sabato 5 luglio 2014

Liberi Consorzi ovvero Divide et Impera

Ho assistito ieri sera alla riunione organizzata dai Comitati di Quartiere sugli istituendi Liberi Consorzi e al dibattito che ne è seguito. La platea vantava la presenza di personalità illustri istituzionali con tre deputati regionali della (ex) provincia , sindaci , consiglieri comunali, segretari di partito , esponenti delle associazioni sindacali e culturali e tanti semplici cittadini. Il Prof. Carmelo Nigrelli, dopo aver fatto un excursus storico delle suddivisioni territoriali siciliane dal punto di vista amministrativo si è soffermato analiticamente sul nascente consorzio di Catania, sui confini territoriali e sulle opportunità offerte ad alcuni centri , Gela in particolare, di poter diventare comune capofila. Sono emerse altresì, ma non era una novità per gli addetti ai lavori, le notevoli contraddizioni se non vere e proprie conflittualità, con le norme costituzionali regionali e nazionali di una legge che addirittura rimanda ad una successiva le competenze dei nuovi organismi. Sono seguiti gl'interventi, alcuni fumosi e di circostanza, altri con il chiaro obiettivo di "vendere" il proprio prodotto ai Piazzesi ancora indecisi sull'"acquisto" da fare. Per la verità, la location, vedeva la presenza di una larga maggioranza di partigiani per l'ex colonia rodio-cretese e non sono mancati ovviamente le distribuzioni di volantini - referendum - pro città dei Tiranni. Molti di meno i supporters del consorzio della Città inespugnabile e ombelico di Sicilia e tutti in silenzio. Quote in ribasso per la Città della ceramica destinata ad essere appendice di altre città più popolose. La lodevole iniziativa non è riuscita a fare chiarezza sulla strada che dovrà percorrere Piazza Armerina e nessuno poteva pretenderlo ma è servita ulteriormente ad annebbiare le menti, pregne di ataviche rivendicazioni politiche-amministrative, confondendo le colpe ( vere o presunte) degli uomini con i loro territori. Una cosa però è certa: questa legge , voluta da Crocetta (non dimentichiamolo), è un autentico ginepraio burocratico che sta facendo emergere rancori e rivendicazioni tra città e territori in tutta la Sicilia, piuttosto che semplificare e omogeneizzare amministrativamente. D'altra parte il " Divide et Impera" Crocettiano " è un ottimo espediente per governare i Siciliani, dividendo il popolo e fomentando rivalità e discordie "paesane". Mi auguro che l'Assemblea Regionale Siciliana blocchi o riveda rapidamente una legge nata male che, col pretesto di tagliare i costi della politica e quindi le province come enti locali, costituisce in modo sconclusionato nuovi organismi che alla luce dell'infausta esperienza degli ATO, prefigurano legittime preoccupazioni a tutti i siciliani , piazzesi compresi. Questo non significa affatto che non bisogna cambiare o restare necessariamente ancorati a vecchi schemi territoriali e politici. Qualsiasi innovazione porta certamente a dei cambiamenti, a dei rodaggi che la gente deve abituarsi a praticare. Le leggi ed i provvedimenti che "rivoluzionano" gli assetti territoriali, dall'oggi al domani, vanno ideati e attuati da Illustri costituzionalisti e Personalità che vantano prestigiose esperienze nel settore dell'amministrazione pubblica periferica e non certo se ne può affidare la stesura a burocrati o cortigiani regionali. Fabrizio Tudisco Portavoce provinciale FDI-A.N.

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