mercoledì 30 novembre 2016

CARA ? No, Grazie

Mentre il Governo Italiano si rende conto di non poter più sostenere finanziariamente gli arrivi di massa di migranti stranieri e il Governo Europeo sta a guardare, in varie località italiane aumentano preoccupazioni e tensioni sociali collegate all'inarrestabile fenomeno migratorio. Le reazioni dei residenti dei Comuni di Goro e Gorino che hanno impedito l'arrivo di poche decine di extracomunitari , dell'imprenditore alberghiero che si è visto requisire l'albergo per ospitare dei clandestini, hanno scosso l'opinione pubblica e raccontano bene quale sia il clima attuale che aleggia in tutta l'Italica penisola. Anche Piazza Armerina non è da meno soprattutto con le voci sempre più insistenti che danno per certo l’arrivo in Città di oltre trecento clandestini con l'apertura di un CARA . Non sono bastati gli esempi negativi del CARA di Mineo , di Caltanissetta e di tanti altri centri sparsi in tutt'Italia a far capire l'elevato grado di pericolosità di questi “contenitori umani” dove spesso degrado sociale e criminalità convivono grazie alla sete di denaro d'imprenditori senza scrupoli e politici speranzosi di creare nuove clientele elettorali. Adesso qualcuno,trovando nuove e originali soluzioni, ci ritenta. Ricordate che, due anni fa l'apertura di questa struttura di accoglienza balzò agli onori della cronaca grazie alle intercettazioni telefoniche di Luca Odevaine , membro del Tavolo Nazionale dei Rifugiati e già capo di gabinetto dell’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, nella parte in cui parlava di aumentare da 150 sino a 500 il numero di migranti ospiti in una struttura ricettiva a Piazza Armerina ? Bene ! A seguito dell'inchiesta tutti gli extracomunitari che erano ospitati presso quell'albergo furono dirottati in altre località ed il progetto sembrava definitivamente fallito. Invece sembra proprio che il progetto CARA sia risorto dalle proprie ceneri con una serie di escamotage di natura amministrativa che lo danno, con voci ricorrenti e attendibili , di imminente apertura. Nell'estate del 2014, grazie all’infaticabile opera di volontariato dei dirigenti e simpatizzanti di FDI-AN, fu portata avanti un’intensa e costante raccolta di firme per “bloccare” sul nascere il paventato programma chiedendo al Prefetto e al Presidente del Consiglio Comunale ( Campagna Stop Mare Nostrum – Prima Gl'Italiani) il ridimensionamento numerico dei clandestini presenti in Città e sul territorio, a cui fece seguito in data 9 settembre, a conforto delle 2000 firme della petizione popolare raccolte con i banchetti, una importante manifestazione con la presenza di tanti cittadini per discutere proprio del business dei centri di accoglienza che tanta preoccupazione stavano procurando a larga parte della Cittadinanza. In questi ultimi due anni la presenza di clandestini a Piazza Armerina è aumentata arrivando a circa 300 persone , quasi tutte provenienti dall'Africa e in modo minoritario dal Pakistan e India e che non fuggono da guerre o da regimi ma solo in cerca di prospettive economiche migliori. Vivono e alloggiano in diverse strutture distribuite a macchia di leopardo in tutta la Città, vagano senza una precisa meta con cuffie , occhiali e smartphone tra sale gioco e supermercati per impegare i loro poket money o buoni spesa a differenza di quelli impegnati nel progetto SPRAR che svolgono attività lavorative e integrative. I Cas ( centri di accoglienza ) e lo Sprar ( sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) sono presenti in Città già da diversi anni e ultimamente si è aggiunto anche un centro di accoglienza di 15 minori non accompagnati con un atto deliberativo dell'Amm.ne comunale. Ultimamente , per evitare l'insorgere di tensioni sociali con le Popolazioni residenti, il Presidente dell'ANCI e già Sindaco di Torino Fassino ha chiesto e ottenuto dal Governo una nota di “Salvaguardia” per quei Comuni che svolgono attività SPRAR che in pratica vieta la coesistenza di centri di accoglienza diversificati per cui dove c'è uno SPRAR non può esserci un CAS quindi è praticamente impossibile , nel rispetto dell'attuale normativa l'apertura di un nuovo Centro e di siffatte dimensioni. L'apertura di un CARA rappresenterebbe una preoccupante azione destabilizzatrice della vita dei Cittadini Piazzesi e anche in totale conflitto con le percentuali di accoglienza in relazione alla Popolazione residente. Se la notizia fosse fondata la Città dei mosaici si appresterebbe a diventare un sobborgo di un villaggio africano con un numero spropositato e probabilmente incontrollato di persone di cui le stesse forze dell’ordine non sanno nulla e che dovranno costantemente monitorare oltre ai già gravosi compiti d'Istituto. Il business dei centri di accoglienza è una “gallina dalle uova d’oro” a cui attingono imprenditori senza alcuno scrupolo motivati solo dal desiderio dei facili guadagni dove prevale la logica “più ne ospito e più guadagno” e che ha fatto presa tragicamente nella Città dei mosaici. La presenza di profughi ad oggi sul territorio è particolarmente numerosa ed anche se non ci sono stati eclatanti conflitti con la Popolazione Piazzese che ha dimostrato grande prova di disponibilità all'accoglienza non può certamente aumentare a dismisura aggiungendosi ai numerosi centri attivi di seconda accoglienza (Cas) e agli (Sprar). Ritengo pertanto che Tutti gli Organismi politici istituzionali debbano urgentemente verificare la fondatezza di queste indiscrezioni e ove rispondessero a verità mettere in essere immediatamente ogni iniziativa giuridica e politica per impedirne l'attuazione già sul nascere. FDI AN è pronta a organizzare manifestazioni civili e democratiche di protesta a tutela della sicurezza e della tranquillità della collettività Piazzese coinvolgendo, se necessario, la Deputazione Nazionale. Piazza Armerina 30 Novembre 2016 Fabrizio Tudisco Portavoce Provinciale FDI AN Di seguito , pubblico la nota della Direttrice dei Servizi SPRAR sulla incompatibilità della presenza di tipologie di accoglienza eterogenee. Ho il piacere di inoltrare alla Vostra attenzione il comunicato stampa con il quale il Presidente Fassino annuncia il risultato conseguito in Conferenza Unificata lo scorso 3 agosto in riferimento al nuovo Decreto di partecipazione al sistema SPRAR. Come auspicato durante l'ultima Commissione Immigrazione dell’Anci, il Governo ha inoltre approvato in questa sede sia la "clausola di salvaguardia" che esclude che i Comuni facenti parte la rete SPRAR siano interessati anche dal parallelo sistema prefettizio dei CAS, sia l'introduzione in Finanziaria di agevolazioni proprio per quei Comuni che hanno adottato lo SPRAR. Non appena il Decreto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sarà nostra cura darvene notizia e indicarvi numeri e indirizzi cui rivolgervi per ricevere informazioni e assistenza. Daniela Di Capua   Direttrice del Servizio centrale dello SPRAR Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati

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