venerdì 21 ottobre 2016

SI PENSAVA-ERRONEAMENTE-CHE MAI E POI MAI A PIAZZA ARMERINA POTESSERO VERIFICARSI FATTI CRIMINALI COME QUELLI OCCORSI GIORNI FA AD INCOLPEVOLI AUTOMOBILISTI ALL'USCITA DELLA GALLERIA LATO VILLA GARIBALDI.....CHE FINE HA FATTO IL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA FINANZIATO DALLA COMUNITA'ECONOMICA EUROPEA ? IL SINDACO -DOPO GLI ENNESIMI ATTI VANDALICI ALLA VILLA GARIBALDI ORMAI LUOGO DI FREQUENTAZIONI DI BALORDI E SPACCIATORI COSA INTENDE FARE?

Da "La Repubblica.it" Primo caso nell'86 sulla SP Milano-Lentate uccisa una neonata Da allora, ogni tanto, il fatto si è ripetuto. Altra vittima nel 2002 a Napoli La prima vittima quasi vent'anni fa la triste teoria dei lanciatori di sassi Il processo e la condanna (18 anni e 4 mesi) per i fratelli Furlan ROMA - E' costellata di precedenti anche luttuosi la triste 'moda' di lanciare sassi dai cavalcavia di strade e autostrade: un gesto che per emulazione si è ripetuto più volte, a cadenze più o meno ravvicinate, con fatti di cronaca che hanno investito a macchia di leopardo tutta la Penisola. Risale al 22 aprile 1986 la prima vittima accertata colpita dal lancio di un sasso: è la piccola Maria Jlenia Landriani, di appena due mesi e mezzo. Dormiva in braccio alla madre quando fu raggiunta da un masso lasciato cadere dal cavalcavia della provinciale Milano-Lentate. Sempre nell'86, il 24 novembre, Giuseppe Capurso, di 40 anni, finì fuori strada nei pressi di Molfetta (Bari) dopo essere stato centrato da un sasso sulla A/14. Il 13 febbraio del '91, due anziani coniugi, Domenico Fornale, 70 anni, e Rosa Perena, 69, persero la vita sull'autostrada del Brennero dopo che il loro parabrezza era andato in frantumi colpito da alcuni sassi. Da ricordare anche le morti di un uomo sulla A/14 nei pressi di Giovinazzo (18 aprile '93), di Monica Zanzotti ancora sull'A/22 il 29 dicembre del '93. Tre anni dopo, il 27 dicembre del '96, Maria Letizia Berdini viene uccisa sulla Torino-Piacenza. Il processo di secondo grado, chiuso il 19 luglio 2000, vede le condanne a 18 anni a 4 mesi dei fratelli Franco, Paolo e Alessandro Furlan e del loro amico Paolo Bertocco, mentre Gabriele Furlan viene assolto. L'episodio, purtroppo, non rimane isolato ma, al contrario, viene subito seguito da altri sconsiderati gesti emulativi: un caso si registra il 31 dicembre 1996 ad appena quattro giorni di distanza dalla notizia; e poi altri nove casi nei quattro giorni successivi, per fortuna senza conseguenze fatali.
Da "La Repubblica.it" Il 22 luglio 1998, in Lombardia nei pressi di Orzinuovi tra Mantova e Brescia lungo la statale 668 i sassi lanciati da alcune persone dal cavalcavia colpiscono una decina di auto in corsa e un automobilista rimane ferito. Il 24 febbraio 2000 sull'autostrada A10 in Liguria, tra Voltri e Pegli, un sasso centra un tir, mandando in frantumi lo sportello della cabina di guida: il camionista se la cava con tagli leggeri. Il 17 agosto 2000, ancora in Lombardia, sulla strada statale 510 all'altezza di Rodengo Saiano, in provincia di Brescia, un sasso rompe il parabrezza di una Opel Kadett e ferisce due sorelle. Il 27 maggio 2001, in Valtellina sulla statale 38 nei pressi di Castione Andevenno in provincia di Sondrio sono dieci le auto colpite. Ad avere la peggio è un giovane di 22 anni, Andrea Bassi che perde un occhio. Il giorno dopo, la polizia ferma due persone, pregiudicati per droga e altri reati. Pochi giorni dopo, il 30 maggio 2001, questa volta in Sardegna sulla strada statale Arzachena-Olbia, un pesante masso sfonda il parabrezza dell'auto e colpisce in pieno volto il giovane autista, che sbanda finendo fuori strada: ferito gravemente, viene operato d'urgenza all'ospedale civile di Sassari. La prognosi è riservatissima ma non morirà. Il 13 giugno 2001, ancora nell'isola, una pietra killer viene lanciata dal cavalcavia alle porte del paese di Fonni, in provincia di Nuoro, contro un automezzo della polizia, blindato, in servizio di perlustrazione: illesi gli agenti. L'anno seguente, il 15 ottobre 2002, la paura si trasferisce in Veneto, con episodi segnalati a San Donà di Piave e a Jesolo. Ancora una vittima, l'1 giugno 2002 in Campania: una donna, Rosa Miscioscia di 48 anni di Afragola, muore per le gravi ferite riportate dopo essere stata colpita da un oggetto metallico 'caduto' da un cavalcavia lungo l'autostrada Roma-Napoli: è rimasta l'incertezza che sia stato lanciato da qualcuno o caduto accidentalmente. Il 17 dicembre 2003 ennesimo episodio, questa volta in Umbria sul raccordo della superstrada Orte-Terni, nelle vicinanze di Nera Montoro: a essere lanciato da sconosciuti è un masso pesante 4 chilogrammi che colpisce un furgone Mercedes: l'autista riporta ferite al torace e alle mani. Il 14 gennaio 2004 a fare le spese della tragica 'moda' è addirittura il responsabile della Sicurezza stradale dell'Assindustria di Palermo, Giovanni Teresi a bordo di un'Alfa 166 mentre su una Fiat Brava viaggia un suo dipendente: le due auto sono colpite in Lombardia, sull'autostrada Milano-Brescia. Per fortuna, tuto si risolve solo con una grande paura. L' 1 marzo 2004 i 'teppisti' cambiano bersaglio: in Campania, i sassi lanciati dal cavalcavia ferroviario colpiscono un treno che transita nei pressi di Terzigno, centro dell'area vesuviana: ferito un uomo. Ancora treni nel mirino il 21 gennaio 2005, in Puglia. Due ragazzi minorenni vengono colti in flagranza dai carabinieri mentre hanno ancora le pietre in mano sul cavalcavia di Trinitapoli, in provincia di Foggia, dove passa un treno regionale e il 'pendolino' Bari-Foggia, entrambi costretti a fermarsi. Quindi, l'ultimo gravissimo episodio il 13 agosto, nei pressi di Cassino, in provincia di Frosinone, con un masso di 40 chilogrammi lanciato dal cavalcavia sull'autostrada Roma-Napoli, che ha portato alla morte di un uomo e al ferimento di altre sei persone. (13 agosto 2005)

Nessun commento:

Posta un commento