martedì 8 settembre 2015

NO! ALL’ADESIONE CON L’AREA METROPOLITANA DI CATANIA

E’trascorso circa un anno dalla consultazione referendaria e della conseguenziale delibera del consiglio comunale di aderire al libero consorzio di Catania e fra pochi giorni , ancora una volta , il civico consesso della Città dei mosaici tornerà sull’argomento per ratificare o meno una decisione che condizionerà non poco il futuro dei Piazzesi. Diverse e numerose le incognite che gravano sul consorzio di Catania area metropolitana rispetto a ieri , quando il solo 21,6 % della popolazione si espresse a favore del libero consorzio di Catania. Oggi più che mai ritengo che tale decisione dovrebbe essere rinviata dal Presidente del Consiglio comunale per mettere in forte discussione una scelta già allora gravata da notevoli preoccupazioni e che la Cittadinanza deve conoscere chiaramente in ogni suo aspetto.L'applicazione di questa pessima legge sono certo che non migliorerà affatto le politiche dei territori anzi ingenererà confusione e sprechi amministrativi ma considerato che l'ARS l'ha emanata tanto vale cercare di limitarne i danni con scelte intelligenti e ponderate. Già un anno fa espressi la forte contrarietà ad abbandonare una provincia che, al di là delle mere strumentalizzazioni di chi la vuole lasciare, vede Piazza Armerina come il secondo centro del libero consorzio di Enna ma di fatto Comune capofila per risorse culturali e presenze turistiche grazie al sito UNESCO della villa Romana del Casale. In questo contesto di riordino amministrativo Piazza Armerina potrebbe agevolmente richiedere ed ottenere visibilità e servizi di riferimento col nascente consorzio di Enna ( e perchè no Enna/Piazza Armerina?) e di questo dovrebbe occuparsene il Sindaco Miroddi mettendo da parte la simpatia partitica con il sindaco di Catania Enzo Bianco e la sua proverbiale indecisione per non far torto a nessuno. Non si capisce altresì come Piazza Armerina, sia stato il solo comune tra i 21 della ex provincia, a montare per bocca di pochi esaltati e sprovveduti, una polemica vittimistica pregna di improperi contro Enna e i politici ennesi fatta di presunti abusi e soprusi anziché dare motivazioni logiche e reali sulla bontà di un orientamento piuttosto che un altro. Fortunatamente, in questi giorni, sulla stampa e sui social network, si fanno sempre più numerose le riflessioni oggettive sulle incertezze che gravano sulla scelta di aderire all’area metropolitana di Catania soprattutto da parte di chi nel corso di quest’anno ha cambiato opinione. Nulla ci lega a Catania, e a prescindere dalla notevole distanza geografica e dal diventare il nono o il decimo comune del consorzio, esiste la forte preoccupazione che tutti i settori del lavoro e dei servizi verranno ridisegnati amministrativamente con i conseguenziali disagi per la popolazione. Piazza Armerina sarà solo un numero che porterà solo acqua nel mulino di un territorio in cui sarà fagocitata e con cui storicamente non ha nulla a che spartire, ne è un esempio Caltagirone che ha vissuto esclusivamente di luce propria. Al contrario perdere una posizione di preminenza nel contesto di appartenenza al territorio ennese e quindi rilanciare e contrattare un maggiore speso specifico nelle scelte future di questo consorzio non è affatto impossibile . Pertanto invito il Presidente del Consiglio comunale e tutti i Consiglieri a riflettere a fondo su una decisione che, questa volta non potrà essere condizionata dalle paure dettate da una minoranza populista rumorosa . Faccio inoltre appello a tutti gli esponenti dei partiti, delle associazioni e ai cittadini di costituire immediatamente un comitato cittadino al fine di esplicitare pubblicamente le motivazioni che conducono a restare con il libero consorzio di Enna e a quelle che di non aderire a quello di Catania. Fabrizio Tudisco Portavoce provinciale FDI AN

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