< Le recenti intercettazioni telefoniche di Luca Odevaine , membro del Tavolo Nazionale dei Rifugiati e già capo di gabinetto dell’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, nella parte in cui parla di aumentare da 150 sino a 500 il numero di migranti ospiti in una struttura ricettiva a Piazza Armerina, confermano definitivamente i nostri sospetti che da tempo, una lobby affaristica, stesse tentando di portare avanti un vero e proprio business dei migranti piuttosto che una reale e disinteressata cultura dell’accoglienza nella città dei mosaici. Per tutta l’estate, voci ricorrenti e attendibili di una imminente apertura di un “CARA” a Piazza Armerina alimentavano i già consistenti e inquietanti interrogativi sulla effettiva trasparenza del programma e a tal proposito, grazie all’infaticabile opera di volontariato dei dirigenti e simpatizzanti di FDI-AN, fu portata avanti un’intensa e costante raccolta di firme per “bloccare” sul nascere il paventato programma chiedendo con la campagna “Stop Mare Nostrum e Prima Gl’Italiani” anche il ridimensionamento numerico dei clandestini presenti in Città e sul territorio. In data 9 settembre, a conforto delle 2000 firme raccolte con i banchetti, si svolse nell’atrio della biblioteca comunale una importante manifestazione con la presenza di tanti cittadini per discutere proprio del business dei centri di accoglienza a Piazza Armerina che tanta preoccupazione stavano procurando a larga parte della Cittadinanza e presentato un documento “premonitore” di denuncia di cui riportiamo uno stralcio : ” LA RETE DELL’ACCOGLIENZA: UNO STRUMENTO DELLA SOLIDARIETÀ O UNA MACCHINA MANGIASOLDI? A proposito della “Rete dell’accoglienza”, bisogna denunciare la precarietà del sistema e l’intreccio di interessi economici in atto, sul quale sarebbe auspicabile che la magistratura iniziasse a far luce. Ormai sorgono ovunque centri di accoglienza, qualificati come “emergenziali”, in cui vengono ospitati centinaia di immigrati irregolari, in assenza dei requisiti abitativi, strutturali e sanitari che sarebbero richiesti in qualunque struttura ad uso pubblico. Poi ci sono i centri di accoglienza tipizzati dal Viminale (come da elenco sul sito web istituzionale) che, sempre in nome dell’emergenza permanente, ospitano più del doppio dei migranti che potrebbero alloggiarvi. La logica è quella di favorire l’emergenza permanente per gestire, con procedure e standard meno rigidi, i finanziamenti a pioggia destinati alla gestione del fenomeno migratorio”. Fra gli interventi spiccò – per le forti reazioni suscitate fra il pubblico - quello di un imprenditore locale che candidamente e polemicamente affermò che il fenomeno dell’accoglienza dei migranti era un vero e proprio business …panacea per l’asfittica economia locale e che bisognava anzi incrementarla. Da quella data nessun dato positivo e pubblico ha confermato l’affermazione di quell’imprenditore e grazie a queste intercettazioni il problema si ripropone con maggiore preoccupazione per gli evidenti oscuri trasversalismi che stanno emergendo e di cui si stanno occupando gli inquirenti . Molti falsi perbenisti con il leit-motiv dell’accoglienza hanno solamente dato corso alla coltivazione dei propri interessi personali e nulla più. Non è assolutamente vero che gl’immigrati/clandestini hanno supportato l’economia locale ma è vero il contrario spesso alimentando il sottobosco dei lavori in nero nell’ambito rurale e della manovalanza in genere sottraendolo ai lavoratori locali in regola. Ed anche se i migranti sono in regola grazie al programma SPRAR come quello relativo ai lavoratori che collaborano con gli Enti locali per la manutenzione del verde pubblico e della pulizia delle strade in genere si ritiene, che per tali mansioni, avrebbero dovuto essere impiegate maestranze locali, tenuto conto del gravissimo momento di crisi economica, tra i tanti disoccupati piazzesi e della provincia. A prescindere dagli sviluppi che prenderà l’inchiesta Romana il fenomeno degli sbarchi dei clandestini/migranti non tende assolutamente a fermarsi grazie all’incapacità del Governo Renzi/Alfano , pertanto FDI-AN auspica un rapido e risolutivo intervento degli Organi Prefettizi per bloccare a non più di 50 unità il numero di clandestini/migranti nei centri di accoglienza a Piazza Armerina altresì verificando la loro provenienza da paesi in conflitto, delle reali generalità e dello stato di salute onde evitare l’ingresso e la permanenza di criminali o soggetti affetti da pericolosissime patologie. Fabrizio Tudisco - Portavoce Prov./div>
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