venerdì 26 dicembre 2014

CONTROCORRENTE - L'ULTIMA CROCIATA

COMUNICATO STAMPA
Il paventato arrivo di un un cospicuo numero di migranti che saranno ospitati presso un immobile appositamente strutturato in C.da S.Croce a Piazza Armerina non è una novità : erano mesi che in città circolavano voci insistenti sulla immediata apertura di un centro d’accoglienza e la protesta di questi giorni dei residenti di un condominio ha tutto il sapore carico della rabbia di chi , dall’oggi al domani ( anche se ripetiamo le notizie ufficiose circolavano da tempo) si vedrà arrivare un centinaio di “coinquilini” nel proprio palazzo . Queste tensioni si sarebbero potute facilmente evitare se la problematica relativa all’arrivo e alla permanenza dei clandestini in Città fosse stata trattata dall’Amministrazione comunale con equilibrio e buon senso . Così invece non è stato. Ormai non esiste alcuna regola per porre un limite al proliferare dei centri d’accoglienza che sorgono come funghi per i certi, rapidi e cospicui finanziamenti che lo Stato eroga e che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e la carità evangelica disinteressata e gratuita. I centri di accoglienza sono sparsi ovunque in città, dal centro storico alla periferia, senza alcuna logica di buon senso. I migranti sono ospitati in alberghi , case , appartamenti o immobili per i quali è stata modificata la destinazione d’uso per rispondere ai parametri richiesti dalla prefettura e poter partecipare ai bandi d’accoglienza. Ma concentrare un centinaio di migranti in una sola struttura d’accoglienza, soprattutto se collocata in una zona residenziale abitata da famiglie è stato un errore macroscopico e molte delle cose che stanno accadendo in queste ore erano prevedibili ed evitabili. In questo contesto “brilla” la superficialità della amministrazione comunale che non sta sufficientemente vigilando e monitorando questo aspetto e non ritiene ancora di dover mettere dei paletti per la “probabile apertura “ di ulteriori centri. IL business è inarrestabile nonostante la crisi economica di cui non si vede la fine è aggravata anche dai costi dell’invasione di clandestini provenienti da ogni angolo del mondo per la felicità dei professionisti della solidarietà a pagamento che li assistono a spese nostre e che sta mettendo in ginocchio l’intera economia italiana, creando gravi rischi di conflitti e tensioni sociali. Ma queste cose non si dovrebbero dire perchè scatta subito l’accusa di razzismo e xenofobia. Ma noi le diciamo lo stesso. Le anime pure per mascherare il problema, lo negano e fanno appello al dovere di accogliere i migranti ed assisterli amorevolmente a nostre spese. Da oltre sei mesi Fratelli d’Italia AN , ha iniziato una vera e propria campagna di protesta , civile e democratica , per il costante arrivo di clandestini a Piazza Armerina ed in tutto il territorio provinciale con quasi 2000 firme di Cittadini allarmati raccolte nei nostri banchetti per chiedere la sospensione dell’allora operazione “Mare Nostrum” ( camaleonticamente definita oggi Frontex Plus) conclusasi con la manifestazione del 9 settembre presso la biblioteca comunale in cui si trattò proprio il tema dei centri di accoglienza . Tale problema a Piazza Armerina ma anche in altri comuni della provincia come Barrafranca, Aidone, Regalbuto, Enna , non può più essere sottovalutato e rimandato dagli Organi di Governo Nazionali, Regionali e Comunali. Qualche settimana orsono, alla luce dello scandalo “Mafia Capitale” e di alcune intercettazioni telefoniche dove si parlava di aumentare a dismisura il numero di clandestini in una struttura d’accoglienza, avevamo emesso un comunicato stampa sul business dei centri di accoglienza fatto sulle spalle dei residenti e poiché abbiamo avuto “la colpa” di parlare e scrivere su questo argomento ricevemmo – a mezzo stampa- pesanti e basse insinuazioni che per ricercare visibilità politica ,fomentavamo tensioni sociali fra i residenti e i migranti se non quella di essere razzisti. Le cronache dei giornali di questi giorni smentiscono queste accuse gratuite e strumentali nei nostri confronti ed evidenziano come le proteste di Piazza Armerina , di Barrafranca , Aidone o di Regalbuto , sono nate spontaneamente senza alcuna strumentalizzazione politica . Nessuna Autorità , è ancora intervenuta concretamente per tranquillizzare i cittadini e mettere in atto azioni amministrative per bloccare il numero crescente di strutture di accoglienza presenti in Città con i relativi problemi connessi alla presenza dei clandestini ed in questo il Sindaco di Piazza Armerina avrebbe già dovuto esprimersi a riguardo anziché lavarsene le mani . FDI-AN di contro , ha sempre espresso una posizione netta, chiara e coerente, come unica Forza politica ad avere denunciato , in tempi non sospetti, pubblicamente il problema e di averlo fatto senza esasperare gli animi dei residenti con toni civili e democratici . Pur criticando aspramente le politiche di accoglienza dei migranti del Governo, i clandestini/migranti, quando realmente provenienti da paesi in conflitto e vittime di persecuzioni religiose o politiche, sono giustamente considerate delle vittime e in relazione alle situazioni contingenti locali di natura economica, sociale, culturale e soprattutto numerica, vanno accolti e tutelati con lo “status” di rifugiato e quindi non possono e non devono essere colpevolizzati di nulla a differenza da chi ha capito che sono una risorsa per far soldi. FDI-AN, ha sempre tenuto bassi i toni e proposto di realizzare un’accoglienza di migranti limitata nel numero e senza creare alcun disagio e preoccupazioni di sorta con i residenti. Le popolazioni locali devono comunque essere tutelate nei diritti di cittadini prima di qualsiasi “ospite” straniero. Pertanto Piazza Armerina non può trasformarsi in una Città “permanente” dell’accoglienza così come nessun altro centro della provincia di Enna. I consigli comunali , alla stregua di altri civici consessi, dovrebbero deliberare urgentemente precise linee d’indirizzo su questo delicato argomento che, se non trattato urgentemente, rischia di esplodere con forme di protesta dei residenti ( così come pubblicato dai giornali)e che non deve assolutamente degenerare per non prestare il fianco ai soliti “untori del razzismo di giornata” . Nei prossimi giorni invieremo al Prefetto di Enna una ulteriore nota di protesta e chiederemo un incontro con il Presidente della Commissione comunale politiche sociali di Piazza Armerina. Piazza Armerina 26 Dicembre 2014 Fabrizio Tudisco Portavoce prov. FDI-AN

venerdì 19 dicembre 2014

IL PROBLEMA ESISTE O SIAMO NOI - COME CI HA ACCUSATO RECENTEMENTE QUALCUNO - A CREARE TENSIONI SOCIALI E FARE DEMAGOGIA CON I MIGRANTI ?

Non avevo controreplicato alle critiche offensive e strumentali ricevute da Agostino Sella perchè il tempo è galantuomo e prima o poi "i nodi vengono al pettine"
PIAZZA ARMERINA Migranti nel palazzo, i residenti insorgono: "Qui non li vogliamo" di Roberto Palermo — 19 Dicembre 2014 Santa Croce alza le barricate contro l’arrivo di 100 profughi migranti, palazzo, Piazza Armerina, Enna, Cronaca PIAZZA ARMERINA. Chiedono un incontro urgente al sindaco e al prefetto per dire no all'assegnazione di migranti richiedenti asilo politico in un intero palazzo condominiale ricadente all'interno del loro quartiere a Santa Croce. E sono disposti anche ad alzare le barricate pur di non vedere messa a repentaglio la loro tranquillità. Il comitato civico «Legalità Quartiere Normanni Santa Croce» scrive alle istituzioni locali e di governo provinciali, temendo «gravi ripercussioni per l'ordine pubblico e la sicurezza dei residenti», 40 famiglie di via Leonardo Da Vinci pronte a tutto pur di vedere tutelata la propria comunità. «A ridosso del condominio nel quale verranno a breve sistemati quasi 100 migranti vivono numerosissime famiglie, siamo fortemente preoccupati di quello che sta accadendo, senza consultare il territorio ci calano dall'alto decine e decine di migranti di cui non sappiamo nulla, che dovrebbero rimanere 24 ore su 24 nei nostri cortili, senza un lavoro ed un'occupazione, non si sa per quanto tempo, una cosa inaccettabile, i nostri bambini fino ad oggi giocavano per strada liberamente, adesso li dovremo rinchiudere a casa», sottolinea Davide Careri, presidente pro tempore del comitato civico.

venerdì 12 dicembre 2014

CONTROCORRENTE - Ma quale accoglienza ?

< Le recenti intercettazioni telefoniche di Luca Odevaine , membro del Tavolo Nazionale dei Rifugiati e già capo di gabinetto dell’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, nella parte in cui parla di aumentare da 150 sino a 500 il numero di migranti ospiti in una struttura ricettiva a Piazza Armerina, confermano definitivamente i nostri sospetti che da tempo, una lobby affaristica, stesse tentando di portare avanti un vero e proprio business dei migranti piuttosto che una reale e disinteressata cultura dell’accoglienza nella città dei mosaici. Per tutta l’estate, voci ricorrenti e attendibili di una imminente apertura di un “CARA” a Piazza Armerina alimentavano i già consistenti e inquietanti interrogativi sulla effettiva trasparenza del programma e a tal proposito, grazie all’infaticabile opera di volontariato dei dirigenti e simpatizzanti di FDI-AN, fu portata avanti un’intensa e costante raccolta di firme per “bloccare” sul nascere il paventato programma chiedendo con la campagna “Stop Mare Nostrum e Prima Gl’Italiani” anche il ridimensionamento numerico dei clandestini presenti in Città e sul territorio. In data 9 settembre, a conforto delle 2000 firme raccolte con i banchetti, si svolse nell’atrio della biblioteca comunale una importante manifestazione con la presenza di tanti cittadini per discutere proprio del business dei centri di accoglienza a Piazza Armerina che tanta preoccupazione stavano procurando a larga parte della Cittadinanza e presentato un documento “premonitore” di denuncia di cui riportiamo uno stralcio : ” LA RETE DELL’ACCOGLIENZA: UNO STRUMENTO DELLA SOLIDARIETÀ O UNA MACCHINA MANGIASOLDI? A proposito della “Rete dell’accoglienza”, bisogna denunciare la precarietà del sistema e l’intreccio di interessi economici in atto, sul quale sarebbe auspicabile che la magistratura iniziasse a far luce. Ormai sorgono ovunque centri di accoglienza, qualificati come “emergenziali”, in cui vengono ospitati centinaia di immigrati irregolari, in assenza dei requisiti abitativi, strutturali e sanitari che sarebbero richiesti in qualunque struttura ad uso pubblico. Poi ci sono i centri di accoglienza tipizzati dal Viminale (come da elenco sul sito web istituzionale) che, sempre in nome dell’emergenza permanente, ospitano più del doppio dei migranti che potrebbero alloggiarvi. La logica è quella di favorire l’emergenza permanente per gestire, con procedure e standard meno rigidi, i finanziamenti a pioggia destinati alla gestione del fenomeno migratorio”. Fra gli interventi spiccò – per le forti reazioni suscitate fra il pubblico - quello di un imprenditore locale che candidamente e polemicamente affermò che il fenomeno dell’accoglienza dei migranti era un vero e proprio business …panacea per l’asfittica economia locale e che bisognava anzi incrementarla. Da quella data nessun dato positivo e pubblico ha confermato l’affermazione di quell’imprenditore e grazie a queste intercettazioni il problema si ripropone con maggiore preoccupazione per gli evidenti oscuri trasversalismi che stanno emergendo e di cui si stanno occupando gli inquirenti . Molti falsi perbenisti con il leit-motiv dell’accoglienza hanno solamente dato corso alla coltivazione dei propri interessi personali e nulla più. Non è assolutamente vero che gl’immigrati/clandestini hanno supportato l’economia locale ma è vero il contrario spesso alimentando il sottobosco dei lavori in nero nell’ambito rurale e della manovalanza in genere sottraendolo ai lavoratori locali in regola. Ed anche se i migranti sono in regola grazie al programma SPRAR come quello relativo ai lavoratori che collaborano con gli Enti locali per la manutenzione del verde pubblico e della pulizia delle strade in genere si ritiene, che per tali mansioni, avrebbero dovuto essere impiegate maestranze locali, tenuto conto del gravissimo momento di crisi economica, tra i tanti disoccupati piazzesi e della provincia. A prescindere dagli sviluppi che prenderà l’inchiesta Romana il fenomeno degli sbarchi dei clandestini/migranti non tende assolutamente a fermarsi grazie all’incapacità del Governo Renzi/Alfano , pertanto FDI-AN auspica un rapido e risolutivo intervento degli Organi Prefettizi per bloccare a non più di 50 unità il numero di clandestini/migranti nei centri di accoglienza a Piazza Armerina altresì verificando la loro provenienza da paesi in conflitto, delle reali generalità e dello stato di salute onde evitare l’ingresso e la permanenza di criminali o soggetti affetti da pericolosissime patologie. Fabrizio Tudisco - Portavoce Prov./div>

martedì 9 dicembre 2014

IL SISTEMA ODEVAINE ( ORIENTO I FLUSSI ...), I CENTRI DI ACCOGLIENZA PER MIGRANTI E ............

STRALCIO DELLE INTERCETTAZIONI pubblicate da "MERIDIONEWS" «Vorrei farle un appunto riassuntivo, che questa è un’imbecille - spiega Odevaine alla sua dipendente - lei è in difficoltà perché continuano gli sbarchi e non sa dove mettere le persone, lei è un’idiota... poverina... non capisce un cazzo, però per me va bene, perché in questo momento che non c’ha neanche il capo sopra di lei, si affida molto a me perché non sa dove sbattere le corna. Allora... a parte tutte le questioni di Mineo su cui non c’è molto da dirgli, perché sta procedendo... Mi sono offerto di segnalarle delle strutture pronte, immediatamente disponibili, di cui alcune sono di Eriches (il consorzio Eriches 29 - Cooperativa 29 giugno di Buzzi ndr). Fammi una cortesia mettigli per prima quella di 400 posti a Castelnuovo di Porto; poi sotto Catania, puoi metterci struttura capienza 4-500 posti letto... struttura alberghiera a Catania, poi ci dovresti mettere Melilli, provincia di Siracusa per 200 posti, tra parentesi mettici, per cortesia RSA, ex RSA; poi Piazza Armerina, ci metti struttura alberghiera già utilizzata per 150 posti, ampliabile fino a 500 e credo basta... fa ‘na cosa, questa qua ex RSA mettila in fondo, le altre due Piazza Armerina e Catania le metti una vicina all’altra. Sia queste di Roma che queste di Piazza Armerina e di Catania... loro che sono gestori diversi... però se noi gli facciamo aprire i centri... insomma ci coinvolgono nell’operazione».
QUESTO LO SCRIVEVAMO IL 9 Settembre 2014 in questo Blog LA RETE DELL’ACCOGLIENZA: UNO STRUMENTO DELLA SOLIDARIETÀ O UNA MACCHINA MANGIASOLDI? A proposito della “Rete dell’accoglienza”, bisogna denunciare la precarietà del sistema e l’intreccio di interessi economici in atto, sul quale sarebbe auspicabile che la magistratura iniziasse a far luce. Ormai sorgono ovunque centri di accoglienza, qualificati come “emergenziali”, in cui vengono ospitati centinaia di immigrati irregolari, in assenza dei requisiti abitativi, strutturali e sanitari che sarebbero richiesti in qualunque struttura ad uso pubblico. Poi ci sono i centri di accoglienza tipizzati dal Viminale (come da elenco sul sito web istituzionale) che, sempre in nome dell’emergenza permanente, ospitano più del doppio dei migranti che potrebbero alloggiarvi. La logica è quella di favorire l’emergenza permanente per gestire, con procedure e standard meno rigidi, i finanziamenti a pioggia destinati alla gestione del fenomeno migratorio. Per assistere profughi e migranti il nostro Paese ha già speso oltre 600 milioni di euro e, se gli sbarchi proseguiranno con questo ritmo il budget supererà il miliardo di euro entro l’inverno. Va ricordato che per questa operazione il Viminale stanzia dai 30 ai 50 euro al giorno per dare alloggio e vitto a ogni assistito (con una spesa di almeno 45 mln al mese), mentre i fondi a disposizione per la Marina Militare per far fronte al carburante e alle indennità degli equipaggi (9,3 mln al mese) stentano a coprire le necessità. La Marina Militare sul Mediterraneo e le Forze dell’ordine sul suolo nazionale vengono svilite in ruoli inappropriati, sottraendo risorse alle rispettive funzioni originarie, ovvero la difesa dei confini territoriali e la sicurezza delle città. Secondo dati Istat, in Italia il tasso di disoccupazione ha toccato il record storico del 12,6% (nel Sud al 20,3%), con il dramma specifico della disoccupazione giovanile pari al 42,9% (nel Sud al 56%). Sempre l’Istat stima 10 milioni di Italiani che vivono in condizioni di povertà relativa, di cui 6 milioni che sopravvivono in condizioni di povertà assoluta. Un paese ridotto in queste condizioni può continuare a sopportare un simile sforzo? DA “FRONTEX PLUS” A “TRITON”: CAMBIARE NOME PER NON CAMBIARE NULLA

LUNGHE FILE AGLI SPORTELLI . LE POSTE " RISPONDONO "