sabato 18 giugno 2016
ACQUAENNA E PARTITE PREGRESSE 2005-2010-I Sindaci le hanno sospese- FDI AN che condivide questa battaglia da oltre due anni esprime apprezzamento per la saggia decisione e invita gli Utenti a presentare i ricorsi tramite Assoconsumatori per la restituzione di queste somme non dovute
Pippo Bruno
16 giugno alle ore 23:50
Assoconsumatori-AssoConsum: Finalmente……….., come dice il Sindaco Di Pietro.
Dopo due anni di battaglie, finalmente, i sindaci dell’ex provincia di Enna hanno preso una prima posizione sulle partite pregresse. Queste verranno sospese per l’anno 2016. Speriamo che non sia un tentativo per quietare le acque dell’opinione pubblica inferocita contro un balzello illegittimo e contro l’immobilismo dei primi cittadini di fronte al giudizio, dei Giudici di Pace di Enna che hanno dato ragione a quanto affermato dalla nostra associazione. E’ opportuno ricordare che i Giudici di Pace hanno sentenziato che le partite pregresse ed il deposito cauzionale non sono dovute. Ripeto è un primo passo anche perché i cittadini hanno versato per due anni un importo non dovuto e come tale quelle somme vanno restituite, su questa restituzione già l’associazione sta intraprendendo azioni giudiziarie. Contro i nostri denigratori sono arrivate le opportune risposte, diamo merito ai sindaci che si sono prodigati per ridare credibilità alla politica motore delle nostre realtà. I cittadini hanno segnato un primo punto, speriamo che si voglia continuare dando seguito a questo percorso di legalità anche per quanto riguarda il deposito cauzionale di cui si parlerà nella prossima riunione del 2 3. Questi risultati devono essere fautori del ritorno al pubblico della gestione dell’acqua obiettivo ultimo, così come indicato dal referendum popolare del 2011. Intanto si invitano i Sindaci a voler dare corso a quelle che sono le indicazioni della legge dello Stato italiano e cioè: legge n. 221 del 28.12.2015 art. 61 che così recita:”…..garantendo il quantitativo minimo vitale di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni fondamentali di fornitura per gli utenti morosi.” I sindaci possono determinarlo ed imporre al gestore evitando così tagli indiscriminati che violano il diritto ad un bene primario, l’acqua. Certo è emblematico il voto contrario del sindaco di Nissoria visto che il suo partito è per la pubblicizzazione dell’acqua, ma certo c’è una politica che si fa alla luce del sole e c’è una politica di cui possiamo solo immaginarne le motivazioni. La nostra associazione come sempre seguirà la problematica, cercando di darne risalto e se necessario mobilitare l’opinione pubblica così come abbiamo fatto con assemblee cittadine nelle 19 realtà locali. Ad maiora.
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