martedì 22 marzo 2016

L'INGRATITUDINE!

Poche cose sono scandalose come l’ingratitudine dell’ospite. E altrettanto scandaloso è giustificare quell’ingratitudine come la risposta all’arroganza del padrone di casa, che si ostina a non modificare le sue convinzioni e le regole della sua pretesa buona educazione; che si ostina con la sua arte blasfema, la sua musica depravata, la sua cucina disgustosa, la sua moda scostumata; che si ostina a concepire la vita in quel certo modo che nella terra da cui l'ospite proviene è considerato sconveniente e il più delle volte peccaminoso, come se in quella terra egli ancora vivesse, e non nella casa di chi lo ospita; quella terra oltre il mare da cui un giorno è fuggito per disperazione, tallonato dalla guerra tra le fazioni e dalla morte. Poche cose sono scandalose come l’ostinazione dei figli dell’ospite e ancora dei figli dei suoi figli di desiderare di bruciare la casa che accolse i loro padri, i loro nonni, e ora loro; bruciarla per dare una lezione ai “cani infedeli”, per punire, per ricordare a se stessi e al mondo che la corruzione morale, l’avidità e le ingiustizie di chi li accolse nel corso dei tempi non li ha cambiati nel loro essere diversi, nel loro essere migliori; bruciarla per ricostruirla secondo le loro esigenze, il loro diritto e la volontà di Dio grande e misericordioso, ma non tanto grande da smettere di seminare zizzania tra gli uomini. Michele La Porta

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