venerdì 31 marzo 2017

Al lupo ! Al lupo ! - Tutti sapevano ma nessuno parlava...ora tutti protestano.Cronistoria dell'accoglienza a Piazza Armerina

Si è riunita la conferenza dei capigruppo consiliari con all’odg problematica immigrazione ed a cui ha partecipato il portavoce comunale Avv.Alessio Cugini apprendendo che sarà convocato un Consiglio comunale per trattare l’importante e delicato argomento dei centri di accoglienza per immigrati nella nostra città a seguito delle notizie circolate nelle ultime settimane nel web che danno prossima l’apertura di un centro di accoglienza all’Hotel Villa Romana. Iniziativa certamente lodevole ma tardiva tanto da poterla paragonare all’aneddoto del mandriano che chiude “il recinto dopo che i buoi sono scappati”. Infatti è proprio così perché nella nostra Città i primi 30 immigrati arrivarono nel giugno del 2011 trovando ospitalità presso l’ostello del borgo , struttura di proprietà della curia vescovile destinata originariamente ad essere una dimora alberghiera e poi mutata a centro d’accoglienza. E’ quanto meno singolare che, solo oggi, il Consiglio comunale , con colpevole ritardo , decide di riunirsi per trattare l’argomento. Al fine d’informare correttamente l’opinione pubblica è estremamente importante fare un passo indietro nel tempo per raccontare per filo e per segno ogni singolo episodio di cui si sono resi protagonisti irresponsabili tutti coloro che adesso gridano “Al Lupo! Al lupo! Tutto quello che stava accadendo e soprattutto quello che poteva divenire in materia di aumento spropositato dei numeri della accoglienza avveniva sotto gli occhi di tutti …Sindaco, Giunta, Presidente del consiglio, consiglieri e partiti ma nessuno diconsi nessuno sollevò nessun tipo di richiesta o protesta al prefetto di Enna per avere risposte, chiarimenti e quant’altro potesse contribuire a rendere edotta la cittadinanza piazzese sul fenomeno immigrazione che da li a poco avrebbe interessato globalmente tutto il territorio. Nel 2013, una seconda struttura ricettiva di buon livello come il Park Hotel Paradiso venne rapidamente trasformata in centro di accoglienza ospitando circa 150 migranti . Dopo qualche mese la Prefettura dispose la chiusura del centro perché in alcune intercettazioni telefoniche degli indagati su “Mafia capitale” si faceva accenno che l’albergo poteva diventare un piccolo CARA con oltre 500 migranti, pertanto venne revocata l’autorizzazione con l’immediato smistamento dei migranti in altre strutture d’accoglienza isolane. In quel periodo solamente il sottoscritto Portavoce provinciale di Fratelli d’Italia AN con un manipolo di attivisti percepì che l’accoglienza dei migranti non si sarebbe più fermata recependo altresì le preoccupazioni di molti cittadini costretti a coabitare in zone del centro storico dove i migranti trovavano ospitalità diffusa in appartamenti ed abitazioni private. Nei mesi di luglio e agosto del 2014 furono allestiti diversi banchetti per una petizione popolare che chiedeva a livello nazionale lo stop all’operazione “Mare Nostrum” e limiti di ospitalità nella nostra Cittadina. Furono raccolte oltre 2000 firme documentate a cui seguì, invano, la richiesta di convocare il consiglio comunale. Se il Presidente del Consiglio Gianfilippo La Mattina fosse stato lungimirante , accogliendo le mie richieste scritte e verbali di riunire il consiglio comunale si sarebbero potute istituire, già nel 2014, delle linee d’indirizzo programmatiche per mettere dei paletti al numero dei migranti in città con un rapporto proporzionale al numero degli abitanti. Tra l’altro l’Amministrazione comunale aveva inserito ben 300,000 euro, per attività d’integrazione e assistenza al progetto ministeriale SPRAR e quindi si sarebbe dovuto intuire che l’arrivo dei migranti non si sarebbe fermato ad un solo centro di accoglienza (che per la cronaca è stato quello della Ass.Don Bosco) considerato le allettanti disponibilità economiche che il Governo già da tempo metteva a disposizione per incentivare l’accoglienza. Invece silenzio assoluto, indifferenza e superficialità regnavano sovrane nelle Istituzioni locali e in tutte le forze politiche nonostante le notizie di violenze fra gruppi di etnie diverse, risse, casi di prostituzione , spaccio di stupefacenti e anche del lavoro nero sommerso nell’agricoltura e nella edilizia., di cui i media si occupavano marginalmente e solo quando le notizie sfuggivano dalla cortina di omertoso silenzio finalizzato a non “allarmare” la Popolazione. Nel 2015 , il Consiglio comunale è costretto a riunirsi sull’onda della protesta del Comitato civico Santa Croce quando la Cooperativa “sud servizi” predispone un centro di accoglienza in una intera palazzina dell’aerea residenziale. Dopo una seduta vivace con accuse di razzismo da parte di un assessore e le forti proteste dei componenti del comitato il consiglio comunale delibera l’atto che non più di 25 migranti potessero essere ospitati nel complesso residenziale. Provvedimento inutile e totalmente disatteso dalle attuali presenze di circa 80 migranti residenti nel centro d’accoglienza. Anche in questa circostanza FDI AN prese subito posizione a fianco dei residenti presentando, tramite l’On. Sergio Rampelli, una interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni Alfano. 2015 ,altra analoga protesta, questa volta dei commercianti, per l’altro centro di accoglienza realizzato nell’ex banco di Sicilia di via Garibaldi da parte della cooperativa “Città del sole”ed anche in questo caso FDI AN prese una forte e determinata posizione a favore dei Commercianti e dei residenti del centro storico mentre continuava il silenzio assoluto da parte del Sindaco, Giunta e Consiglio comunale. Nel 2016, in via Brunaccini al Monte, all’improvviso viene aperto un centro per minori non accompagnati che solleva altre proteste dei residenti del quartiere ma il Centro chiude quasi immediatamente per l’assenza di alcuna autorizzazione di accreditamento degli organi regionali e con provvedimento urgente del prefetto si procede al trasferimento dei minori in altre strutture siciliane. Sempre nel 2016 il Comune fa un bando , con fondi del ministero degli Interni, per individuare una struttura per ospitare 15 minori che si aggiudica la coop. Sud servizi che è tutt’ora attiva. Marzo 2017 , scoppia il caso Hotel Villa Romana con la notizia che un'altra cooperativa ( questa volta non di Piazza Armerina) potrebbe realizzare un centro d’accoglienza prima per 150 migranti adulti e poi più realisticamente per 60 minori. Quest’ultima notizia sta attualmente imperversando nel web con interviste , cartelloni , proteste più o meno spontanee e riunioni consiliari come un fulmine a ciel sereno. In verità non è così. In data 2 Dicembre 2016 ( ben 4 mesi prima) con nota scritta e con comunicato stampa pubblicato sul “La Sicilia” il Presidente del Consiglio veniva da me informato dell’imminente apertura di un ulteriore centro d’accoglienza presso un albergo cittadino e che sarebbe stato opportuno convocare urgentemente un consiglio comunale straordinario. La Mattina , anziché decidere rimette la decisione alla conferenza dei capigruppo ed in data 12/12/2016, verbale n.33 delibera di non dare alcun seguito alla richiesta perché - cito testualmente - “documento generico non corroborato da atti o fatti concreti”. Il risultato di tanta superficialità ed incompetenza è quello che oggi gli Hotel cittadini sono stati trasformati da strutture ricettive alberghiere a centri di accoglienza e il centro storico di fatto è abitato da molti extracomunitari.. Ovviamente il Sindaco e la sua Giunta hanno uguali e forse maggiori responsabilità in quanto non hanno fatto un bel nulla per razionalizzare gli arrivi e quanto meno scoraggiare ogni attività imprenditoriale indirizzata a realizzare ulteriori centri di accoglienza. Invece hanno favorito , con l’assenza di qualsiasi programma di sviluppo turistico e di riqualificazione urbana, la chiusura degli alberghi e la fuga dal centro storico delle attività artigiane, commerciali e dei residenti. Quali considerazioni finali a fronte della suddetta analisi che ha voluto riassumere le tappe dell’accoglienza dei migranti a Piazza Armerina? Il flusso migratorio che attraversa il canale di Sicilia , grazie ad una inefficace e spesso compiacente politica governativa, è un fenomeno che durerà a lungo. Ad oggi sono state disattese le norme di “salvaguardia” suggerite dall’ANCI ( Ass.naz.comuni italiani) e recepite dal Governo che prevede la proporzione di 2,5 migranti per mille abitanti e l’incompatibilità tra il sistema SPRAR e i CAS . A fronte di questi numeri è evidente che Piazza Armerina non potrebbe ospitare più di 100 migranti, tutorati in h24 e non lasciati spesso in balia di se stessi. Non è un bello osservare sistematicamente gruppi di extracomunitari che girovagano , senza meta, tra ville e giardini pubblici contribuendo ad alimentare, più o meno fondate, preoccupazioni di Cittadini soprattutto donne giovani e anziane. Così facendo si ridurrebbero le forme di preoccupazione e a volte d’ intolleranza di una parte della Collettività Piazzese per quanto concerne gli aspetti della sicurezza , del pubblico decoro, della salute pubblica. Gli organi di Polizia dovrebbero vigilare costantemente per evitare che episodi come quello di violenza avvenuta qualche giorno orsono in una palestra privata fa da parte di un extracomunitario non si verifichino mai più controllando costantemente gli ospiti stranieri per prevenire ogni possibile contaminazione con ambienti malavitosi dediti allo spaccio degli stupefacenti, alla prostituzione , al lavoro nero. Prefettura e Comune, per quanto di competenza, verificano i requisiti di professionalità, di adeguatezza ai criteri di ospitalità e sul controllo delle spese amministrative dei centri di accoglienza presenti in Città ? Esiste un costante controllo delle gestioni organizzative e finanziarie delle Cooperative al fine del contrasto del “business che accoglie” solo per sfruttare e mortificare la dignità umana che non ha colore né nazionalità ? Attualmente sono presenti sul territorio comunale di Piazza Armerina circa 300 migranti quasi tutti provenienti dall’Africa subsahariana di sesso maschile, femminile e minori non accompagnati, ospitati in tre centri di accoglienza gestiti dalle cooperative Don Bosco, Sud Servizi e Città del Sole. I centri di accoglienza hanno strutture centrali ma anche diffuse che interessano molte vie del centro storico. I migranti sono inseriti nei progetti SPRAR ( Sistema di Protezione Richiedenti Asilo) e nel sistema di accoglienza di secondo livello CAS ( Centri di accoglienza straordinari) con diverse decine titolari di borse lavoro presso imprese locali. Tutto quello che ho scritto non è mosso da alcuna pregiudiziale di tipo etnico, religioso, culturale ma ha solo l’intenzione di voler fare chiarezza su una problematica che sino ad oggi non è stata affrontata con equilibrio e consapevolezza dal Sindaco e dal Consiglio comunale. Piazza Armerina è una Città ospitale e generosa ed anche se i migranti – consentitemelo di affermarlo- vengono ( più che scappano) da zone disagiate e degradate socialmente ed economicamente dell’Africa più che dalle reali guerre dell’Irak e della Siria, per spirito cristiano e di solidarietà affermo che devono essere accolti dalla Comunità in attesa che le Autorità governative valutino i requisiti per il rilascio dello status di rifugiato , per trasferirsi in altro Paese europeo o per essere rimpatriati nel Paese di provenienza . L’accoglienza è un argomento che riguarda tutta la Comunità piazzese ed il primo passo per una soluzione indirizzata verso la tolleranza e per una gestione razionale dell’accoglienza è una corretta informazione. Partire dai dati reali, evitando allarmismi e titoli ad effetto “invasione”, “orda”, “emergenza” e cercando di far comprendere all’opinione pubblica la situazione reale, le cause e le implicazioni del fenomeno. In secondo luogo nella “buona accoglienza” è possibile introdurre dei controlli per la gestione delle strutture e per la successiva integrazione dei rifugiati. Per questo, il costante monitoraggio delle attività sul campo e la messa in rete delle buone pratiche si rivela un’azione importante almeno quanto la gestione stessa delle strutture. Fabrizio Tudisco

Nessun commento:

Posta un commento