


"Il silenzio è d'oro". Questa, è una massima difficilmente adattabile al mondo degli uomini; ma,
credetemi, deve saperlo bene chi, invece, almeno una volta nella vita, ha provato ad aggirarsi per
una cella frigorifera. Le carcasse dei malcapitati animali appese in fila, o - nel migliore dei casi - i
formaggi freschi di un'industria casearia stipati in ordine al riparo dalla calura deteriorante,
emanano la freschezza decorosa del silenzioso rispetto. Lì hai sempre ragione, anche quando ce
l'hai per davvero; nessuna contraddizione banale e faziosa, forzata come pungono le zanzare d'estate.
Un po' come oggi i piazzesi veri, quelli del G580 DOC, si sono svegliati sotto il sole di luglio con
presto scoperchiata la cappa opprimente del buonismo ortodosso. Si sente un po' più caldo?
Paradossalmente no: ci si sente totalmente appagati dal fresco dello stare dalla parte del giusto.
Alla luce dei fatti verificatisi nella giornata dello scorso lunedì, benedetti da un sovvertimento
ready-made dei cardini della dimensione sociale e civile, italiana ed armerina, provocati da chi
abusa delle moderne conquiste del fare europeista, da chi si barrica dietro all'abuso di...'Dublino!' e
prima ancora di...'Ginevra!' - non nomi comuni, ma sempre più impopolari convenzioni scadute
nell'anticonvenzionale e nel cattivo gusto - è aperta e dichiarata la lotta al sacrosanto diritto di
recuperare la buona fede nel quieto vivere.
Nessuna psicosi in atto, nessun disagio cerebrale. Semplicemente, la gente che lamenta il degrado
diffuso di cui unica colpevole è l'incontrollata presenza sul territorio di clandestini mascherati da
profughi e rifugiati richiedenti asilo - in numero ben maggiore rispetto alla proporzione prevista in
origine di tre migranti ogni mille abitanti, e in fuga da fantomatiche guerre di cui stranamente i
media non parlano - è la stessa che accusa il colpo di non sentirsi più a proprio agio in casa propria.
La stessa fetta di popolazione stanca di vedersi minacciata da presenze senza identità e dal dubbio
passato - per gran parte addirittura sconosciuto al suolo italiano su cui poggiano i piedi - e che in
queste ore rende meritato omaggio alle forze dell'ordine, paga dell'operato di pronto intervento
andato a buon fine, ma non senza problemi, contro un gruppo di sovversivi provenienti da Nigeria,
Guinea, e Chad resisi responsabili di disordini cittadini in stile Mau Mau nei villaggi del Kenya ai
tempi del colonialismo, e che in tutta Italia ha purtroppo l'aggravante di non rappresentare un
fenomeno isolato.
Ma a vederci chiaro, i danni alla nostra comunità non derivano solo da quella che appare una lenta
ma reale ed effettiva sostituzione etnica attuata a partire dal governo centrale 'democratico', da cui
la trasformazione del nostro Paese in uno sgabuzzino per immigrati clandestini, ma dalla comunità
stessa di presunti italiani o italioti che di tale sostituzione o trasformazione sono - forse ignari, col
beneficio del dubbio - complici e tramite diretti, portavoce a turno di idee quanto mai strampalate
sull'accoglienza indiscriminata, e altrettanto pronti di spirito nel giustificare i comportamenti
assolutamente anomali e fuorilegge, di cui si stanno rendendo sempre più di frequente protagonisti
quelli ingrati tra gli sconosciuti ospiti.
Forse, costoro, che vivono quotidianamente nella Terra di Pan a suonare il flauto magico, e
danzano a piedi nudi attorno al fuoco, con Bacco, la danza della pioggia, non sanno che in qualsiasi
Paese civile che si rispetti, l'esclusiva del problema non è da attribuire alla favola dell'accoglienza e 
della fratellanza cristiana (e vissero tutti felici e contenti), ma si sposta necessariamente sui severi e
dovuti controlli - mediati da appositi e seri, ma soprattutto rispettati alla lettera, disegni di legge (da
ricordare la sfortuna della "Bossi-Fini") - che regolino i flussi migratori (a maggior ragione se coatti)
così come si dovrebbe in una nazione di tutto rispetto e che abbia interesse a mantenere intatta la
propria immagine e identità mondiale, dando spazio e prestando attenzione alle esigenze e
all'incolumità di chi tale nazione la crea con il lavoro, quindi su una conseguente ponderazione delle
richieste d'asilo, che comporti in ultimo l'arginazione di quello che, più che uno stato di emergenza,
è da ritenere una cattiva abitudine maturata nel corso degli ultimi anni, complice la 'macchina
umana del business'; insomma, un fenomeno che i media riportano come cresciuto sensibilmente
dall'inizio del 2017.
E tra il benestare delle leggi affonda-Italia del governo, la consueta assenza di provvedimenti
dell'amministrazione comunale piazzese, e la simpatia inquietante delle maschere sardoniche
dell'accoglienza, anche Piazza Armerina è fornace e vaso che trabocca di allettanti profughi
spillasoldi, le nuove miniere d'oro dei buoni samaritani come manco ce n'erano ai tempi di Gesù! E
perché come si dice dalle nostre parti:"una mano lava l'altra, e tutte e due lavano la faccia!" che
tradotto, poi, teoricamente non significa neanche ciò che sembra, in quanto laddove esiste la
complicità tra profughi e centri d'accoglienza, questi ultimi non sono nuovi in quanto al fare
emergere situazioni di degrado, come effettivamente dimostra il recente caso di un centro
d'accoglienza di Giarre i cui proprietari sono finiti in manette per riduzione in schiavitù degli ospiti.
E la Boldrini!? Come non rivolgere un pensiero alla Boldrini! Ebbene, la paladina impenitente del
diritto d'asilo urbi et orbi, l'idolo indiscusso degli impuniti radical chic del Bel Paese, si è
premurata in data odierna di far sapere a quanti e 'come' ne stimassero l'operato alla Camera, che
per questioni strettamente legate al suo innato sentimentalismo che pretende falsamente di fare di
tutti gli italiani un fascio, sarebbe necessario approvare lo Ius Soli prima della conclusione della
legislatura. Insomma, succede un pò banalmente come per un ladro che pretende di svaligiare una
banca prima dell'arrivo della polizia! A lei e a quanti ne 'trainano' il pensiero, sarebbe opportuno
ricordare che la cittadinanza non è un diritto neanche per tutti quei figli cretini di mamme italiane
sempre incinte. Ambra Taormina
"Le Roi est mort, vive le roi" vs. "Morto un papa, se ne fa un
altro". Campagna elettorale di FdI - AN: 'ottavo peccato
capitale'?
Beninteso, non siamo veggenti, ma si sa che il tempo scorre e - stando a quanto
sancito dall'art. 51 sull'ordinamento degli enti locali, aiutato dalla nostra solita scaltra
percezione delle cose - non mancherebbe molto che i piazzesi si troveranno a vestirsi
di quello che fino a poco prima della Rivoluzione, era un motto tanto caro ai nostri
vicini dell' Île-de-France. Con i cinque anni amministrativi canonici ormai 'alla porta',
ecco presto inaugurato il conto alla rovescia in queste poche ore d'inizio estate, e,
dacché alla morte si è accennato, proseguiamo ricordando che quest'ultima - in molti
casi - arriva sì senza preavviso, ma comunque si dice ancora che "se il padrone di
casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe
scassinare la casa".
E posto che alla morte-ladra non c'è rimedio, a Piazza Armerina i 'padroni di casa' -
sfatando il mito della veglia, i recenti cavilli della legittima difesa, ed
infischiandosene più o meno apertamente del Vangelo di Matteo - hanno ben pensato
di bypassare il tutto, previa scelta saggia di dormirci su sin dal primo vagito post
elettorale, e firmando così la condanna tutta 'paesana' allo sfascio inesorabile da cui è
ormai tradizione attingere a piene mani, ed averne altrettanto piene le...'tasche'!
"Patto per la città" o...patto col diavolo? Chi non ricorda il nome di una delle tante
indimenticabili liste cittadine concorrenti alla gloria amministrativa di quattro anni or
sono? E, a proposito di patti, quanti tra i più fantasiosi si sorprenderebbero nel
leggerci una stretta parentela magari con i protagonisti dei tristi episodi 'faustiani' di
Marlowe e Goethe, senza tralasciare il 'dandy' Dorian di Oscar Wilde ? Si sa che
favole e racconti di tutti i tempi - specie se pieni di suspance, patti soprannaturali, e
una sottile punta di noir - hanno funto da irresistibile calamita per intere generazioni
di ubriachi lettori incalliti, ma che lo stesso debba fare il programma amministrativo
di un comune...proprio non lo possiamo accettare!
Ma tra un romanzo qua e un racconto là in pieno stile gotico, noir, e horror, ecco che
per la mannaia del boia, ci passa, in questi giorni, la 'semina' elettorale di FdI - AN,
preda dell'ira funesta di tanti comuni estimatori del buon senso 'new age' che da un
po' suonano il disco traballante del 'no campagna elettorale anticipata' come se questa
fosse un virus probabilmente contrastabile col tredicesimo vaccino dei dodici già 
obbligatori in Italia per frequentare le scuole, o addirittura un eventuale ottavo
peccato, new entry tra i già sette capitali.
D'altronde, chiunque abbia dimestichezza con semina e roba agricola, sa che è la
pazienza del tempo a portare i buoni frutti, e lo stesso si consenta di farlo valere per
chi - vecchio, nuovo, o in embrione - voglia mostrare la buona volontà di operare
"come natura crea"! Dunque: chi semina raccoglie, e chi ben comincia - soprattutto se
con il piede giusto - è già a metà dell'opera. Questi, i due slogan papabili che ben si
sposano con l'intento dell'operato che FdI-AN sta portando avanti puntando sulla
fiducia dei cittadini, quanto di più basilare per guidare il territorio sul filo della buona
politica, la politica del fare, del progettare, del collaborare, del comunicare, e forse
per la prima volta dopo tempo, la politica della tutela degli interessi del collettivo, e
per giungere ai quali, pazienza e una lunga semina sono tra gli ingredienti necessari
perché si 'raccolga' bene.
Nessuno ha l'esclusiva della verità assoluta, nessun narratore onnisciente o indovino
provetto o improvvisato come da copione, ma il recente passato armerino ha la virtù
di parlare chiaro: troppo poca l'attenzione prestata alla cosa pubblica, troppo poca la
dinamicità nella gestione del rapporto col cittadino, assolutamente scarso e da
bocciare l'interesse per un ritorno d'immagine, perso per sempre il diritto alla cura dei
particolari in un luogo in cui è il dettaglio a fare la differenza. Ed è in quest'elenco di
fallimenti a buon mercato che si rintracciano le priorità che il partito, al servizio della
città e del territorio, persegue coadiuvato dall'incessante attività dei suoi
rappresentanti, sempre alla ricerca di soluzioni a problematiche che in negli ultimi
periodi hanno contribuito pesantemente al tracollo locale.
Sono ancora nell'aria gli echi della candidatura della nostra città a capitale della
cultura, che mi viene in mente che è da poco più di un mese trascorsa la performance
- curata nell'organizzazione dal Prof Tudisco - di Pietrangelo Buttafuoco al Teatro
Garibaldi, il quale, raccontando di amore e morte come valori nella Sicilia delle
tradizioni ancestrali di cui siamo figli, ha purtroppo sofferto di una alquanto scadente
partecipazione di pubblico armerino. Avrebbero avuto, i piazzesi, con buona
probabilità, occasione di riflettere su due delle colonne portanti del vivere individuale
e comune, dando manforte alla loro identità culturale, nonché - offrendosi alla libera
partecipazione - di valutare sulla maniera di coniugare l'amore per la propria città - in
questo caso rappresentata dall'attiva partecipazione alla vita pubblica - con la morte
dei valori acuita dalle finte prospettive correnti che in tanti vogliono propinarci.
E tra 'ladri' e 'padroni di casa' che a convenienza si scambiano i ruoli, in questo anno
antecedente il nostro prossimo passaggio al grido di "Le Roi est mort", la differenza 
tra chi semina e chi promette la luna - acrobata degli specchi rotti e abile costumista
del 'cambiacasacca' - si fa ben rappresentare dai versi di un pilastro dell'ormai
trascurata cultura piazzese, il poeta galloitalico Carmelo Scibona.
Fratelli, amici, cari elettori
ormai ritorno fra voi, Signori.
Il mio programma è tale e quale
quale conviensi a un radicale.
Sono monarchico, son socialista,
son pure anarchico e sanfedista.
Parvi incredibile ma il fatto è vero
son candidato del ministero.
Giolittiano non so il perché
Repubblicano devoto al Re.
Avrò vittoria senza pensieri
Ho mille voti, tolti gli zeri.
Avanti, o popolo, che gran contento!
Le porte m'aprono del parlamento.
Sarò del centro, di chi amministra
sarò di destra e di sinistra.
Cilindro o gibus, sopraccessorio
ne godrà certo Montecitorio.
Se a me darete il medaglino
darò la croce a Pasqualino.
Ogni crociato, ogni dottore
farò Totò commendatore.
Se mi dicono che son delfino,
ma se mi gridano fuori Lillino,
Io me ne frego, non son minchione
berrò sollecito il mio fiascone.
Ambra Taormina








Piazza Armerina, 15 maggio 2017
ANCHE IL QUARTIERE CASTELLINA TESTIMONIA 
LA LATITANZA DELL’AMMINISTRAZIONE MIRODDI:
ECCO LA FINE DEL GIOIELLO PROMESSO DA MIRODDI E MATTIA
Dal libro delle favole del Vice Sindaco Mattia del 4 aprile 2016 sul Quartiere Castellina: “Questa parte della Città per anni trascurata, diventerà un gioiellino da consegnare non solo ai nostri concittadini ma anche ai tanti turisti che viaggiano in camper che ora comodamente potranno posteggiare i loro mezzi e visitare il centro storico…Porta Castellina ora torna a rivivere lo splendore dei tempi passati che la videro protagonista di gloriose pagine di storia della nostra Città”.
Nonostante le mirabolanti promesse del sempre efficiente Mattia, il Quartiere Castellina si presenta oggi a cittadini e turisti del tutto abbandonato a sé stesso, una consuetudine a cui ci ha abituato l’Amministrazione Miroddi, ma alla quale decidiamo di non rassegnarci. 
I marciapiedi, da Via Giacinto Lo Giudice a scendere, sono ormai un lontano ricordo, invasi da sterpaglia, il parcheggio sottostante Piazza Europa ha ad ogni angolo un mucchio di rifiuti.
Le strade del quartiere sono lasciate senza pulizia, tanto da costringere i cittadini a provvedere da loro stessi, nonostante le richieste fatte all’Amministrazione di garantire la fruibilità delle vie. 
Il muro di contenimento della strada presenta delle vistose crepe, e i puntelli di controllo sul movimento franoso segnano ancora la data del 2015. 
A pochi passi dalla scuola San Giorgio tre tombini sono lasciati a cielo aperto, senza neppure una copertura, esponendo i bambini e chi frequenta il campo sportivo ad ogni possibile rischio. 
L’area camper, vanto dell’Amministrazione, è una cattedrale nel deserto, chiusa da un anno, la scalinata, altro presunto fiore all’occhiello, è un tripudio di erba incolta. 
Non potevamo stare a guardare, e come unica credibile opposizione all’Amministrazione Miroddi abbiamo presentato al Sindaco nuovo atto di diffida per occuparsi finalmente della Città e dei cittadini. 
Noi crediamo che questa Città possa e debba avere un futuro, e ci auguriamo che Miroddi e Mattia si rendano conto al più presto che la loro esperienza di (non) governo ha le ore contate, e non per giochi di palazzo, che si risolvono sempre – caso strano - in un nulla di fatto, ma per la volontà espressa dei cittadini. 
           Avv. Alessio Cugini Portavoce comunale
              
           Prof.Fabrizio Tudisco Portavoce provincial














Piazza Armerina, 24 aprile 2017
 
All’attenzione di 
On.le Luisa Lantieri
Regione Siciliana
Assessore alle autonomie locali e alla funzione pubblica
Viale della Regione Siciliana, n. 2194
90135                                      Palermo
Oggetto: richiesta di applicazione della legge regionale 17/2016, art. 5 – decadenza del Sindaco di Piazza Armerina per mancata approvazione del bilancio e commissariamento dell’Ente
Onorevole Assessore, 
la presente quali Portavoce provinciale per Enna e comunale per Piazza Armerina del movimento politico Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale. 
Come noto, la legge regionale 11 agosto 2016, n. 17 ha introdotto, all’art. 5, co. I, la modifica dell’art. 11 legge regionale 11 settembre 1997, n. 35, stabilendo la cessazione congiunta della carica di Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale. 
La successiva nota 13571 del 16 settembre 2016, emanata dall’Assessorato del quale Ella è responsabile, ha chiarito che la norma in questione trova immediata applicazione “anche nei casi di inadempienza derivante da mancata approvazione del rendiconto di gestione o da mancata deliberazione del bilancio di previsione”. 
La medesima Giunta regionale ha poi richiesto (deliberazione 310 del 21 settembre 2016) al Consiglio della Giustizia Amministrativa della Regione siciliana parere sulla corretta applicazione della legge regionale 17/2016 e sull’interpretazione contenuta nella circolare da Ella vergata e appena richiamata. 
Il supremo consesso amministrativo regionale all’adunanza del 18 ottobre 2016 si è pronunciato nel senso di riconoscere che la disciplina in questione non trovi applicazione alle legislature comunali in essere, ma solo a quelle successive all’entrata in vigore della legge. 
A seguito della pubblicazione in G.U. il 31 marzo 2017 della norma di interpretazione autentica della legge regionale che ne sancisce l’applicazione retroattiva sin dall’entrata in vigore della normativa (agosto 2016), il Consiglio della Giustizia Amministrativa della Regione siciliana si è nuovamente espresso riconoscendo, questa volta, l’obbligo, da parte della Regione, di provvedere all’immediato commissariamento dei Comuni e alla declaratoria di decadenza Sindaci, anche di quelli in carica (“è dovere della presidenza della Regione disporre la decadenza dei sindaci dei comuni i cui consigli siano già stati sciolti, nonché, per i comuni i cui consigli comunali debbano essere sciolti, disporre contestualmente la decadenza dei relativi sindaci. Tanto va fatto con la massima tempestività consentita dai tempi dell’azione amministrativa, assicurando che ciò avvenga in tempo utile per consentire la minima durata del commissariamento, e il rinnovo degli organi comunali nel più breve tempo possibile, mediante elezioni concomitante con la prossima data delle amministrative nella Regione siciliana”), non essendo sollevabile da parte della Regione stessa alcuna eccezione di incostituzionalità della norma che ne impedisca l’immediata applicazione. 
Del resto, in attuazione di detto principio è stato già disposto il commissariamento dei Comuni di San Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte San Giorgio, Monterosso Almo, Calatafimi Segesta e Casteldaccia, proprio per la mancata approvazione dei bilanci da parte dei rispettivi Consigli comunali, ed appare evidente che non possono ammettersi disparità di trattamento fra Enti che versino nelle medesime identiche condizioni che legittimano il commissariamento. 
In questo ultimo senso si rileva che il Comune di Piazza Armerina ha appena iniziato ad incardinare la discussione sull’approvazione da parte del Consiglio del bilancio comunale, in contrasto quindi con il limite del 31 marzo 2017 per l’approvazione del bilancio di previsione sancito dal d.l. 30 dicembre 2016, n. 244. 
Appare quindi evidente che sussistono le condizioni per disporre l’immediato commissariamento del Comune di Piazza Armerina per il mancato rispetto dell’approvazione nei termini delle norme di bilancio, e si avanza quindi specifica richiesta affinchè la Regione si attivi in questo senso, con conseguente immediata declaratoria di decadenza del Sindaco in carica, configurandosi, in caso contrario, un’omissione che dovrà essere segnalata alle Autorità competenti.
Prof.Fabrizio Tudisco Portavoce provinciale FDI AN
 
Avv. Alessio Cugini Portavoce comunale FDI - AN
SULL’AREA COMMERCIALE DELLA VILLA ROMANA E SUL RANDAGISMO
NUOVA CERTIFICAZIONE DEL FALLIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE MIRODDI
Al consiglio comunale di ieri sui temi della impraticabilità dell’area commerciale della Villa romana
(e problemi di salute dei commercianti) e sul randagismo la cittadinanza ha potuto nuovamente
verificare l’inconsistenza dei quattro anni di amministrazione Miroddi.
Massima confusione sullo spostamento dei commercianti in attesa del rifacimento della
pavimentazione che costituisce ad oggi un pericolo per la salute degli operatori e sulle modalità con
cui intervenire per mettere in sicurezza l’area, potendo il Consiglio solo dare un atto di indirizzo che
– si spera – la Giunta rispetti.
Sul randagismo gli interventi delle due associazioni animaliste, ENPA ed Animalisti Italiani, hanno
messo in luce uno stato di abbandono da parte del Comune che le ha lasciate, fino ad oggi, senza
adeguato supporto nello svolgere un compito di utilità per tutta la Città, e che nonostante questo sono
riuscite a ottenere risultati straordinari per la cura dei randagi, tolti dalla strada, e per la loro adozione;
per questo a Patrizia Spagnolo e Lorena Sauli vanno i nostri più sinceri ringraziamenti.
L’Assessore Gagliano, lasciato solo dal Sindaco che, come spesso accade, arriva in Consiglio solo
per andarsene subito dopo, come ha fatto ieri, ha illustrato una serie di azioni che ci auguriamo
vengano finalmente portate avanti dopo quattro anni di nulla (quando non di delibere illegittime);
tutte proposte, peraltro, frutto non dell’Amministrazione ma del tavolo tecnico che FdI – AN ha
chiesto fosse istituito fra associazioni animaliste ed il canile piazzese di Dog Project, e che è partito
solo dopo l’esposto che sempre il nostro movimento ha presentato nei confronti del Sindaco alla
Procura di Enna. 
Unica voce a difesa dell’Amministrazione quella della Consigliere Manuela Lentini, prima di
opposizione ora nella maggioranza miroddiana, che ha riferito circostanze inquietanti, come quella
dei presunti maltrattamenti al canile Mimiani (che lei definisce un “lagher”, persino con cucce
inadatte a ospitare i cani, a suo dire) da lei accertati in visita ispettiva come consigliere: vorremmo a
questo punto sapere dalla Consigliere Lentini, che aveva obbligo, in qualità di pubblico ufficiale (non
avendo fatto l’ispezione come semplice cittadina) di segnalare alla Procura fatti di reato, quando ha
presentato denuncia contro il canile Mimiani.
Interessante intervento del Consigliere Concetto Arancio, che ha nuovamente chiarito come il
Consiglio abbia cercato in tutti i modi di affrontare il problema randagismo, venendo però lo stesso
Consigliere Arancio “mobbizzato” – parole sue – da un precedente amministratore miroddiano che
lo invitava a non convocare altre riunioni della commissione sanità per l’assenza di soluzioni da
offrire alla Città.
Questa è la vergogna che lascia in eredità l’Amministrazione Miroddi, e di cui l’Assessore Gagliano
non può rispondere certo per gli anni che ci hanno preceduto, e ben sapendo che tutte le idee esposte
ieri non vengono dalla Giunta di cui fa parte, ma di chi si occupa del problema: insomma le soluzioni
le devono trovare i cittadini e non chi viene pagato da tutti noi per trovarle e si limita a fare da
“notaio”, il che è ridicolo.
Avv.Alessio Cugini
Portavoce comunale Piazza Armerina
Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale

Piazza Armerina, 14 aprile 2017
AL CONSIGLIO COMUNALE VA IN SCENA LA COMMEDIA ALLA PIAZZESE, 
GRAZIE ANCHE ALLE BUFALE DEL SINDACO
Un Consiglio comunale un po' anomalo, con il numero legale sempre in bilico e alla fine strategicamente saltato grazie ai consiglieri di maggioranza (impedendo, caso strano, di portare a termine la discussione sulla riscossione tributi e iniziare quella sul randagismo), in cui non si ricorda neppure che la richiesta di convocarlo non è venuta da "cittadini" a caso – come qualcuno ha ironicamente sostenuto - ma da una richiesta ufficiale protocollata da FdI -AN. 
Miroddi dopo un po' lascia, come al suo solito, ma non - come tutta la Città spera - per andare a casa, ma a lavoro.
Il Sindaco fa in tempo però a fare due cose: la prima, incassare la batosta sul papocchio che la sua Amministrazione ha messo in piedi sul coordinatore del Palio mentre il Consiglio lo obbliga a revocare la delibera con cui voleva cancellare l'ottimo lavoro di Gennaro Crocco.
Poi è il momento del tema immigrazione, e arrivano le bufale del Sindaco, insieme alla folgorazione sulla via di Damasco di alcuni consiglieri, che negli anni recenti si sono spesi per non mettere nessun limite all'accoglienza (alcuni di loro dando anche del razzista a chi chiedeva regole certe), e ora fanno finta di essere preoccupati per lo sfascio attuale.
Il nostro portavoce provinciale, Fabrizio Tudisco, da anni si è battuto con onestà e coerenza per garantire accoglienza, integrazione e tutela della sicurezza cittadina, ma qualcuno fa finta di non ricordare anche questo.
Il momento comico è stato quello in cui il Sindaco ha chiarito che sarà lui a fermare ogni nuovo arrivo di migranti attivando la clausola di salvaguardia dello Sprar, e quindi sarebbe lui il salvatore dell'Hotel Villa Romana dall'arrivo, a giugno, di 60 minori non accompagnati.
Mentre Miroddi vive nel suo mondo delle favole FdI – AN ha chiesto alla prefettura di Enna un incontro (facendosi portavoce, unico soggetto credibile, delle preoccupazioni della cittadinanza) per discutere del tema immigrazione: i nostri portavoce provinciale, Fabrizio Tudisco, e comunale, Alessio Cugini, sono stati ricevuti ieri in un lungo incontro dal Capo Gabinetto del Prefetto, Dott. Salvatore Grasso, che ha fornito dati e chiarimenti sul punto.
In questa sede è emerso che il limite dello Sprar per Piazza (100 presenze) è superato di almeno il doppio di presenze (ad oggi se ne contano già 250) ma soprattutto che esso non si applica ai minori stranieri non accompagnati.
Nessuna clausola di salvaguardia può allora impedire nuovi centri per minori come quello che si vorrebbe fare all’Hotel Villa Romana, demolendo un altro pezzo della nostra economia turistica, e quindi le promesse di Miroddi non sono che vere e proprie prese in giro dei cittadini. 
Vigileremo sulla situazione, ma intanto abbiamo chiesto – ed ottenuto – che la Prefettura esegua i dovuti controlli sulla qualità del servizio prestato ai migranti, su cosa viene fatto fare a questi ragazzi per non farli gironzolare per la Città, sul numero effettivo di presenze a Piazza Armerina. 
Nel silenzio dell’Amministrazione, nell’indifferenza del Consiglio comunale, capace solo di produrre chiacchere senza sostanza, noi porteremo avanti – con la coerenza che solo il nostro movimento ha mantenuto negli anni - il nostro impegno per  la Città e per l’accoglienza vera.
Avv.Alessio Cugini
Portavoce comunale FDI - AN





Ma poi l’idea di Miroddi per la zona industriale sarebbe quella di far passare i mezzi da strade che sembrano bombardate?
I cittadini, e specie i residenti, nel frattempo aspettano, e come tutti loro confidiamo che prima o poi Miroddi faccia qualcosa per questa Città, e la notizia più attesa è sempre quella che si renda conto della sua incapacità amministrativa. 
                                                                                          Avv.Alessio Cugini
                                                                                       Portavoce comunale FDI AN

                                                                 










