venerdì 29 luglio 2016

Precari ex Provincia di Enna - NO AL BARATRO DEL LICENZIAMENTO !

Esprimo a nome del Coordinamento provinciale di Fratelli d'Italia AN e mio personale, la sentita solidarietà e la disponibilità per condivividere ogni iniziativa di mobilitazione, nei confronti di tutto il personale precario dell'ex Provincia di Enna che non ha avuto rinnovato il contratto di lavoro, grazie al pasticcio burocratico partorito dal Presidente Crocetta con la soppressione delle Province.Infatti il personale precario non è stato fatto confluire nell'istituendo libero consorzio di Enna con un centinaio di lavoratori dal 1°agosto p.v. che si ritroveranno praticamente licenziati e in mezzo ad una strada. La Provincia di Enna, costantemente nelle ultime posizioni nazionali per disoccupazione e per reddito pro capite,riceve ulteriormente un colpo mortale nel proprio tessuto sociale ed economico grazie alle politiche scellerate di Crocetta e Renzi e dei partiti che li sostengono che anzichè salvaguardare e sviluppare il lavoro addirittura lo tolgono. Ho avuto modo di constatare personalmente, durante la mia esperienza amministrativa di Assessore provinciale al Turismo tra il 2008 e il 2010 quanto fossero importanti nel funzionamento della macchina tecnico burocratica le doti umane e professionali del personale precario tanto da essere essenziali per la stessa sopravvivenza dell'Ente e a cui non è mai stata riconosciuta la dignità di cui godono i normali lavoratori come ad esempio il versamento dei contributi che sono stati negati sino al 2005. Rivolgo un accorato appello a Tutte le forze sindacali provinciali e regionali di impedire in ogni modo che venga perpetrata questo atto di macelleria sociale che determinerà la paralisi di tutte le funzioni rimaste a carico dell’ente intermedio come le manutenzioni delle strade provinciali e degli istituti scolastici di pertinenza e soprattutto facendo cadere nel baratro della disoccupazione centinaia di famiglie. Sono certo che l'Assessore Regionale agli Enti Locali Luisa Lantieri, a cui mi rivolgo per avere condiviso la stessa esperienza amministrativa alla provincia, si adopererà urgentemente con ogni strumento operativo per salvaguardare il Personale precario dell'ex Provincia di Enna, con il diritto acquisito, a mantenere il posto di lavoro nell'istituendo libero consorzio di Enna. Piazza Armerina 29 luglio 2016 Il Portavoce Provinciale FDI AN Fabrizio Tudisco

lunedì 25 luglio 2016

Controcorrente - Una proposta per Fido

COMUNICATO STAMPA IL PORTAVOCE PROVINCIALE – FDI-AN Il randagismo non è più a Piazza Armerina un fenomeno che è circoscritto nel tempo ma è diventato una costante che danneggia irrimediabilmente l’immagine turistica della Città dei mosaici e soprattutto rappresenta una grave minaccia per l’igiene e la sicurezza pubblica della Collettività. In questo periodo ho segnalato più volte, sui social network , numerose foto di branchi di cani in diverse zone della Città e spesso in prossimità dei cassonetti dei rifiuti. Tali segnalazioni , a volte , hanno suscitato la reazione degli animalisti, che hanno travisato le mie intenzioni sollecitandomi a trovare soluzioni mentre, in maniera molto più estesa, ho avuto la condivisione del problema di molti cittadini giustamente allarmati dal numero dei randagi che aumenta vertiginosamente . Il Sindaco Miroddi , massima autorità sanitaria del comune, in questi tre anni non è riuscito a concretizzare un solo atto per arginare il randagismo e constatata la fallimentare attività amministrativa che ha portato la città nel degrado e nell’abbandono , non si prevede alcuna soluzione a breve termine. Certo è che il problema è generato dall’incivile e disumano abbandono degli animali e dell’elevato numero dei cuccioli che nascono, ma essendo assente qualsiasi forma di programmazione politica e finanziaria per il ricovero dei cani e della loro relativa sterilizzazione , dovrà essere urgentemente affrontato senza se e senza ma. Pertanto, come ex amministratore e segretario provinciale di FDI-AN propongo nella predisposizione del bilancio comunale una iniziativa di grande spessore civico: “ADOTTA UN CANE E PAGHERAI MENO TASSE” . L’iniziativa potrà trovare facile attuazione con un regolamento che preveda lo sgravio – totale o parziale delle tasse comunali come TARI,TASI e IMU per i Cittadini che adottino, presso strutture convenzionate , i cani provenienti dalla Città. Molti comuni italiani e siciliani stanno mettendo in pratica questa intelligente soluzione che sta producendo risultati ottimali . Il contesto, ha come obiettivo quello di arginare la piaga del randagismo e tutelare i nostri amici a quattro zampe con l’aggiunta di eventuali contributi per le sterilizzazioni dei cani che già hanno un padrone ( in base al reddito dei proprietari). Il regolamento dovrebbe prevedere, per chi è intenzionato ad adottare un cane, l’intestatazione di un’utenza Tari e dovrà ovviamente aver adempiuto a tutti gli obblighi tributari nei confronti del Comune. Inoltre ad integrazione dell’interesse che dobbiamo rivolgere agli animali si potrebbe valutare la possibilità per chi ha redditi bassi ( spesso le signore anziane e indigenti hanno cani di compagnia) tutto il materiale occorrente gratuitamente per la pulizia delle deiezioni dell’animale , le spese per l’eventuale smaltimento della carcassa in caso di decesso, le vaccinazioni annuali che saranno somministrate da un veterinario convenzionato e una visita all’anno per controllare la salute del cane. Ritengo che l’adozione di questo provvedimento porterebbe la nostra Città ad essere all’avanguardia dei centri più evoluti in materia di benessere degli animali salvaguardando la sicurezza dei cittadini e contribuirebbe di molto a rilanciare quella immagine turistica e di ospitalità che si è persa. Piazza armerina 25/7/2016 Fabrizio Tudisco

mercoledì 20 luglio 2016

FRATELLI D'ITALIA – AN IL PORTAVOCE PROVINCIALE Comunicato Stampa “ Non svendiamo il Territorio per i soldi degli Arabi “

Le Popolazioni dell’Ennese hanno sempre dimostrato nei secoli e nei tempi moderni, attraverso lo sviluppo del turismo, una spiccata versatilità ad accogliere popoli di diversa etnia, cultura e credo religioso. La nostra è sempre stata una cultura dell’accoglienza , non ci siamo mai tirati indietro nell’aiutare e ascoltare culture e religioni differenti applicando il principio che l'Ospite è sacro. Ma in questo momento guardando a quello che sta avvenendo nel mondo, con ancora fresche nelle nostre menti le immagini delle migliaia di vittime del terrorismo e fanatismo religioso che dopo la strage dell’11 settembre di New York non si sono mai fermate sino alle ultime stragi vigliacche d'innocenti di Nizza, Parigi, Bruxelles, Dacca, etc.dobbiamo prendere coscienza che nessuno oggi è più sicuro in qualsiasi parte del mondo possa trovarsi e bisogna seriamente mettere in atto ogni utile provvedimento per la prevenzione di questi crimini mettendo da parte ogni forma di debolezza verso un nemico che sfrutta sapientemente ogni opportunità date dalle nostre leggi e regole democratiche. Ai cosiddetti perbenisti / buonisti che alimentano inconsapevolmente questo stato terrificante di cose non basta conoscere le persecuzioni di cristiani uccisi quotidianamente nel califfato dell'ISIS , la applicazione della sharia con le migliaia di cristiani discriminati anche in quei paesi arabi che si definiscono “moderati”, perchè ritengono, a torto, che l'integrazione religiosa con l'Islam non solo sia possibile ma è anche positiva per l'arricchimento culturale delle popolazioni. E' altrettanto evidente che c'è una larghissima percentuale di popolazione che la pensa in modo totalmente opposto e spera che ci si possa efficientemente difendere da queste minacce mettendo in essere una serie di accorgimenti atti a prevenire ogni tipo di minaccia che si presenta spesso sotto vesti apparentemente innocue. Pertanto, in questo contesto di prevenzione , non possiamo tollerare la creazione di una moschea nel territorio di Enna e in particolare in quel triangolo di territorio che è circoscritto tra Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera. che una scelta superficiale e scellerata dei rispettivi Sindaci vorrebbe fare diventare “islamico” con la costruzione di una moschea che per grandezza sarebbe la seconda d’Italia. Tale preoccupante programma , insieme ad altre iniziative, è sintetizzato nel Protocollo d’Intesa che è stato proposto dal Centro studi “King Salman Cultural and Architectural Islamic Arabic Center per conto del Segretario Generale della suprema Commissione del turismo e le antichità, Principe Sultan bin Salman bin Abdulaziz Al Saud del Governo dell’Arabia Saudita , ai Sindaci di Aidone - Enzo Lacchiana, di Piazza Armerina - Filippo Miroddi, Valguarnera - Francesca Draià e al Soprintendente ai BB.CC. di Enna - Salvatore Gueli. Il documento è stato sottoscritto dalle parti in causa, in gran silenzio, l’8 maggio del 2016 e sta diffondendo nella popolazione delle tre cittadine una costante e progressiva preoccupazione ed inquietudine . Il programma , articolato in più fasi con la finalità di riscoprire , valorizzare e rilanciare la cultura araba in Sicilia, si avvarrà di diverse strategie attuative previste in più fasi , fra cui risaltano la costruzione di una moschea – seconda in Italia per grandezza- l'acquisizione e restauro di antiche moschee , realizzazione di un campus universitario, di un albergo di lusso , di un campo fotovoltaico e tante altre iniziative più o meno culturali, per un costo complessivo di 30,000,000 di euro che verranno versati nelle casse di una istituenda “Fondazione” culturale dotata di Consiglio di Amministrazione con la supervisione operativa del dr.Pierluigi Bonanno. Se questo infausto programma dovesse essere realizzato ,nessuno potrà mai assicurare , come i fatti di cronaca terroristica del jihad insegnano, che questo territorio possa essere escluso dal diventare anche un potenziale centro di raccordo per jihadisti infiammati dal desiderio di combattere la guerra santa all’estero o punto di riferimento per la formazione di cellule dormienti pronte a colpire in casa nostra. Proprio per questo FDI-AN dice a gran voce NO ! Alla luce del Corano, la moschea è molto di più di un luogo di culto, è un ambito di aggregazione sociale, di rafforzamento della comune identità, di giudizio sulla società , spesso anche di trasmissione di parole d’ordine di tipo politico. Voler limitare la moschea a un luogo di preghiera è totalmente riduttivo ed è scorretto farlo in nome della libertà religiosa . Il permesso e la condivisione per la realizzazione di una moschea, mosso da eccessivo buonismo e altruismo per favorire –erroneamente-il culto dell’islam può essere vissuto da parte musulmana come resa, tradimento,implicita ammissione della loro superiorità, ingenerando pericolosi equivoci – né va dimenticato che, secondo il pensiero islamico, un luogo reso sacro non si può più sconsacrare e quindi non potrà mai più essere reso. A queste motivazioni di principio e di ordine legal religioso si potrebbe obiettare anche l’assenza totale di reciprocità per costruire nei paesi Islamici chiese cristiane congiuntamente al divieto di professare il proprio credo cristiano con la minaccia incombente della morte per essere un miscredente. Un fiume di milioni di euro, viene versato dai paese arabi più ricchi, come quelli del golfo ( Arabia Saudita e Qatar in particolare) in Italia e in quest’ultimo periodo in Sicilia, per realizzare progetti di tipo culturale ma che in realtà sembrano strumenti per “islamizzare” con il pretesto della cultura araba i territori e poi perchè mai, proprio adesso, questo improvvisa operazione di mecenatismo islamico-cultuale con ingenti somme di denaro impiegate a fondo perduto? Pertanto FDI-AN ,con questo primo passo d’informazione e di denuncia si prefigge di far prendere coscienza alle Popolazioni Aidonesi, Piazzesi e Valguarneresi del pericolo che incombe sulle nostre “teste” e di quelle dei nostri figli a cui seguirà un secondo eventuale passo con la raccolta di firme da inviare in Prefettura e al Governo affinchè venga bloccato immediatamente il protocollo d’intesa . Inoltre L'On.Giorgia Meloni , affiancherà la protesta , con iniziative nazionali a livello parlamentare e politico. Ai Sindaci di Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera e al Soprintendente ai BB.CC. di Enna gridiamo: NON SVENDIAMO IL TERRITORIO PER I SOLDI DEGLI ARABI! Pensare di realizzare un programma con la costruzione di una grande moschea e di accogliere i ricchi visitatori arabi con la speranza che investano le loro ricchezze nel territorio non solo è pura utopia ma è ingenuo e servile. Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera non sono in vendita! Piazza Armerina 20/7/2016 Il Portavoce provinciale Fratelli d'Italia AN Fabrizio Tudisco

giovedì 14 luglio 2016

Punto e Virgola di Ambra Taormina - Magdi Cristiano Allam - cronaca di una conversione.

Questa volta si è rotto per davvero il silenzio che per un tempo immemore ha inghiottito le possenti mura del rinomato Convento di San Pietro, fiore all'occhiello della monumentalità di Piazza Armerina, che nella serata dell' 11 luglio è stato reso protagonista del secondo grande evento organizzato dalla sua recente restituzione alla fruizione della cittadinanza, e in cui uno dei personaggi più discussi del momento, l'autore cristiano di origini egiziane Magdi Cristiano Allam, ha prepotentemente ridestato le coscienze dei presenti, al grido di "Islam, siamo in guerra!". La serata, che ha preso avvio in una sala gremita, e non solo da concittadini, ha visto il pubblico richiamato all'attenzione su una problematica di grandissima attualità, dalle parole d'esordio del suo organizzatore e moderatore, il Prof. Fabrizio Tudisco, che in quanto ad eventi dalla forte incidenza culturale, è di casa! Dopo le presentazioni di rito, Allam ha subito approfittato della parola datagli per calarsi nel doveroso compito di illustrare ai presenti le motivazioni delle pagine della sua recente pubblicazione, puntando l'indice contro la reale pericolosità di una convivenza culturale, quella tra Oriente e Occidente, tra musulmani e cristiani, che, a suo dire, non possiederebbe premesse a sufficienza per esistere, se non forzatamente. In un ventunesimo secolo che vede l'Europa oggetto di un esodo migratorio dall'Africa e dal Medio Oriente, di fatto senza pari nella storia, Magdi Cristiano grida al complotto governativo, alla connivenza, ad un Occidente europeo sempre più vittima di se stesso e della propria consapevole perdita di radici identitarie, troppo inutilmente critico della propria storica essenza cristiana, e poi ostaggio di un imminente tracollo demografico, facendo sì da costituire un ghiotto lasciapassare di cui la controparte musulmana, incredibilmente attaccata alle propaganda e diffusione delle radici culturali islamiche, approfitterebbe per mettere in atto un inquietante processo di islamizzazione del continente che parte da un chiaro tentativo di islamizzazione demografica, mentre c'è chi resta a guardare. Oltremodo sconcertanti le parole di premessa di Allam, che essendo stato musulmano per 56 anni, come lui stesso ha tenuto a precisare, ha dovuto arrendersi all'evidenza di una cultura criminale, solo dopo aver cercato coscienziosamente di avvalersi del beneficio del dubbio, dedicandosi ad un'attenta lettura dei testi della Sunna e della Sira. In fondo, il crudo realismo dell'autore, suggerisce che non c'è molto da girarci attorno, che il proselitismo che miete vittime dalla parte dei complici dell'islamizzazione della società, facendo dell'ipocrisia virtù, falsa il volto del vero Islam, in cui la suddivisione tra 'fanatici' e 'moderati' di cui tanto ostinatamente si parla, sarebbe solo fantomatica. l'Islam è innanzitutto inaccettazione del religiosamente diverso, continua Allam riprendendo le dichiarazioni dell'arcivescovo di Mosul, Emil Nona, colui che è passibile di condanna per apostasia; egli è l'infedele che va eliminato, esattamente come da prescrizione di Allah secondo una letterale messa in pratica del Corano, 'paradossalmente' la stessa attuata da organizzazioni terroristiche fondamentaliste come l'Isis, attualmente; l'islamico vero, è colui che è naturalmente e per dovere, portato a sostenere gli attacchi terroristici affinché l'Islam si affermi nel mondo, che con la bugia tutela la verità del suo credo, lo stesso che è pronto ad obbedire al comando del "Getterò il terrore nel cuore dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo" (Sura - 8°). Senza remore, offrendo il ritratto di un Islam 'intrinsecamente violento', Allam lo denuncia inoltre come 'fragilità' odierna in casa nostra, condannando apertamente l'Italia, alla quale guarda, cifre alla mano, come al Paese ad oggi più erroneamente accogliente dell'enorme flusso migratorio clandestino a maggioranza musulmana, colpevole di stare gettando delle valide fondamenta per un imminente squilibrio che ingenera razzismo, tramite un fenomeno di meticciato antropologico in cui l'unico ruolo possibile per l'Europa, sarà quello di mero strumento di consumo della materialità, essendosi già svuotata di qualsiasi valore da tutelare. La serata si è conclusa con un acceso dibattito, in seno al quale, a fare da eco alle curiosità e perplessità dei presenti, sono seguite prontamente le esaustive argomentazioni dell'autore, il quale, ha potuto infine apprezzare i pregi dell'artigianato locale, ricevendo in dono un fine piatto in ceramica d'autore, recante, non a caso, un'immagine dell'amata Cattedrale armerina, simbolo del fervente credo religioso dei piazzesi, seguito dal toccante augurio che Maria SS. delle Vittorie possa proteggere e guidare nel cammino, questo solerte testimone della verità e della fede cristiana. Ambra Taormina