti ad un mero caso di difficoltà amministrativa, ma di scelta che l’Amministrazione guidata dal dott. Miroddi avrebbe compiuto di tralasciare del tutto il problema. A venire in secondo piano non è però “solo”, si fa per dire, il benessere animale e la sicurezza dei cittadini, ma gli stessi obblighi di legge che fanno capo al Sindaco individuati a livello nazionale dalla legge 281/1991 e dalla legge 189/2004, ed a livello regionale 15/2000. Il risultato ultimo, sono le aggressioni ai cittadini, la presenza di cani in branco per ogni via della Città, la drammatica situazione dei randagi, alcuni dei quali vengono raccolti per le strade ed altri per cui i volontari non fanno neppure in tempo a raggiungere e muoiono di stenti, come testimoniano i post inseriti in rete dai volontari animalisti (nel caso, la responsabile di Animalisti Italiani di Piazza Armerina): Il mancato rispetto degli obblighi di legge incombenti sul Sindaco in merito alla gestione del randagismo appare integrare la fattispecie di cui all’art. 328 c.p., per l’omissione di ogni tipo di intervento mirato alla soluzione del problema (mancato avvio delle sterilizzazioni, assenza di piani di recupero dei randagi, assistenza alle Associazioni animaliste, mancato monitoraggio dei cani randagi). Dal punto di vista oggettivo Dal punto di vista soggettivo è necessario che il pubblico ufficiale abbia consapevolezza del proprio contegno omissivo, dovendo egli rappresentarsi e volere la realizzazione di un evento contra ius, senza che l’omissione trovi alcuna plausibile giustificazione alla stregua delle norme che disciplinano il dovere di azione (Cass., Sez. VI, 22.07.2015, n. 36674); nel caso di specie le sollecitazioni rivolte nel tempo al Sindaco portano inevitabilmente a ritenere che il medesimo avesse piena ed assoluta consapevolezza dei proprio obblighi e nonostante questo abbia scelto di non intervenire. In ragione di tutto quanto sopra esposto, presento quindi esposto nei confronti del dott. Filippo Miroddi, nato il 12.08.1956, quale Sindaco di Piazza Armerina (EN), affinchè si accerti l’eventuale sua responsabilità in ordine alla fattispecie di cui all’art. 328 c.p. ovvero per ogni altra che si ravvisi eventualmente nei fatti esposti. Chiedo di essere avvisato dell’eventuale richiesta di archiviazione del procedimento ex art. 408 c.p.p., e della richiesta di proroga delle indagini preliminari. Con osservanza. Enna, (Avv. Alessio Cugini) Portavoce comunale Piazza Armerina Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale

mercoledì 22 marzo 2017

FDI AN - CHIEDE L'IMMEDIATA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO SULLA QUESTIONE RANDAGISMO

All’attenzione di Sig. Filippo Miroddi Sindaco di Piazza Armerina Atrio Fundrò, 1 94015 PIAZZA ARMERINA Oggetto: richiesta urgente di convocazione di un tavolo tecnico per la discussione del problema del randagismo La presente quale Portavoce cittadino per Piazza Armerina del Movimento politico Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale. E’ emersa in tutta la sua drammatica evidenza la questione della problematica del randagismo dilagante a Piazza Armerina, dal momento che un cittadino è stato aggredito nella giornata da ieri, in zona Santa Croce, da un branco di cani randagi, episodio che segue di dieci giorni circa altro similare di aggressione ad una ragazza, avvenuta nei pressi dell’Istituto industriale. Questa situazione impone di essere affrontata su due piani, quello dell’attuazione di efficaci politiche di contrasto al randagismo, nel rispetto del benessere animale, e quello della sicurezza cittadina. Dal primo punto di vista la Sua Amministrazione non è stata in grado, nell’arco di quattro anni, di esprimere alcun indirizzo positivo di gestione, se non dare alla luce una delibera di Giunta palesemente viziata da illegittimità, motivo per il quale Lei è dovuto frettolosamente tornare sui Suoi passi. Ad oggi, quindi, nulla si è più saputo del promesso “rifugio comunale” il cui fantomatico progetto non ha mai visto la luce, dopo aver demolito il lavoro fatto dalla precedente Amministrazione, che aveva approvato la costruzione di un canile comunale a norma, ciò che avrebbe permesso di dare una sistemazione ai tanti randagi presenti sul territorio, e di ridurre le spese di mantenimento degli stessi in canili privati, come il Mimiani di Caltanissetta. Ad oggi nessuna politica di sensibilizzazione sul rispetto delle regole di gestione degli animali - a tutela del loro benessere psico-fisico - è stata avviata, con ciò favorendosi un diffuso clima di insensibilità al tema, che sfocia nel puntuale verificarsi di casi di maltrattamento ed abbandono. Ad oggi nessuna campagna di sterilizzazione è stata avviata, non comprendendo che evitare la nascita di nuovi randagi è la via primaria per contrastare il fenomeno; ed è assolutamente emblematico di tale inaccettabile situazione il fatto che la stessa dirigenza ASP di Enna lamenti che Piazza Armerina sia fra i pochi comuni rimasti nell’ennese a non concordare un piano di sterilizzazioni. Ad oggi, nel disinteresse generale dell’Amministrazione, gli unici soggetti ad occuparsi del problema sono i volontari delle associazioni animaliste operanti sul territorio, il che è inaccettabile. Lei non ha forse voluto o potuto comprendere che lasciare la problematica del randagismo senza soluzione contribuisce a creare un diffuso clima di paura fra i cittadini, il che finisce per armare le mani di qualche scriteriato che decida di dedicarsi all’uccisione, magari per avvelenamento, dei randagi (come purtroppo già abbondantemente avvenuto negli anni passati). Stante quindi il diffuso e reiterato clima di disinteresse per la questione che la Sua Amministrazione ha dimostrato, il Movimento ritiene che l’unica via percorribile per individuare una soluzione al problema sia quella di avanzare richiesta di IMMEDIATA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO SULLA QUESTIONE RANDAGISMO sede nella quale affrontare i problemi esistenti e cercare soluzioni condivise nell’interesse del benessere animale e della stessa cittadinanza piazzese, ed al quale dovranno necessariamente partecipare: 1. il Dirigente veterinario dell’ASP di Enna, il dott. Ireneo Sferrazza, che ha già espresso il suo assenso a prendere parte ai lavori; 2. il Comandante del Corpo di Polizia Municipale, il dott. Paolo Gabrieli; 3. l’Assessore al ramo, il Sig. Carmelo Gagliano; 4. i rappresentanti di tutte le forze politiche piazzesi, di maggioranza e di opposizione alla Sua Amministrazione; 5. i rappresentanti delle Associazioni Animaliste operanti sul territorio cittadino e le strutture ricettive esistenti. Si è perfettamente consapevoli della necessità di colmare un vuoto assoluto che la Sua Amministrazione ha creato, e ciò si ritiene possa essere fatto coinvolgendo tutti i soggetti sopra indicati, e ciò ovviamente contro gli stessi interessi di partito, aprendo il confronto a tutte le forze politiche (consapevoli delle strumentalizzazioni a cui il tema si piega ma nella consapevolezza che occorra il contributo di tutti alla soluzione del problema). Auspicando che finalmente Ella non si mostri sordo alle esigenze della collettività, La invito a procedere a quanto richiesto nel più breve tempo possibile, stante la stringente urgenza della situazione. Avv. Alessio Cugini Portavoce Comunale per Piazza Armerina Fratelli d’Italia - Alleanza Naziona

martedì 21 marzo 2017

Comunicato Stampa randagismo sull'aggressione di questa mattina ad un giovane piazzese....

Piazza Armerina, 21 marzo 2017 ALLARME RANDAGISMO A PIAZZA ARMERINA, MENTRE IL COMUNE DORME I CITTADINI SONO TERRORIZZATI: E’ ORA DI RISPOSTE CONCRETE E NON DI PROCLAMI Oggi a Piazza Armerina si è verificato un gravissimo episodio di aggressione, da parte di un branco di cani randagi, ad un cittadino, la cui unica “colpa” è stata quella di andare a prendere la propria macchina in garage, e che si è dovuto recare immediatamente al pronto soccorso del Chiello per le profonde ferite riportate. E c’è da ritenersi fortunati, perché le modalità di aggressione ed il numero di cani potevano portare a conseguenze ancora maggiori. Il fatto è avvenuto in zona Santa Croce, ormai abbandonata a sé stessa sotto vari profili, ultimo quello della presenza di branchi di cani randagi. L’episodio segue di appena dieci giorni quello di un’aggressione analoga ad una ragazza avvenuto nei pressi dell’Industriale. In tutto questo il Comune cosa sta facendo? Risposta, nulla. La convenzione con il canile Mimiani di Caltanissetta è stata rinunciata dal canile stesso per le continue inadempienze dell’Amministrazione, l’idea di rifugio comunale è ferma ai box (anzi, mancano pure i box perché non c’è ancora neppure un progetto), le sterilizzazioni non sono mai partite, tutto è rimesso sulle spalle di volontari animalisti. Appreso questo gravissimo fatto ho personalmente contattato il dott. Ireneo Sferrazza, veterinario dirigente dell’ASP di Enna, che ha confermato solo di aspettare che sia il Comune di Piazza Armerina a contattare l’ASP per le sterilizzazioni (cosa che ad oggi non ha mai fatto), chiarendo che Piazza è forse l’unico Comune a non attivarsi in questo senso, e che nulla ha fatto persino quando la Regione siciliana aveva stanziato i fondi per la costituzione nell’ennese di quattro poli ambulatoriali. Tutto questo comporta costi aggiuntivi per il Comune (e poi hanno la faccia tosta di parlare di privatizzazioni per recuperare soldi), paura fra i cittadini, incertezza amministrativa. Ci piacerebbe dire che questa Amministrazione non sta facendo nulla per la Città: peggio, bisogna dire che sta facendo solo danni. Sfugge forse al signor Sindaco, Filippo Miroddi, che è lui il responsabile sanitario del Comune, lui il proprietario dei cani randagi, lui che deve garantire la sicurezza dei cittadini. Come FdI - AN Piazza Armerina ci batteremo per segnalare alla Procura della Repubblica le gravi e pericolose omissioni del Sindaco, per far sì che i cittadini abbiano la sicurezza di poter uscire di casa con i propri bambini con tranquillità, e perché si trovi una soluzione seria al randagismo (escludendo chi Piazza si definisce animalista solo per raccattare consensi), che è ormai una piaga che investe ogni quartiere, offrendo ai turisti (i pochi rimasti dopo lo smantellamento dell’immagine di Piazza che questa Amministrazione lascia in eredità a tutti noi) uno spettacolo vergognoso. Questi poveri cittadini aggrediti hanno peraltro il sacrosanto diritto di chiedere al Comune il risarcimento dei danni, e chi deve pagare per le colpe di Miroddi? Ovviamente noi cittadini. Chiaramente per ogni singolo centesimo che il Comune dovrà sborsare ai cittadini faremo altrettanti esposti alla Procura regionale della Corte dei Conti, per segnalare come si amministra Piazza Armerina. Nel frattempo ci auguriamo sempre che Miroddi tragga le conseguenze dei suoi fallimenti e si dedichi ad altre occupazione a lui più confacenti, fra le quali non rientra erto all’amministrazione di Piazza Armerina. Avv. Alessio Cugini Portavoce comunale Piazza Armerina Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale

giovedì 16 marzo 2017

L' Avv. Alessio Cugini è il nuovo Portavoce comunale di Fratelli d'Italia AN a Piazza Armerina

Alessio Cugini, romano 32 anni , brillante avvocato penalista , civilista e tributarista è il nuovo Portavoce comunale di FDI AN di Piazza Armerina. Laureatosi nella prestigiosa facolta di Giurisprudenza dell'Università "La Sapienza" esercita l'attività professionale a Piazza Armerina, città in cui abita per aver sposato la psicologa Lorena Sauli e genitori di uno splendido bambino di nove mesi. L'Avvocato Cugini si è contraddistinto nella nostra Città pe aver condotto insieme alla moglie, con encomiabile senso civico, diverse battaglie per contrastare il randagismo tutelando il benessere degli animali denunciando abbandoni, maltrattamenti e le irregolarità nei canili. Il Portavoce provinciale Fabrizio Tudisco ha formalizzato la nomina politica trasmettendola agli organi di partito regionali e nazionali . Il partito di Giorgia Meloni a Piazza Armerina si arricchisce di un'altra prestigiosa figura professionale giovane, preparata e disponibile all'ascolto e all'impegno nell'interesse della Collettività. A Stefano Lo Presti, portavoce uscente , il ringraziamento di tutto il partito per il lavoro svolto in questi anni che continuerà con rinnovato impegno nella direzione del coordinamento del gruppo giovanile congiuntamente ad Ambra Taormina.

Comunicato Stampa - posizione politica sulla delibera 8/3/2017 , n.40 - privatizzazione riscossione tributi dei rifiuti

Pubblico le note che sono state trasmesse al Prefetto , Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale di Piazza Armerina alla luce dell'episodio di violenza che si è verificato nei giorni scorsi all'interno di una palestra privata di cui si sono resi protagonisti due giovani extracomunitari

lunedì 13 marzo 2017

Punto e Virgola di Ambra Taormina - 117 bis : "The boulevard of broken dreams"

C'era una volta una canzone che parlava di un tale un po' depresso che camminava da solo per un viale vuoto, il "viale dei sogni infranti". Ma nonostante 'sto viale fosse così vuoto e desolato, lui continuava a camminarci perché lì si sentiva a casa. Ebbene sì: non ci smentiamo neanche noi siciliani dell'hinterland isolano, noi che invece, siamo di casa sulla Ss. 117 bis: non viale cittadino, ma pur sempre strada in cui si infrangono i sogni di una terra che si vorrebbe emancipata e civilizzata, e colpevole di essersi recentemente candidata a luogo fortuito dello scarico selvaggio e impunito di rifiuti di ogni genere, qualità, e...provenienza! Lungi dal poter essere semplicemente la protagonista fantasiosa di una hit in voga per di più tra gli ascoltatori delle nuove generazioni, la 'Centrale Sicula' - come è anche conosciuta la 117 bis - è quella realtà che, tenendo fede alla sua denominazione, 'squarcia' la Sicilia a metà passandovi per il centro, o, per meglio dire, per il 'cuore': se ciò può aiutare a capirci meglio, proviamo a pensare a quella vecchia leggenda della fede nuziale, che vuole il nostro dito anulare collegato direttamente al cuore tramite una vena che passa da lì. Ma, a pensarci bene, la 117 bis è molto più di una semplice vena, in quanto 'anatomicamente' più importante: essa è, di diritto, una delle principali arterie siciliane di comunicazione, in breve: l' 'aorta' delle strade isolane. Il suo collegamento tra la costa nord e quella sud passando per il suo 'cuore' non è e non deve essere lasciato al caso qualora dovesse passarci per la memoria che il cuore della Sicilia è - per vocazione naturale e per mano dell'uomo - sede del ricco e lussureggiante panorama dei monti Erei che ci fa da contorno. Inutile dire che non siamo più ai tempi di Goethe e del "Viaggio in Sicilia", i tempi in cui "L'Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna"(che pure è una di quelle belle verità che piace ricordare), per intenderci, i tempi in cui i viaggi dei francesi alla scoperta del settecentesco "Grand Tour" erano delle vere e proprie imprese; e ancora, i viaggi di coloro a cui a malapena sfiorava l'idea di mettere piede nel centro dell'Isola per paura di percorrere viottoli malconci e difficilmente praticabili, anche perché marchiati dalle frequenti incursioni del briganti. Oggi, XXI secolo, l'interno siciliano può e deve essere apprezzato tramite le agevolazioni che lo rendono più fruibile al visitatore e al residente curioso, malgrado, a quanto pare, i 'briganti' siano ricomparsi sotto una veste del tutto inedita. Esso è sede di punti nevralgici dell'attrazione turistica come la nostra 'Piazza - museo a cielo aperto' (salvo beghe molto note), la nostra Villa Romana, e non ultimo, il polo museale aidonese compreso di area archeologica di Morgantina. Queste sono solo alcune delle qualità che distinguono con orgoglio il nostro essere residenti nell'hinterland siciliano, in cui l'avvenenza panoramica si rafforza se fusa con una non indifferente raffinatezza enogastronomica - come non ricordare perciò gli sconfinati appezzamenti di terreno di proprietà di aziende vitivinicole ad abbellire il panorama verso sud d'un suggestivo colpo d'occhio, o le caratteristiche piantagioni di fichidindia sanconesi e non, che fanno abbondare di prelibatezza le nostre tavole e i nostri dolci tipici - e di cui i palati più stravaganti ed esploratori possono godere visitando le locali strutture ricettive e ristorative di cui il territorio è prodigo anche e non solo nelle sue mete più appetibili, e il cui percorso è servito dalla 'strada incriminata' che vide la luce nel lontano 1928. Deve saperlo bene Fabrizio Tudisco, veterano della politica turistica ennese, scrutatore raffinato, e...chissà...forse anche palato stravagante, ma sicuramente attuale agitatore delle acque torbide del 'misfatto 117bis', e che proprio sulle note altalenanti dello 'spartito turistico' gioca la sua ennesima carta a riprova di una ostinata volontà di cambiamento e risanamento dovuto a chi e per chi in quest'area territoriale ci vive o soggiorna occasionalmente. È da tempo ormai, che la gestione del rilancio dell'avventura turistica in zona è stata affidata ad un settore imprenditoriale che trova appoggio nell'iniziativa autonoma di privati in possesso di strutture ricettive e di ristorazione, nonché attività commerciali in genere, e il cui operato si troverebbe ad essere fortemente compromesso dalla mancanza di un efficiente 'sfondo' ambientale, basilare al procacciamento di un riscontro positivo nel settore turistico. Analizzando il problema più da vicino, le visite turistiche - le quali per la maggior parte assumono una piega che molto ha a che vedere con il lontano passato di cui sopra, in quanto i visitatori sembrano prediligere le coste, più fortunate per vocazione, anche perchè (e non solo in Italia) dotate di uno sviluppo notevolmente più concentrato che combacia parecchio con la conformazione paesaggistica - qualora si soffermano dalle nostre parti, vengono attualmente accolte da una evitabile però normalmente pietosa situazione di deterioramento del territorio che, di primo acchito, sembra essere sfuggita di mano a chi di dovere: ANAS e amministratori dei comuni di cui intere porzioni di angoli stradali adibite a discariche fortuite, sarebbero di pertinenza. Nel verbale di denuncia prontamente fatto redigere da Tudisco, note di prim'ordine sono quelle inerenti proprio la penalizzazione in atto all'interno di un'area di cui viene prontamente rilevata al punto primo l'abbondanza di risorse favorevoli all'incremento turistico - tra cui spiccano dense aree boschive, la maggior parte delle quali ricadenti in territorio piazzese (sappiamo Piazza Armerina storicamente decantata per l'amenità delle contrade) - risorse che probabilmente tale sviluppo dovettero recarlo un tempo, e le cui odierne condizioni fanno pensare ad una retrocessione dello stesso, remando immancabilmente contro le aspettative di chi nel turismo scommette ogni giorno. Vietato pensare che si siano fatte attendere le reazioni indignate della collettività, messa di fronte al fatto compiuto da un attento e immediato reportage fotografico frutto dell'intraprendente prontezza di spirito del Prof. Tudisco, e recanti immagini in cui ad imporsi è uno stridente contrasto tra panorama verdeggiante, segnaletiche ad indicare la presenza di aziende agrituristiche nelle vicinanze, e rifiuti occasionalmente venuti fuori da scarti di suppellettili da arredo. Insomma, chi più ne ha più ne metta sulla sfortunata 117 bis della discordia, che, vuota come il "viale dei sogni infranti" la preferiremmo sì, ma solo perché sgombra dai rifiuti! E, giacché non ne abbiamo mai abbastanza, va da sé che prima di venire travolti da quelle ben più acide causa inquinamento e non solo, piogge di soluzioni più concrete sarebbero auspicabili...ma non dal cielo! Ambra Taormina