lunedì 17 ottobre 2016

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA - Articolo 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

COMUNICATO STAMPA Coordinamento Comunale Piazza Armerina
In qualità di Portavoce provinciale di FDI AN e cittadino piazzese esprimo, congiuntamente ai Dirigenti e simpatizzanti del partito, la forte contrarietà al paventato provvedimento di chiusura dell’Unità di Pronto Soccorso del Presidio ospedaliero “M.Chiello” di Piazza Armerina in relazione al piano di rientro della rete ospedaliera Siciliana che anziché migliorare l’assistenza sanitaria la peggiorerà irreversibilmente mettendo a repentaglio la vita stessa dei Cittadini. Per decenni la sanità siciliana è stata terreno di lottizzazione e clientele dove tutti, da destra a sinistra, hanno attinto con nomine e convenzioni , spesso oggetto delle attenzioni della magistratura, accumulando debiti e sprechi di una classe politica che ha badato al proprio interesse speculando sulla salute dei Cittadini. La politica, quella onesta , seria e concreta, deve trovare delle soluzioni tagliando i veri rami secchi e improduttivi del sistema e magari rivedendo i lauti compensi di Manager e dirigenti piuttosto che operare tagli scriteriati chiudendo reparti e ospedali frutto pregresso e anche attuale della “mala amministrazione sanitaria”. Ancora ci sono i margini temporali per poter programmare tutto il settore senza venir meno alle indicazioni nazionali e con l’armonica collaborazione di tutte le forze sociali, economiche e culturali dei Comuni interessati al ridimensionamento come Piazza Armerina,Leonforte e Nicosia si potranno trovare soluzioni ottimali per sostenere una efficiente rete ospedaliera nella provincia di Enna. A Piazza Armerina, secondo centro dell’ennese e fra le mete principale del turismo siciliano, il provvedimento, qualora realizzato, penalizzerebbe ulteriormente il territorio nonostante lo storico Ospedale Piazzese vanti un consistente bacino di utenza( Barrafranca, Pietraperzia, San Cono,Aidone, Valguarnera, Aidone, San Michele di Ganzeria, Mirabella Imbaccari, Castel di Iudica, Raddusa ) con un notevole numero di ricoveri, grazie all’alta professionalità del personale medico, infermieristico e ausiliario che opera con pesanti carenze di organico , di apparecchiature e materiale clinico/sanitario. A fronte di questi evidenti problemi il Personale ospedaliero è diuturnamente impegnato con spirito di abnegazione e non sono poche le vite umane salvate in questi anni dall’ Unità di Pronto Soccorso . Innumerevoli gl’interventi del 118 e dell’elisoccorso, servizi basilari ed essenziali che non si possono mettere in discussione seguendo i parametri meramente ragioneristici dell’Ass.to regionale alla sanità. Ritengo che insieme alle Cittadinanze di Leonforte e Nicosia , si debba creare una vasta mobilitazione popolare mettendo in essere forme democratiche e civili di protesta per non abbassare la guardia e l’attenzione sul problema in considerazione del silenzio che avvolge la regione siciliana in previsione delle elezioni regionali del 2017, strumentale tatticismo per non perdere voti dall’elettorato. Bisogna urgentemente individuare delle formule che, pur nell’oggettiva rivisitazione dei reparti di questi Ospedali, garantiscano l’immediato intervento , specie quelli di natura chirurgica e cardiologica, con il loro potenziamento anziché di chiusura, creando strutture snelle e efficienti. Gli Ospedali devono sempre garantire i servizi essenziali in H24 e con una nuova logica di razionalizzazione delle risorse finanziarie e professionali sarà certamente possibile mantenere in vita questi piccoli ma indispensabili presidi territoriali. Concentrare reparti e scelleratamente i Pronto Soccorso allOspedale Umberto I di Enna – ammesso che qualche paziente abbia il tempo e la fortuna da arrivarci vivo -creerebbe file e caos prevedibili peraltro già verificatisi nei mesi scorsi e di cui si è occupata la stampa locale. Il “Diritto alla salute” dei Cittadini non può essere messo in discussione da nessuno ed è un punto cardine della nostra Costituzione e non può essere disatteso e calpestato. Le distanze chilometriche, la disagiata percorribilità stradale non consentirebbero il rapido ricovero soprattutto nei casi dove la tempestività della diagnosi e le appropriate terapie salverebbero vite umane. E non ci vengano a raccontare che esiste la telemedicina perché la diagnosi e l’intervento “de visu” è ben altra cosa rispetto ai dati trasmessi in modo virtuale. Pertanto di concerto con Tutte le altre Forze politiche, sindacali, di categoria, sociali e culturali siamo pronti ad intraprendere e condividere ogni forma di azione politica e popolare, civile e democratica a difesa e tutela degli interessi della Collettività Piazzese e di tutto il territorio comprensoriale. Fabrizio Tudisco

Nessun commento:

Posta un commento