
Il 12 ottobre del 1492, un tale Colombo, navigatore avventuriero al soldo dei Re Cattolici di Spagna, segnò
un evento fondamentale per il destino delle scoperte geografiche che cambiò il volto della storia: era stato
scoperto il 'Nuovo Mondo', antagonista del nostro 'Vecchio Continente'! La densa matassa della storia si
arricchiva così di una nuova e inaspettata fase: era finito il Medioevo e a nascere era il mondo moderno.
Oggi, a distanza di più di cinquecento anni, dibattendosi tra nuovo e vecchio, in veste di degni e fortunati
eredi del più noto Colombo, tocca ai piazzesi sperimentare il... 'Terzo Mondo'! Non fraintendetemi, non so se
ci siano o ci siano stati insigni navigatori tra i più promettenti armerini, ma una cosa è certa: di avventurieri è
piena l'anagrafe comunale! E a pensarci bene, frugando nel denso della matassa, di avventurieri politici è
piena la storia. Come non ricordare il popolano rivoluzionario Masaniello a Napoli, o il romano Cola di
Rienzo, che - sebbene separati da un certo scarto cronologico - finirono ambedue per essere travolti dal non
così insolito destino della 'sindrome da fama e annessa sventura', che non di rado colpisce certi occasionali
paladini del riscatto popolare, addirittura attaccati (più Cola che Masaniello) oltre che alla poltrona, alla
zavorra meschina dell'eresia. Ma se mari da solcare e dissacrazioni delle ideologie dominanti (dicesi eresie)
non camminano di pari passo, a sfatare il mito ci pensa la nostra ridente cittadina, di per sé non rea ma di
certo confessa di trovarsi di 'sti tempi a boccheggiare come un pesce in un mare prosciugato, in balia di
avventurieri 'animatori' popolari dotati di una leadership pari a quella di maldestri direttori d'orchestra. È
ufficiale: l'anno vecchio, conclusosi con la solfa del rimpasto (tanto per non sprecare gli avanzi), ne ha
appena generato uno che è risultato contagioso sin dai primi 'vagiti', costringendo la popolazione armerina a
fare lo stesso (vagire), causa sacco della Befana troppo pieno del carbone di Acquaenna e di un debito di
svariati milioni di Euro partorito dall'ingegno di un metodo amministrativo del bene pubblico
alternativamente amministrante, incapace di riconoscere alla luce di fatti certi, le avvisaglie di un male che
covava da tempo, e attribuendolo alla sola problematica della Casa di Riposo (che ormai riposa, ma non in
pace), al pari di un infarto scambiato per indigestione. Insomma, a conti fatti, la città intera corre sulla fune
consumata di un tempo che va a ritroso, ben oltre la taccia dell'oscurantismo squarciato dalla modernità del
Nuovo Mondo di Colombo, ricacciata com'è nel Medioevo impietoso dal volto delle calamità naturali, dalla
penuria di acqua dei giorni odierni che grava sulla popolazione ostacolata, a ben vedere, nel provvedere alla
messa in pratica delle normali attività quotidiane, igiene in primis, che con il consumo di acqua hanno
parecchio a che vedere. Ai più curiosi, spulciando ad esempio nel web, non sarà difficile constatare che
"L’acqua è una risorsa vitale che con il tempo sarà destinata a rivestire un’importanza sempre più rilevante
non soltanto da un punto di vista concreto, ma anche come strumento di forza all’interno dei rapporti e delle
relazioni tra gli Stati.
Un’ importanza così ampia testimoniata dal fatto che l’acqua oggi viene chiamata l’oro blu e a ragione, dal
momento che il nostro corpo è composto principalmente da acqua e senza la quale nessuna forma di vita
sulla terra potrebbe sopravvivere a lungo."1
Se dunque l'umanità è in balia dell'acqua, un'acqua strumento di relazioni internazionali, o perche no,
interpersonali, verrà spontaneo chiedersi che posto è riservato nella classifica mondiale ad un ambiente come
il nostro, in cui l'essere precipitati troppo indietro nel tempo - che simpaticamente e a rigor di logica è da
definire Medioevo - ha causato una perdita di vista in termini di frontiere di conquista della modernità, le
stesse in cui l'acqua, poi corrente e potabile, ha avuto un ruolo preponderante. Sentita come indispensabile
nella cura della persona, trattata come bene prezioso già dalla fine del settecento, necessaria a scongiurare
infezioni ed epidemie causa di morte certa, in quanto lavarsi le mani, ad esempio, fu una delle principali
1
www.liberanotizia.altervista.com/limportanza-dellacqua-dalla-water-economy-al-nuovo-oro-blu
intuizioni conquista della più evoluta medicina già a partire dall'inizio dell'ottocento. E poi l'acqua veicolo di
avversità, di malattie come il colera, foriero di migliaia di decessi fino al XIX secolo; un'acqua che anche le
menti meno fervide immagineranno come sporca e infetta, insomma non molto diversa da quella propinataci
dal nostro gestore idrico in tempi recenti, in palese richiamo all' 'oro' nero, più che al sopracitato oro blu. In
lista, il prosciugamento della diga Ancipa, la rilevata penuria delle risorse idriche territoriali giudicate non
troppo abbondanti affinché vi si possa attingere, e dunque la scarsa fruibilità nel complesso del servizio di
erogazione idrica, contribuiscono a gettare il territorio e la città nello sconforto di una inciviltà da terzo
mondo, acuita e coadiuvata dalla cattiva gestione amministrata da un contratto trentennale con un gestore che
ha consorziato con il territorio ricadente nelle pertinenze del capoluogo senza per altro assolvere a nessuno
dei punti posti all'attenzione dei contraenti. Viene, chissà perché, richiamata alla memoria (sarà forse per il
ridicolo di cui si copre!?) la predisposizione del servizio di depurazione dei reflui civili, mai stato
funzionante, e il cui costo, per di più, è puntualmente inserito in bollette che non sono definibili altrimenti se
non come un sunto molto poco chiaro di quello che suona esclusivamente come una truffa, e che di questi
tempi si stanno - come danno oltre la beffa - arricchendo dell'aggiunta del richiesto pagamento di partite
pregresse. Aggiunta inutile e richiesta pretestuosa, dacché di tali partite pregresse non si fa menzione né nel
contratto, né altrove, e che pertanto allunga ed aggrava la già non breve lista di inadempienze a cui fa da
sfondo la fraudolenta attenzione paventata dal gestore idrico nei confronti e nell'interesse dei consumatori,
che avrebbero dovuto essere tutelati, in primis, in termini di costo complessivo del servizio nonché nelle
modalità di erogazione, e che contrariamente si sono ritrovati vittime di ripetuti distacchi dei contatori e
dunque di un conseguente atto di violazione del sacrosanto diritto di ogni cittadino a disporre di un bene
pubblico come l'acqua nell'intimo di casa propria, e perciò non meno impediti nell'utilizzo del minimo vitale
giornaliero consentito per l'alimentazione e l'igiene personale; che poi, al di là di quanto previsto in termini
giuridici, non dovrebbe essere umanamente consentibile la totale mancanza dell'erogazione idrica, in quanto
l'acqua, bene essenziale, è da sempre elemento basilare alla dignità personale di ciascuno. E per chi non si
fosse ancora contorto abbastanza sotto i colpi di bollette salate, servizi assenti, e atti di prepotenza gratuita
(almeno quella!) Acquaenna, da tempo ormai immemorabile provvede a premiare le già compromesse strade
cittadine con ripetuti scassinamenti, causa un ipotetico, fantomatico aggiustamento della rete idrica, salvo poi
lasciare al caso o meglio alla gente, la ricomposizione dello sfacelo rimasto per le vie, mediante la rimozione
del tutto individuale - qualora si fosse interessati a farlo - dei detriti e degli scarti vari dei lavori. Il tutto
condito dall'ampio benestare comunale di chi oltre a non muovere il deretano dallo scranno, non fatica
neanche con il dito. Bando alle ciance dei moderni Cola e Masaniello, fuochi di paglia che per anni hanno
trascinato con sé il carrozzone dell'acqua politica, si è ben lieti di accogliere il fare reazionario del
costituendo comitato formato da semplici cittadini, esperti, e figure che come è noto hanno a cuore il
benessere comunitario, e ai quali non può non giungere il plauso e l'incoraggiamento che si deve a quelli che
si dicono 'uomini di buona volontà'. E a proposito di uomini di buona volontà, piace concludere con i versi di
un simpatico brano dal sapore celestiale, che recita:" Pace in terra agli uomini, e nel mare ai pesci, nel cielo
agli uccelli...pace tra noi fratelli"!..che sia di buon auspicio per i piazzesi! Ambra Taormina
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