lunedì 29 giugno 2015

COMUNICATO STAMPA SALVIAMO LA CASA DI RIPOSO SAN GIUSEPPE !

IL PORTAVOCE PROVINCIALE FDI-AN COMUNICATO STAMPA
SALVIAMO LA CASA DI RIPOSO SAN GIUSEPPE ! Salviamo la Casa di riposo San Giuseppe è questo l’appello che rivolgo a tutti i partiti politici , ai Comitati di Quartiere e a tutte le Associazioni di volontariato e di categoria che a vario titolo operano nel nostro territorio. Non bisogna assolutamente consentire che una delle Istituzioni più care ai Piazzesi , con oltre 120 anni di storia – Ente morale Istituto di Pubblica assistenza e Beneficienza ai sensi della legge 6972 del 1890 - possa scomparire nell’indifferenza generale. Al fine di contribuire alla mobilitazione generale della Cittadinanza e avendo citato tale problematica nel recente comizio conclusivo della manifestazione popolare per evitare la privatizzazione dei cimiteri , questa mattina mi sono recato presso la casa di Riposo San Giuseppe, per verificare personalmente quanto denunciato da tempo dal Comitato dei lavoratori che hanno perso il lavoro. Il quadro che si è presentato ai miei occhi è stato desolante e di profonda tristezza. Migliaia e migliaia di metri quadri di questo polo di eccellenza e che ha rappresentato il fiore all’occhiello dell’assistenza “pubblica” agli Anziani , sono vuoti , con locali pieni di pacchi e che versano in uno stato iniziale di abbandono: sale ricreative , sale per la mensa , cucine , camerette , bagni e spazi all’aperto cominciano ad evidenziare i segni premonitori dell’abbandono e del degrado con escrementi di topi, di colombi , erbacce e sporcizia varia. Tutto questo deve far riflettere, soprattutto quando apprendiamo quasi quotidianamente di maltrattamenti e vessazioni a cui vengono sottoposti gli anziani – anello debole di una società perfida e consumistica – ostaggi finanziari di sfruttatori senza scrupoli . La Cittàdinanza ha pertanto il dovere di mobilitarsi per intraprendere ogni valida iniziativa per riaprire la struttura – essendo al momento sospesa dal 1/3/2015 ogni attività di assistenza e non definitivamente chiusa- al fine anche di salvaguardare i circa 50 dipendenti che dal 2008 non ricevono lo stipendio e che in larga parte precari ( 9 dipendenti sono di ruolo e collocati in aspettativa e oltre 30 con contratti a termine congiuntamente ad un medico e a tre infermieri professionali) sono stati licenziati. Il peso degli arretrati ammonta a circa 2.500,000 di euro , una cifra enorme , a cui vanno aggiunte altre somme relative alle forniture e al metano non pagati . I motivi di questa ennesima ferita mortale nel tessuto sociale ed economico di Piazza Armerina sono soprattutto riconducibili alle notevoli e costanti perdite economiche che l’Ente ha da oltre dieci anni e alla incapacità cronica della Amministrazione regionale di non aver saputo affrontare il problema sin dalle prime difficoltà economiche-finanziarie considerata la funzione di vigilanza e controllo ad essa deputata. I lavoratori, in perenne stato di mobilitazione, non ricevono lo stipendio regolare da anni e pur travolti drammaticamente dalle difficoltà economiche familiari, si sono sempre recati sul posto di lavoro non facendo mai mancare agli assistiti cure amorevoli e assistenza professionale. E’ altrettanto vero che la situazione vergognosa dell’IPAB di Piazza Armerina rientra nel contesto regionale di tutte le altre IPAB che hanno sospeso o chiuso l’attività . Molteplici sono state le lotte intraprese dai lavoratori per reclamare il regolare pagamento delle spettanze salariali, anche con modi eclatanti di protesta come quella di occupare i tetti della struttura, più volta messa in essere da alcuni dipendenti. Anche il consiglio comunale di Piazza Armerina ha dibattuto l’argomento ma ad oggi nessun risultato concreto è stato raggiunto. E’altrettanto doveroso rendere pubblico che L’IPAB piazzese ha in atto due contenziosi legali con i Comuni di Piazza Armerina e Aidone relative ad integrazioni di rette di degenza per un importo di circa 900,000 euro ma le rispettive udienze saranno trattate il 30/11/2017 e il 25/1/2018. Un modo per recupere liquidità potrebbe essere la vendita del Complesso architettonico dei Teatini e Chiesa annessa, che ha un valore stimato dall’Ufficio prov.del Territorio di circa 1.500,000 di euro , congiuntamente ad altri fabbricati e terreni di cui è proprietario l’Ente e con questo indirizzo il Commissario regionale Giovanni Di Noto ha fatto esplicita richiesta all’Assessorato Regionale alle Politiche sociali e al Sindaco di Piazza Armerina. Prima della chiusura la Casa di riposo ospitava 42 anziani trasferiti, improvvisamente e traumaticamente , in strutture private locali facendo venir meno ogni elementare sostegno psicologico e logistico. Gli Anziani , che non dimentichiamo sono i nostri nonni, genitori, zii o semplici amici o conoscenti , quasi tutti di Piazza Armerina, necessitano di cure e assistenza adeguate , spesso senza avere alcun familiare che s’interessi di loro e abbiamo – tutti – l’obbligo morale di non far venir mai meno la nostra solidarietà e sensibilità sociale e cittadina che non può solo essere rispolverata a “Natale”….questa è anche la loro battaglia ..non dimentichiamolo! In questo contesto “brilla” l’assenza istituzionale e la responsabilità politica del Sindaco Miroddi e della sua Amministrazione che poco o nulla hanno fatto per evitare che la Casa di Riposo San Giuseppe sospendesse l’attività assistenziale… propedeutica alla chiusura definitiva. I Piazzesi ricordano perfettamente gli slogan del Sindaco nella campagna elettorale del 2013 che mai, con lui sindaco, nessuno avrebbe chiuso l’IPAB ed oggi invece , dopo la disastrosa e inconcludente iniziativa sulla privatizzazione del cimitero, ne conclamano l’evidente fallimento politico-amministrativo che sta affossando Piazza Armerina nel buio dell’oblio. TUTTI INSIEME SALVIAMO LA CASA DI RIPOSO S.GIUSEPPE! Piazza Armerina 29/06/2105 Fabrizio Tudisco

domenica 28 giugno 2015

UN SENTITO RINGRAZIAMENTO AI GIORNALISTI ROBERTO PALERMO CORRISPONDENTE DE "IL GIORNALE DI SICILIA" - MARTA FURNARI CORRISPONDENTE DE "LA SICILIA" - NICOLA LO IACONO,MARINA CHIARAMONTE,DEBORA BUTTIGLIERI DELLA REDAZIONE DI "STARTNEWS" , PER AVERE REALIZZATO CON NOTEVOLE PROFESSIONALITA' , NUMEROSI E OBIETTIVI SERVIZI GIORNALISTICI SULLA VICENDA DELLA PRIVATIZZAZIONE DEL CIMITERO BELLIA, CONSENTENDO ALLA CITTADINANZA PIAZZESE DI AVERE UNA CORRETTA E COSTANTE INFORMAZIONE. Fabrizio Tudisco

CARO ACQUA - COMUNICATO DI PIPPO BRUNO - PRESIDENTE ASSOCONSUMATORI

Per gli amici dell'Assoconsumatori: in questo periodo tutti fanno manifestazioni e raccolta firme sul problema acqua che hanno un valore, prettamente, propagandistico, come se fossimo alla vigilia di una competizione elettorale. Qualcuno ci ha chiesto perchè Assoconsumatori è assente, a questi amici rispondiamo: non ci interessano le passerelle, noi puntiamo alla risoluzione del problema alla radice con la rescissione della convenzione, infatti siamo stati noi, nel consiglio comunale del 10.3.2015 a Calascibetta che abbiamo evidenziato la violazione della convenzione, mancato pagamento del canone di gestione (art.19 ) e conseguente rescissione per inadempienza contrattuale (art. 38), gli altri hanno copiato ciò che noi abbiamo studiato e reso pubblico. In queste ultime settimane, in previsione della riunione dei sindaci che debbono affrontare la questione, visto che sono stati da noi informat, abbiamo incontrato sindaci, amministratori e consiglieri per sensibilizzarli sulla problematica e sulla necessità di una rescissione della convenzione. Il sistema acqua e tutti gli amici che hanno interesse a mantenere il controllo del servizio idrico hanno rintuzzato il nostro attacco con un accordo bonario tra il commissario liquidatore ed Acquaenna che avrebbe versato le somme che fino ad oggi ha impropriamente trattenuto. NOI, AVEVAMO RAGIONE! Acquaenna versando le somme previste dalla convenzione all'art.19 avrebbe evitato la rescissione per inadempienza contrattuale previsto dall'art. 38. Noi abbiamo studiato ed abbiamo appurato che il liquidatore dell'ATO era già stato consulente del RUP che nel 2004, quando dichiarò inaccettabile la proposta della ditta Di Vincenzo SPA che veva fatto una offerta più economica, affidando la gara alla società che, oggi, prende il nome di Acquaenna. Quanto meno sembra strano che ogni volta che la società Acquaenna si trova in difficoltà è sempre la stessa persona che risolve (pensano) i problemi. Auspichiamo che domani i primi cittadini facciano gli interessi dei consumatori, così come promesso in campagna elettorale, noi dal canto costro con gli avvocati Denaro e Di Simone andremo avanti per il rispetto della legge, segnalando il tutto alle autorità competenti e speriamo che certi agitatori e copioni si attivino sulla nostra azione, saranno ben accolti, altrimenti andiamo avanti così come abbiamo sempre fatto dal 2004 ad oggi sui servizi rifiuti ed acqua. Mi piace · Commenta · Condividi

venerdì 19 giugno 2015

UN MONITO PER IL CIMITERO : QUESTO ARTICOLO DELLA TESTATA http://www.grottaglieinrete.it/ RIPRODUCE SPECULARMENTE QUANTO STA PER ACCADERE A PIAZZA ARMERINA CON L'INIZIATIVA DEL SINDACO MIRODDI E DELLA GIUNTA PER PRIVATIZZARE IL CIMITERO DOPO AVER AUMENTATO IN QUESTI DUE ANNI DI MAL GOVERNO TUTTE LE TASSE LOCALI...FRATELLI D'ITALIA AN CONGIUNTAMENTE A TUTTI I PARTITI DELLA OPPOSIZIONE HA INIZIATO UNA CAMPAGNA DI MOBILITAZIONE CITTADINA PER IMPEDIRE CHE QUESTO VERGOGNOSO ATTO AMMINISTRATIVO POSSA ESSERE REALIZZATO

cimitero di Piazza Armerina
" Giù le mani da cimitero di Grottaglie!” L’opposizione in piazza contro il Sindaco Alabrese GrottagliePoliticaPrimo PianoSocialedi Redazione - mar 13, 2015 602 Raccolta di firme su viale Matteotti promossa dai partiti e dai gruppi di minoranza presenti in Consiglio comunale
cimitero di Grottaglie
Nuova iniziativa dei partiti e dei gruppi di minoranza presenti in Consiglio comunale per mantenere alta l’attenzione sul futuro del cimitero di Grottaglie. Sabato 14 e 21 marzo a partire dalle ore 18,00 e domenica 15 e 22 marzo dalle ore 10,00 su viale Matteotti sarà possibile firmare una petizione contro quanto previsto dalla Amministrazione Comunale. «Questa Amministrazione, guidata dal sindaco Ciro Alabrese – spiega la nota con cui viene annunciata l’iniziativa, vuole privatizzare per 30 anni tutti i servizi cimiteriali con concessione in regime di monopolio. I cittadini vedranno più che triplicati i costi di ogni operazione funebre. Le imprese locali saranno private del lavoro. È l’ennesima beffa ai danni delle famiglie, dopo l’aumento di Tares, Tari e addizionali Irpef. Il Comune deve invece con urgenza realizzare le tombe comunali e i posti cimiteriali previsti in bilancio e già deliberati in Consiglio! Giù le mani dal cimitero – conclude la nota dei partiti e dei gruppi di minoranza – NO alla privatizzazione in regime di monopolio, SI alla realizzazione delle tombe comunali," QUESTO E' UN SECONDO ARTICOLO SEMPRE DELLA STESSA TESTATA ON LINEhttp://www.grottaglieinrete.it/ SULL'ARGOMENTO...SPUNTA PURE IL V.SINDACO ....QUANTE ANALOGIE PURAMENTE CASUALI CON PIAZZA ARMERINA Giù le mani dal cimitero”, comizio a Grottaglie GrottagliePoliticadi Redazione - mar 26, 2015 306 Comizio dei Partiti e dai Gruppi di Minoranza presenti in Consiglio comunale, che segue la raccolta di firme contro la proposta di privatizzare tutti i servizi cimiteriali I Partiti e i Gruppi di Minoranza presenti nel Consiglio comunale di Grottaglie terranno un comizio sabato 28 marzo dalle ore 19,30 alle ore 21 in Piazza Principe di Piemonte. «Gli stessi partiti e Gruppi – ricorda una nota che comunica l’evento pubblico – da circa un mese hanno promosso una raccolta di firme contro la proposta di privatizzare tutti i servizi cimiteriali con concessione di 30 anni in regime di monopolio, presentata in II Commissione dal vicesindaco Maurizio Stefani e sostenuta dal presidente di commissione Antonio Campanella e dall’assessore Alfonso Annicchiarico. Qualora tale privatizzazione fosse realizzata – afferma la nota dei Partiti e Gruppi di Minoranza presenti nel Consiglio comunale di Grottaglie, i cittadini vedrebbero più che triplicati i costi di ogni operazione funebre. E le imprese locali sarebbero private del lavoro. Mentre il Comune incasserebbe un aggio sui servizi funebri prestati dalla ditta concessionaria. Sarebbe l’ennesima beffa ai danni delle famiglie grottagliesi, dopo l’aumento di Tares, Tari e addizionali Irpef. Per risolvere la pluridecennale emergenza dovuta ad una politica colpevolmente inerte, esercitata dalle Amministrazioni che si sono succedute, bisogna che il sindaco Ciro Alabrese e la sua Giunta provvedano a realizzare con urgenza le tombe comunali e i posti cimiteriali previsti in bilancio fin dal 2011 e già deliberati in Consiglio! Il comizio – conclude la nota – costituisce l’occasione per chiarire tutti i problemi inerenti il Cimitero e le conseguenze di una eventuale privatizzazione, oltre che per illustrare proposte concrete già discusse e deliberate in Consiglio comunale.»

martedì 16 giugno 2015

CONTROCORRENTE - CRISAFULLI : CHAPEAU!

Ho contrastato Crisafulli in varie campagne elettorali e ho sempre censurato i suoi metodi di fare politica...premesso ciò devo comunque tributargli lo "chapeau"..invece mi fanno venire il voltastomaco tutti quei personaggi della politica asservita,clientelare e camaleontica che si sono cibati nella grande mangiatoia crisafulliana ed ora dicono peste e corna del loro ex Padrone...saltando sul carro del vincitore. Fabrizio Tudisco - portavoce provinciale FDI AN

giovedì 11 giugno 2015

Roma, 10 giugno 2015
Caro Cittadino, cara Cittadina, come sai, anche a seguito delle nostre diffide, il Governo è intervenuto con una prima forma di rimborso (contenuta nel Decreto Legge 21 maggio 2015, n. 65), che tuttavia continua a non piacerci perché esclude una troppo ampia categoria di pensionati e per quelli coinvolti prevede forme di restituzione assolutamente insufficienti. Il Decreto dovrà ora essere convertito in Legge entro 60 giorni dalla sua pubblicazione. Come avevamo anticipato nella nostra ultima comunicazione, nel frattempo i nostri legali stanno comunque studiando i contenuti del testo normativo e sono sempre più orientati a seguire la strada del giudizio costituzionale della norma, chiedendo a vari Tribunali di sottoporre la questione al vaglio della Corte Costituzionale affinché ne dichiari l’illegittimità, con un’azione corale che miri quindi a scardinare il sistema normativo nel suo complesso. Chiaramente, la strada dell’illegittimità costituzionale si presenta, nel caso specifico, tutt’altro che semplice perché, nella sostanza, presuppone un giudizio da parte della Magistratura sull’attività di Governo. Giudizio che, secondo il nostro Ordinamento, la Magistratura può formulare solo entro determinati limiti, lasciando al mondo politico il compito, eventualmente, di contrastare le azioni legislative giudicate “inadeguate” (cosa che Fratelli d’Italia continuerà a fare a prescindere dall’esito dei ricorsi). Siamo quindi sempre più intenzionati a seguire entrambe le direzioni (quella giudiziale e quella politica) perché non intendiamo affatto darla vinta a questo Governo. Nei prossimi giorni ti informeremo circa l’esito delle indagini dei nostri avvocati; fermo restando che l’azione legale verrebbe proposta solamente dopo che il Decreto verrà convertito in Legge, anche alla luce di eventuali modifiche che nel frattempo dovessero intervenire. Per qualsiasi informazione ti preghiamo di volerci contattare esclusivamente tramite l’indirizzo email difendoipensionati@fratelli-italia.it Cordialmente. Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale

martedì 9 giugno 2015

Pensioni, per i ricorsi Fratelli d'Italia apre gli sportelli sul territorio Il primo a Bologna: si potrà fare causa a Renzi che ha deciso che non restituirà tutto il dovuto. A livello nazionale attiva una mail e un numero di telefono

Se davvero il premier Renzi deciderà di fare un decreto per rimborsare solo in parte i pensionati che si sono visti bloccare l'indicizzazione delle pensioni con la riforma Fornero, annullata poi dalla Consulta, allora sarà probabilmente il caos. Una valanga di ricorsi è pronta infatti ad abbattersi su Palazzo Chigi e ad aiutare i pensionati che vorranno portare in tribunale il governo ci saranno tutti i partiti di oppisizione, Forza Italia e Fratelli d'Italia in testa. Il partito di Giorgia Meloni, che già da giorni ha attivato a livello nazionale un gruppo di avvocati che offre assistenza gratuita ai pensionati, ha pensato di aprire anche degli sportelli sul territorio. Ed oggi a Bologna ha preso il via il primo: chi vorrà far valere le sue ragioni contro le scelte arbitrarie di Renzi avrà un ufficio cui rivolgersi. È un'iniziativa che si sta diffondendo su tutto il territorio e probabilmente saranno altre le province che ne apriranno uno. Il telefono degli avvocati della Meloni che si sono messi a disposizione, infatti, sono sempre occupati a causa dell'enorme numero di persone che vuole avere informazioni per vedersi riconosciuto un diritto: quello di ottenere quell'indicizzazione indebitamente bloccata da Mario Monti. Allo sportello di Bologna - è scritto sul sito - "i pensionati interessati potranno richiedere informazioni in merito alle iniziative a tutela dei loro diritti dopo il decreto del governo Renzi, in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale sul blocco delle indicizzazioni". Il tutto, ovviamente, è completamente gratuito. Il territorio raccoglierà le domande che poi saranno inviate al gruppo di avvocati che si è messo a disposizione. "Erano settimane che ricevevamo innumerevoli chiamate dai nostri pensionati con richieste di aiuto - ci spiega Luca Lisei, militante di FdI-Bologna - per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione un luogo dove possono venire a chiederci consigli". Renzi è avvisato: se pensa veramente di cavarsela con qualche spicciolo a chi si è visto tagliare la pensione, dovrà fare i conti con le conseguenze. I pensionati si stanno portando avanti: i ricorsi sono già pronti. Giuseppe De Lorenzo Il Giornale.it