giovedì 23 luglio 2015

RIFIUTI : MAGO FILIPPO E IL CILINDRO DELLE ORDINANZE

Mentre la Città versa in un pietoso stato di degrado e abbandono, i Cittadini si mobilitano con Comitati di protesta, il sindaco cerca di correre ai ripari con provvedimenti sanzionatori e richieste di ulteriori servizi alla TEKRA, Società che cura la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Ed ecco che dal cilindro del prestigiatore Miroddi esce un'ordinanza sindacale , con fondati sospetti d'illegittimità amministrativa, per l'istituzione di un servizio di vigilanza volto a contrastare l'abbandono selvaggio dei rifiuti per la "modica" cifra di Euro 8.448,00 al mese . Tale servizio , inutile e costoso perchè già previsto nei compiti assolti dalla TEKRA e di specifica competenza del Comando della Polizia Municipale e che sarà certamente oggetto d'interrogazione consiliare rafforza - nelle intenzioni del sindaco - ulteriormente il controllo da parte degli operatori della Tekra sui siti più esposti a tale incivile abitudine. I nominativi dei trasgressori, qualora individuati, con una procedura che non sembra molto chiara sotto l'aspetto legale, dovrebbero poi essere trasmessi alla Polizia Municipale per le dovute sanzioni che, chiariamo, non saranno incassate dal comune ma dalla ex provincia denominato libero consorzio comunale di Enna. Come è possibile che un servizio importantissimo , non solo per la tutela della salute pubblica ma anche per la buona immagine della città (una volta turistica), stia facendo acqua da tutte le parti e rischia di avere un consistente aumento del costo a danno dei Cittadini Piazzesi? Ricordo perfettamente il grande clamore suscitato nell'opinione pubblica per il ridimensionamento del numero dei sorveglianti nel cantiere di Piazza Armerina passati da 8 unità a 3 unità. Sindaco e amministratori si vantarono di aver messo ordine in un settore che allora sembrava per numero di capisquadra eccessivo ma che oggi appare anacronistico e avventato tenendo conto delle nuove assunzioni e ai costi di straordinario che vengono pagati agli altri lavoratori per fronteggiare il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti. A questi 5 dipendenti,con troppa fretta abbandonati al loro destino ed esposti al pubblico ludibrio con l'accusa di far riposare le terga negli uffici del cantiere di c.da bellia, fu proposto , con la firma del nuovo contratto di passaggio dalla vecchia ditta appaltatrice alla nuova TEKRA, il demansionamento a profili professionali inferiori con evidente danno d'immagine professionale e conseguentemente anche economica. Ovviamente tutti e 5 i Dipendenti non sottoscrissero il contratto preferendo restare in carico all'ATO in attesa che la Magistratura del lavoro e i Sindacati potessero definire al più presto la loro posizione lavorativa mentre poco dopo, in evidente contraddizione in termini di risparmio sulle spese del personale, venivano effettuate assunzioni trimestrali per potenziare il servizio di sorveglianza. Questa vicenda, sbandierata come un successo sul fannullonismo però gravata dal sospetto delle logiche politiche non proprio adamantine, avrebbe comunque dovuto produrre il progressivo abbattimento dei costi e una migliore razionalizzazione delle risorse professionali con un sensibile risparmio per le casse del Comune e sulla bolletta dell'Utente. In data odierna, con quest'ultima Determina del sindaco Miroddi di Euro 8.448.00 al mese, possiamo facilmente constatare che i costi del servizio del personale aumenteranno e non di poco rispetto alla precedente gestione. Di seguito riporto un post esplicativo pubblicato su questo blog per evidenziare , qualora ce ne fosse ancora di bisogno, le pesanti incognite che gravavano su passaggio del servizio da Enna a Gela (http://fdiplutia.blogspot.it/2014/09/io-lo-avevo-detto-cheed-oggi-si-parla.html). Riporto inoltre un articolo pubblicato recentemente sul Giornale di Sicilia che riguarda una indagine della Guardia di Finanza a Gela su segnalazione del neo eletto Sindaco Messinese sulla passata gestione del servizio con il Sindaco Fasulo e che potrebbe verificarsi quanto prima anche a Piazza Armerina. Fabrizio Tudisco

giovedì 16 luglio 2015

DOPO LA VITTORIA DELLE ELEZIONI REGIONALI DEL 2013 CROCETTA DICHIARA: NON FARO'PIU' L'AMORE E MI SPOSO CON LA SICILIA....OGGI DOPO L'ENNESIMO SCANDALO CHE LO COINVOLGE LA SICILIA RECLAMA IL DIVORZIO E I SICILIANI DICHIARANO: SPARISCI E VAI A FARTI SBIANCARE IL C.....

Giorgia Meloni Che schifo le intercettazioni tra Crocetta e il suo medico personale, che escono fuori proprio nella settimana in cui ricorre il 23mo anniversario della strage di via D’Amelio. Le frasi di Tutino, che invoca per Lucia Borsellino la stessa sorte toccata al padre, sono disgustose ma lo è ancor di più il silenzio del presidente della Regione Sicilia che dall'altro capo del telefono resta muto. A maggior ragione perché Crocetta ha sempre sostenuto di essere in prima linea nella lotta alla mafia, già dai tempi in cui faceva il sindaco. Paolo Borsellino è più di un eroe nazionale per l'Italia: è un emblema, un simbolo, un'istituzione al pari della bandiera tricolore o del Presidente della Repubblica. Chi offende la sua memoria dovrebbe essere accusato di vilipendio, mentre chi augura alla figlia, a cui rivolgo la mia piena solidarietà, la morte dovrebbe andare in galera o in manicomio per incapacità di intendere e volere. Ma un presidente della regione Sicilia che invece tace dovrebbe essere interdetto dai pubblici uffici. Domenica 19 luglio sarò a Palermo alla fiaccolata in ricordo di Borsellino. Partiremo da piazza Vittorio Veneto fino ad arrivare a via D'Amelio per urlare il nostro no alla mafia e per ribadire che dopo 23 anni il suo ricordo è vivo e le sue idee camminano sulle gambe delle nuove generazioni. Noi saremo in piazza, spero che Crocetta invece sia a casa dimissionario.

INTERVENTO DI AMBRA TAORMINA - COORDINAMENTO.GIOV.LE FDI-AN -MANIFESTAZIONE CONTRO IL DEGRADO DI PIAZZA ARMERINA

Dalla partenza simbolica davanti alla Villa Garibaldi, arrivando fino all'omonima
piazza in cui ha sede il noto "Circolo di Cultura", si è approdati nel luogo adatto in cui è ora più che mai possibile dire che, a Piazza Armerina, di 'cultura' non è più possibile parlare. Il degrado piazzese è infatti morte culturale della Città, causata da un mutamento leggibile come degenerazione sia della forma che della sostanza. Nella forma perchè dobbiamo accettare la dissacrazione del volto di Piazza come 'città turistica', così come molti ancora la definiscono e come la definirei anch'io se solo non dovessimo tristemente accontentarci solo di ciò che ne è rimasto; nella sostanza, perchè tutto è dipeso e continua a dipendere soprattutto da una degenerazione morale, e degenerazione morale è inciviltà di molti cittadini quale fenomeno diffusissimo con cui oggi ci confrontiamo forse ancor più di ieri e che viene costantemente incrementata dall'assenza di una corretta guida politica. Parlando di degrado, mi viene subito in mente la disinformazione che gravita attorno al nostro patrimonio artistico che ci rende quella famosa città turistica del centro Sicilia, non solo quale assenza di propaganda, ma anche di mancata conoscenza della sua storia, il che sta servendo non poco a distogliere l'attenzione da quella che è la nostra vera ricchezza, l'unica e non meno importante fonte di guadagno su cui tutti potremmo contare. I nostri beni culturali sono oggi svalutati e si cerca addirittura di svenderli, sono corrosi dal tempo e dall'incuria, stanno lì solo perchè qualcuno, da ringraziare, li ha costruiti a suo tempo, ma non certo in quanto oggi qualcun altro se ne stia prendendo cura come si dovrebbe, al fine di rilanciare l'immagine di una località non meno importante di tante altre in giro per la Sicilia, che però vengono trattate meglio, in quanto meglio amministrate, e per questo godono di maggiore notorietà. Gli interventi di promozione turistica degli anni passati risalenti alle precedenti amministrazioni, che sicuramente molti ricordano, sono ormai passato remoto, motivo per il quale alcune strutture alberghiere cittadine sono state costrette alla chiusura. Nessun intervento, infatti si annovera, da parte di una politica senza ambizioni progettuali di recupero e rilancio economico. Per di più, a coadiuvare un degrado che mette costantemente in ginocchio la nostra immagine, una raccolta differenziata mal gestita e programmata solo in vista dell'impiego del minimo delle risorse, e in cui si manifesta un'inutile parsimonia, consegnandoci una Città malsana, invivibile, incivile e a tratti pericolosa, delle volte, è proprio il caso di dirlo, sull'orlo dell'emergenza igienico-sanitaria. Per concludere, è possibile prospettare una futura migliore e più responsabile gestione delle problematiche cittadine, in un contesto che preveda la collaborazione e il coinvolgimento di tutti, cittadini, associazioni e forze politiche che possano operare tenendo sempre ben presente di avere in comune l'interesse per la Città, ponderando scelte che abbiano una ricaduta positiva e che possano costituire uno spunto per recuperare un processo di crescita forzatamente bloccato da un trattamento delle varie questioni, che ha assunto di questi tempi un carattere irresponsabile, superficiale, menefreghista e presuntuoso.

venerdì 10 luglio 2015

MIRODDI E LA CONSEGNA DELLE CHIAVI...

Mi ero ripromesso d’intervenire su questo Blog per riassumere quanto è emerso dalla partecipata e qualificata assemblea cittadina, svoltasi ieri sera al Circolo di cultura, per discutere alcuni aspetti tecnici e finanziari che gravano sul regolare svolgimento della LX Edizione del Palio dei Normanni..... ma l’ennesimo “sconvolgente” comunicato del Sindaco Miroddi che, anziché chiedere “venia” per i colpevoli ritardi su tutta la programmazione dell’importante evento e dei festeggiamenti in onore della Patrona Maria SS.delle Vittorie, si scaglia con vituperata violenza verbale contro Tutti Coloro che per passione , dedizione e amore verso il Palio dei Normanni ne hanno determinato e ne determinano ancora il regolare svolgimento m’inducono a cambiare strategia comunicativa. Ogni intervento, pur della portata dei volumi dell’Enciclopedia Treccani, sarebbe insufficiente per descrivere l’incapacità amministrativa,pari allo zero assoluto, ad organizzare un evento che in data odierna dovrebbe già essere in piena fase operativa e che in “veste carnevalesca e ancor meglio della campagna pubblicitaria dell'EXPO'” era stato promosso ad Acireale e Licata (con la colpevole e imperdonabile complicità di molti ambigui personaggi, adusi trasformisti da palcoscenico all’ Arturo Brachetti). Mi “limito” quindi a pubblicare una foto che vuole incoraggiare i Quartieri e i Cavalieri Giostranti , vere ed autentiche anime del Palio, a non cedere le armi al pressapochismo e alla comprovata inettitudine amministrativa e un’altra "foto" che “suggerisce” al Sindaco Miroddi , in modo eloquente anche se figurato, di consegnare le chiavi della Città al Popolo Sovrano.... senza dover aspettare il 13 di Agosto.... Fabrizio Tudisco

mercoledì 8 luglio 2015

PUNTO E VIRGOLA di Ambra Taormina- C'era una volta (e non c'è più) Piazza Armerina: cronaca di una morte...non annunciata!

Chi l'ha detto che le favole sono roba da bambini? Chiunque abbia dimestichezza con i classici della letteratura, ricorderà certamente che nei secoli che furono, alcuni nostri avi più saggi e, per così dire 'lungimiranti', presero un certo gusto nello sfruttare questo genere di per sé leggiadro, arricchendolo con un'insolita finalità didattica, coadiuvati nel loro intento dall'ausilio di comuni e simpatici animali parlanti i quali, divenuti occasionalmente protagonisti di tutto un mondo in cui, fra contese, comportamenti fortemente tipizzati, dialoghi e simpatici incidenti, si trovavano, inaspettatamente per i lettori, a scimmiottare gli atteggiamenti e le vicende tipiche del mondo degli umani, previa lettura allegorica. Così, spulciando nel panorama letterario di parecchi secoli addietro, verranno di sicuro in mente al lettore i nomi di Fedro, Esopo, gli anonimi autori del medievale "Roman de Renart", per proseguire poi, in tempi più recenti, con le "Fables" di Jean de La Fontaine, tanto per citarne alcuni. Quest'esempio, lungi dal voler rappresentare un mero sfoggio di cultura, costituisce quella premessa imprescindibile che, pur nella sua soavità, rappresenta un valido spunto nonché strumento di lettura della nostra odierna realtà piazzese. Se al giorno d'oggi, emulando lo stile dei nostri illustri antenati, pur non utilizzando nello specifico la metafora del mondo animale, volessimo sfruttare l'espediente favolistico-allegorico per dipingere la condizione, ahimè putroppo statica della nostra amata Piazza Armerina, dovremmo certamente iniziare la narrazione all'antica maniera, dicendo che: "C'era una volta una ridente, illustre, bellissima ed efficiente (e chi più ne ha, più ne metta) cittadina al centro della Sicilia, i cui antichi fasti erano ormai svaniti poiché tutto intorno era stato reso sterile, apatico e privo di vita dall'incombere di una densa nube oscura, che gravava su di essa". Sì perchè, tornando nel mondo reale, la 'densa nube oscura' è da leggersi come allegoria del malgoverno imperante che l'avvolge in quel a dir poco inutile viluppo generato da un reiterato 'strazio' politico che ormai si consuma da ben due anni sotto gli occhi di inermi e sgomenti cittadini volenterosi che vorrebbero rivedere ogni cosa riportata al proprio posto e soprattutto, efficiente. Ho prova di quanto i parecchi 'buoni intenditori' che costellano la nostra società, pur restando il più delle volte nascosti, ed essendo addirittura forestieri, ricordino perfettamente il buon nome di Piazza (questa l'unica denominazione sulle cui molteplici variazioni si 'giocò' per tanti secoli), come luogo fiorente, 'oasi' di benessere nel cuore della Sicilia, lasciandosi, con mio profondo orgoglio, scappare un sorriso di compiacimento nel parlarne. Ma quanto oggi è realmente rimasto della fama piazzese che tanto ha ispirato la scrittura di storici concittadini quali il teologo e matematico Francesco Paolo Chiarandà, che la denominava 'antica', 'nuova', 'sacra' e nobile', o il Generale Litterio Villari, per citare solo alcuni nomi di chi ha profuso un valido impegno nel ricostruire le vicende storiche di una delle città che hanno fatto la storia di Sicilia? A quanto sembra, ben poco, in cui nulla c'è di nuovo, né tantomeno di nobile o addirittura sacro. 'Soltanto'(e scusate se è poco) un imponente e sconsacrato centro storico che, offrendosi maestoso agli occhi di piazzesi e non, versa ormai irrimediabilmente in un degrado palese e sdegnoso, espressione ultima di un'allarmante classe politica affetta da sintomi certi di incapacità amministrativa, tali da destare non poca preoccupazione. 'Preoccupazione' è di fatto la 'parola chiave' che definisce al meglio ciò che ormai da tempo aleggia e va acuendosi negli animi degli abitanti di Piazza Armerina, e a suscitarla è l'incertezza di un futuro in cui in gioco sono le sorti di una città in cui non ci si sente più rappresentati da una Giunta Comunale che pare assumere sempre più le sembianze di un'armata allo sbaraglio, capeggiata da un Primo Cittadino in 'odor di sfiducia' che tenta invano di salvare la faccia al proprio ordinario operato da un 'collasso' ormai annunciato, facendo ostinatamente buon viso a cattivo gioco mentre si esercita a 'nascondere l'immondizia sotto al tappeto', quasi dimentico dell'ormai proverbiale malcontento che serpeggia tra gente con l'acqua alla gola e per di più stremata dalle reiterate tassazioni (anche evitabili e una delle quali ha di recente tentato di non risparmiare neanche i morti) che vorrebbe vederlo catapultato dalla poltrona comunale. Non è necessario scomodare il 'tuttologo' di turno per rendersi conto di quanto il 'ridicolisescion project' (per restare in tema, i piazzesi capiranno) della Città sia nel pieno della propria attività: sul turismo, che possiede (di nome ma non di fatto) la vocazione per essere il settore trainante dell'economia cittadina, nonché probabile soluzione a tanti problemi, è ormai da tempo stata deposta una pesante pietra tombale, in quanto nessun reale progetto per rilanciarlo sembra esservi in cantiere, facendo sì da trasformare la bella Piazza Armerina, da polo della cultura siciliana, museo a cielo aperto e centro di interesse storico-artistico quale è di fatto, ad anonimo paesello qualunque sperduto chissà dove. Ad inasprire l'impossibilità di rilancio del settore è, tra le altre cose, la reale e già citata condizione di decadenza, incuria e degrado in cui ormai da tempo immemorabile versano i tanti monumenti ed edifici di interesse storico-artistico (chiese, conventi, palazzi nobiliari), importante eredità, a quanto pare difficilmente gestibile dai supereroi della politica armerina, di un passato ormai fin troppo remoto. Dell'esistenza di tali monumenti (a quanto pare non più importanti di quelli funebri) gli stessi amministratori (sindaco in primis) sembrerebbero addirittura ricordarsi solo qualora si prospettasse l'incresciosa opportunità di affiggervi un cartello che ne annunci la svendita al miglior offerente (telefonare ore pasti, no perditempo, prezzo trattabile) per rifarsi da qualche debituccio milionario sparso qua e là. E a proposito di debito milionario da sanare, di questi tempi, nella (ex) ridente Piazza Armerina, non è strano imbattersi nel malcontento generale causato da quello che suonerebbe come l'ennesimo fallimento dell'amministrazione Miroddi, lo stesso che paradossalmente aveva rappresentato il 'cavallo di battaglia' (probabilmente invalido) del candidato-sindaco, che quale moderno Don Chisciotte, ai tempi caldi della campagna elettorale, aveva promesso una migliore gestione nonché il recupero della storica Casa di Riposo San Giuseppe (IPAB), con più di cento anni alle spalle ed un'illustre fondazione, e che ora più che mai, abbandonata a sé stessa, rischia la definitiva chiusura trascinando con sé il futuro di tanti lavoratori. Ma mentre 'il cielo è sempre più blu' (diceva un noto cantautore italiano), dal calderone delle vergogne amministrative piazzesi, fuoriescono (come i conigli dal cilindro di un mago) strade in completo dissesto e rattoppate alla meno peggio (ditemi voi se questa non è arte nell'arte!) e il cui 'colpo di grazia' è al momento gentilmente fornito dagli 'scassinamenti' dei lavoratori di AcquaEnna, progetti non portati a termine (tra cui la realizzazione di un'area artigianale), il fallimento di una manifestazione storica quale l'antica fiera zootecnica di cui Piazza deteneva il primato nel Mediterraneo. Passando poi per la totale scomparsa di qualsiasi barlume di evento culturale che possa costituire parte integrante della programmazione dell' intrattenimento armerino in qualsiasi stagione dell'anno, e per la traballante ed insoluta 'questione' dei rifiuti nell'ambito di una raccolta differenziata la cui organizzazione è storicamente collocabile solo ai primordi della civiltà Bantu, si giunge al culmine con l'evento dell' anno: il crollo del muro della piazza antistante la Chiesa del Carmine nel giorno della storica e amata festa di San Filippo con annessa tragedia sfiorata, e che suona un pò come l'ennesimo caso di 'palese menefreghismo' da parte dell'ordinaria 'scienza' amministrativa. Insomma, queste le 'conquiste' di ben due anni di amministrazione del duo 'Mattioddi' (divulgato il nome completo della coppia, i francesi lo chiamerebbero mot-valise) in quel della 'Città dei mosaici', e i cui echi non fanno che risuonare per i sentieri dissestati della 'selva oscura' piazzese insieme a quelli ben più ritmati dei tamburi del prossimo 60° Palio dei Normanni, che vagamente ricordano l'inquietante scena di un film premio Oscar, in cui un'orchestra continuava a suonare a bordo di una famosa nave in procinto di affondare. Ambra Taormina

giovedì 2 luglio 2015

MIRODDEXIT !

Miroddi vuol dire sfiducia. E' lo slogan che impazza in tutta la città, passando di bocca in bocca, dalle vie del centro, ai quartieri, sino alle appendici estreme del territorio comunale di contrada Albana, Montagna e Gatta ed anche ieri , considerata la presenza del Sindaco, è stato “scandito” dal folto pubblico che ha assistito alla seduta del consiglio comunale. Il tempio crolla e al grido “ si salvi chi può !” molti ex fedelissimi ed esperti (de chè)prendono le distanze o addirittura , come da prassi consolidata, sono di nuovo sul mercato ... pronti ad indossare nuove maglie con cartellino a parametro zero. Il viale del tramonto del Sindaco (e non solo) è ormai inesorabilmente tracciato e mai avrei immaginato che il noto Psichiatra , con la passione o il vizio della politica ( Totuccio docet!) potesse spingersi così audacemente nel sado/masochismo politico-amministrativo non azzeccandone una in due anni di mandato con fascia tricolore. Eppure le avvisaglie c’erano tutte per prevedere un così manifesto e vistoso default su tutte le linee dell’inquilino dell’Atrio Fundrò. La pregressa esperienza di Miroddi sindaco di Aidone, degli inizi anni 90, fu altrettanto disastrosa e avrebbe dovuto servire da monito per l’elettorato Piazzese . Alcuna traccia degna di nota è viva nei ricordi degli Aidonesi tanto che ancora oggi, con campanilistica ironia, sorridono della sua elezione a sindaco di Piazza Armerina. Sono trascorsi due anni dai sanremesi comizi di piano Duilio, presentati e condotti con enfasi festivaliera dal Baudino locale ed oggi solo qualche comparsa è rimasta dell’antica allegra compagnia . Miroddi, candidato delle “eccellenze” e delle “criticità” – termini cari e ricorrenti nella sua ’”arte oratoria” vinse , a mani basse, con quasi 2.500 voti di differenza al ballottaggio sull’ antagonista Prestifilippo. Forte del plebiscito popolare, proclama che la Città risorgerà dopo le malefatte dei precedenti sindaci e promette, promette e promette di risolvere tutto durante il suo mandato, confortato dalla “benevola e disinteressata (Sich!) collaborazione di assessori e consiglieri comunali nuovi di…”zecca”. Si occuperà di tutto: della Casa di Riposo San Giuseppe , di turismo, di rifiuti, di commercio, di assistenza sociale , della villa romana del Casale..insomma un matrimonio con Piazza Armerina, al pari di Crocetta con la Sicilia, che diventerà come il Regno di “Bengodi” . In questa titanica e rivoluzionaria impresa di buon governo sarà aiutato dai suoi collaboratori e in primis dal suo “vicario”.. noto in tutti gli " angoli" della città per il motto “con la gente e per la gente” il cui nome stranamente non compariva in alcun manifesto elettorale e nemmeno fra gli assessori designati . A distanza di 24h dalla vittoria elettorale, tutto però cambia ed inizia la metamorfosi miroddiana. Con un colpo di mano o meglio di piede, viene rapidamente defenestrato l’allibito geologo Angelo Picicuto già assessore designato per far subito posto allo scalpitante e attuale vice sindaco , ansioso di mettere il proprio sigillo in ogni iniziativa cittadina ed è così che di deleghe per peso e numero ne ha più del sindaco. Ma le dismissioni o le dimissioni non si fermano: la Dott.ssa Ornella Monasteri , che avrebbe dovuto occuparsi di bilancio e finanze, dopo poche settimane si “accorge” di essere incompatibile con il ruolo di Dirigente all’ASP e lascia… poi si dimette, a suon di megafono, Bascetta , ritornando a fare l’oppositore autoveicolato contro Miroddi. Seguono le dimissioni di Sammarco che saggiamente lascia , intuendo insieme al suo gruppo , che quella di Miroddi è una strada che non “spunta”… mentre gli Assessori Oliveri e Di Giorgio, invisi dal vice Sindaco e in disaccordo col Sindaco, sono costretti a lasciare gli assessorati con la responsabilità politica pesante di avere condiviso un progetto elettorale confuso e allarmante . A questa variegata compagine si aggiungono tanti altri personaggi che, arruolati in corso d’opera nella corte, sono dediti esclusivamente ad una adulazione quanto più indecente e quanto più ridicola. Su Facebook e su un sito adolescenziale gli Amministratori vestono i panni di Supereroi, come nella saga cinematografica di Starwars . Obi-Wan-kenobi e gli altri Eroi dalle spade laser del buon governo prevalgono sulla morte nera del mal governo. Siamo al delirio puro… tanto da far impallidire il regista George Lucas. E quando i film non bastano ecco i bollettini da Istituto Luce da ventennio fascista che osannano il Dux e il vice Dux . I 2 Dux si librano in volo dai tetti della scuola media “Roncalli” , alla cupola della Cattedrale sino al cimitero “Bellia” per dirigere e sorvegliare ogni azione tecnica e amministrativa …. La Città è in buone mani. In odor di santità, riescono pure dove nessun altro aveva mai osato ovvero far “sfilare” il corteo del palio con annesso vessillo di Maria SS.delle Vittorie nei carnevali di Licata e Acireale. Santi subito ! Nulla è impossibile per Loro ! Miroddi è una vera e propria Grazia caduta dal cielo per Piazza Armerina e per dare una chiara e coerente fede politica ai propri seguaci lui, dalle radicate origini socialiste, nel giro di poche settimane rifonda il PSI locale con tanto di sede ed intitolazione a Placido Rizzotto ( che certamente si sarà rivoltato nella tomba) . Ma era solo un breve ritorno di fiamma perché la fede socialista crolla con il commissariamento della sezione e dopo un breve periodo di limbo partitico entra – da ospite indesiderato nel PD – aderendo ai Liberal di Enzo Bianco mentre altri furbacchioni di Giunta e consiglio comunale fanno l’occhiolino a Forza Italia…meglio avere altre vie di fuga pronte..non si sa mai. Miroddi , un primato lo ha comunque conquistato : è riuscito sulla inquietante e vergognosa vicenda della privatizzazione del cimitero a mettersi contro tutto il Popolo e di aver ricompattato da destra a sinistra tutti i partiti locali comitati di quartiere e associazioni comprese. Miroddi dixit : E’ il Popolo che non ha capito la “bontà” del progetto perché i pupari fanno disinformazione e lui è perennemente boicottato da tutti, alieni compresi aggiungiamo noi. Oggi ,sulla via del cimitero, tragicomicamente , sono state tumulate le promesse elettorali miroddiane e tutto questo è stato possibile senza il Forno Crematorio , strabiliante nuovo e irresistibile strumento di attrazione turistica che avrebbe attirato Morti e Vivi portando a Piazza Armerina carri funebri in tour , innalzandola al rango di meta privilegiata del turismo mortuario. Dopo questa ironica, sconfortante e breve analisi dei due anni di gestione Miroddiana non credo che il consiglio comunale voterà mai una mozione di sfiducia. Non ci sono i numeri e sono troppi i privilegi da perdere in tre anni di amministrazione che restano per molti consiglieri. Il Sindaco, dovrebbe togliere il disturbo e silenziosamente ritornare a pieno titolo ad occuparsi del suo lavoro. Non credo che per lui e per tutti coloro che ne hanno condiviso il progetto ci sarà più alcuna prospettiva politica ed elettorale . Continuare questa lenta agonia non serve a Miroddi e soprattutto non serve a Piazza Armerina e ai Piazzesi . MIRODDEXIT ! FabrizioTudisco