sabato 24 giugno 2017

Punto e Virgola di Ambra Taormina - "Le Roi est mort, vive le roi" vs. "Morto un papa, se ne fa un altro". Campagna elettorale di FdI - AN: 'ottavo peccato capitale'?

, "Le Roi est mort, vive le roi" vs. "Morto un papa, se ne fa un altro". Campagna elettorale di FdI - AN: 'ottavo peccato capitale'? Beninteso, non siamo veggenti, ma si sa che il tempo scorre e - stando a quanto sancito dall'art. 51 sull'ordinamento degli enti locali, aiutato dalla nostra solita scaltra percezione delle cose - non mancherebbe molto che i piazzesi si troveranno a vestirsi di quello che fino a poco prima della Rivoluzione, era un motto tanto caro ai nostri vicini dell' Île-de-France. Con i cinque anni amministrativi canonici ormai 'alla porta', ecco presto inaugurato il conto alla rovescia in queste poche ore d'inizio estate, e, dacché alla morte si è accennato, proseguiamo ricordando che quest'ultima - in molti casi - arriva sì senza preavviso, ma comunque si dice ancora che "se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa". E posto che alla morte-ladra non c'è rimedio, a Piazza Armerina i 'padroni di casa' - sfatando il mito della veglia, i recenti cavilli della legittima difesa, ed infischiandosene più o meno apertamente del Vangelo di Matteo - hanno ben pensato di bypassare il tutto, previa scelta saggia di dormirci su sin dal primo vagito post elettorale, e firmando così la condanna tutta 'paesana' allo sfascio inesorabile da cui è ormai tradizione attingere a piene mani, ed averne altrettanto piene le...'tasche'! "Patto per la città" o...patto col diavolo? Chi non ricorda il nome di una delle tante indimenticabili liste cittadine concorrenti alla gloria amministrativa di quattro anni or sono? E, a proposito di patti, quanti tra i più fantasiosi si sorprenderebbero nel leggerci una stretta parentela magari con i protagonisti dei tristi episodi 'faustiani' di Marlowe e Goethe, senza tralasciare il 'dandy' Dorian di Oscar Wilde ? Si sa che favole e racconti di tutti i tempi - specie se pieni di suspance, patti soprannaturali, e una sottile punta di noir - hanno funto da irresistibile calamita per intere generazioni di ubriachi lettori incalliti, ma che lo stesso debba fare il programma amministrativo di un comune...proprio non lo possiamo accettare! Ma tra un romanzo qua e un racconto là in pieno stile gotico, noir, e horror, ecco che per la mannaia del boia, ci passa, in questi giorni, la 'semina' elettorale di FdI - AN, preda dell'ira funesta di tanti comuni estimatori del buon senso 'new age' che da un po' suonano il disco traballante del 'no campagna elettorale anticipata' come se questa fosse un virus probabilmente contrastabile col tredicesimo vaccino dei dodici già obbligatori in Italia per frequentare le scuole, o addirittura un eventuale ottavo peccato, new entry tra i già sette capitali. D'altronde, chiunque abbia dimestichezza con semina e roba agricola, sa che è la pazienza del tempo a portare i buoni frutti, e lo stesso si consenta di farlo valere per chi - vecchio, nuovo, o in embrione - voglia mostrare la buona volontà di operare "come natura crea"! Dunque: chi semina raccoglie, e chi ben comincia - soprattutto se con il piede giusto - è già a metà dell'opera. Questi, i due slogan papabili che ben si sposano con l'intento dell'operato che FdI-AN sta portando avanti puntando sulla fiducia dei cittadini, quanto di più basilare per guidare il territorio sul filo della buona politica, la politica del fare, del progettare, del collaborare, del comunicare, e forse per la prima volta dopo tempo, la politica della tutela degli interessi del collettivo, e per giungere ai quali, pazienza e una lunga semina sono tra gli ingredienti necessari perché si 'raccolga' bene. Nessuno ha l'esclusiva della verità assoluta, nessun narratore onnisciente o indovino provetto o improvvisato come da copione, ma il recente passato armerino ha la virtù di parlare chiaro: troppo poca l'attenzione prestata alla cosa pubblica, troppo poca la dinamicità nella gestione del rapporto col cittadino, assolutamente scarso e da bocciare l'interesse per un ritorno d'immagine, perso per sempre il diritto alla cura dei particolari in un luogo in cui è il dettaglio a fare la differenza. Ed è in quest'elenco di fallimenti a buon mercato che si rintracciano le priorità che il partito, al servizio della città e del territorio, persegue coadiuvato dall'incessante attività dei suoi rappresentanti, sempre alla ricerca di soluzioni a problematiche che in negli ultimi periodi hanno contribuito pesantemente al tracollo locale. Sono ancora nell'aria gli echi della candidatura della nostra città a capitale della cultura, che mi viene in mente che è da poco più di un mese trascorsa la performance - curata nell'organizzazione dal Prof Tudisco - di Pietrangelo Buttafuoco al Teatro Garibaldi, il quale, raccontando di amore e morte come valori nella Sicilia delle tradizioni ancestrali di cui siamo figli, ha purtroppo sofferto di una alquanto scadente partecipazione di pubblico armerino. Avrebbero avuto, i piazzesi, con buona probabilità, occasione di riflettere su due delle colonne portanti del vivere individuale e comune, dando manforte alla loro identità culturale, nonché - offrendosi alla libera partecipazione - di valutare sulla maniera di coniugare l'amore per la propria città - in questo caso rappresentata dall'attiva partecipazione alla vita pubblica - con la morte dei valori acuita dalle finte prospettive correnti che in tanti vogliono propinarci. E tra 'ladri' e 'padroni di casa' che a convenienza si scambiano i ruoli, in questo anno antecedente il nostro prossimo passaggio al grido di "Le Roi est mort", la differenza tra chi semina e chi promette la luna - acrobata degli specchi rotti e abile costumista del 'cambiacasacca' - si fa ben rappresentare dai versi di un pilastro dell'ormai trascurata cultura piazzese, il poeta galloitalico Carmelo Scibona. Fratelli, amici, cari elettori ormai ritorno fra voi, Signori. Il mio programma è tale e quale quale conviensi a un radicale. Sono monarchico, son socialista, son pure anarchico e sanfedista. Parvi incredibile ma il fatto è vero son candidato del ministero. Giolittiano non so il perché Repubblicano devoto al Re. Avrò vittoria senza pensieri Ho mille voti, tolti gli zeri. Avanti, o popolo, che gran contento! Le porte m'aprono del parlamento. Sarò del centro, di chi amministra sarò di destra e di sinistra. Cilindro o gibus, sopraccessorio ne godrà certo Montecitorio. Se a me darete il medaglino darò la croce a Pasqualino. Ogni crociato, ogni dottore farò Totò commendatore. Se mi dicono che son delfino, ma se mi gridano fuori Lillino, Io me ne frego, non son minchione berrò sollecito il mio fiascone. Ambra Taormina

lunedì 15 maggio 2017

Terza diffida al Sindaco sul degrado urbano - Castellina

Piazza Armerina, 15 maggio 2017 ANCHE IL QUARTIERE CASTELLINA TESTIMONIA LA LATITANZA DELL’AMMINISTRAZIONE MIRODDI: ECCO LA FINE DEL GIOIELLO PROMESSO DA MIRODDI E MATTIA Dal libro delle favole del Vice Sindaco Mattia del 4 aprile 2016 sul Quartiere Castellina: “Questa parte della Città per anni trascurata, diventerà un gioiellino da consegnare non solo ai nostri concittadini ma anche ai tanti turisti che viaggiano in camper che ora comodamente potranno posteggiare i loro mezzi e visitare il centro storico…Porta Castellina ora torna a rivivere lo splendore dei tempi passati che la videro protagonista di gloriose pagine di storia della nostra Città”. Nonostante le mirabolanti promesse del sempre efficiente Mattia, il Quartiere Castellina si presenta oggi a cittadini e turisti del tutto abbandonato a sé stesso, una consuetudine a cui ci ha abituato l’Amministrazione Miroddi, ma alla quale decidiamo di non rassegnarci. I marciapiedi, da Via Giacinto Lo Giudice a scendere, sono ormai un lontano ricordo, invasi da sterpaglia, il parcheggio sottostante Piazza Europa ha ad ogni angolo un mucchio di rifiuti. Le strade del quartiere sono lasciate senza pulizia, tanto da costringere i cittadini a provvedere da loro stessi, nonostante le richieste fatte all’Amministrazione di garantire la fruibilità delle vie. Il muro di contenimento della strada presenta delle vistose crepe, e i puntelli di controllo sul movimento franoso segnano ancora la data del 2015. A pochi passi dalla scuola San Giorgio tre tombini sono lasciati a cielo aperto, senza neppure una copertura, esponendo i bambini e chi frequenta il campo sportivo ad ogni possibile rischio. L’area camper, vanto dell’Amministrazione, è una cattedrale nel deserto, chiusa da un anno, la scalinata, altro presunto fiore all’occhiello, è un tripudio di erba incolta. Non potevamo stare a guardare, e come unica credibile opposizione all’Amministrazione Miroddi abbiamo presentato al Sindaco nuovo atto di diffida per occuparsi finalmente della Città e dei cittadini. Noi crediamo che questa Città possa e debba avere un futuro, e ci auguriamo che Miroddi e Mattia si rendano conto al più presto che la loro esperienza di (non) governo ha le ore contate, e non per giochi di palazzo, che si risolvono sempre – caso strano - in un nulla di fatto, ma per la volontà espressa dei cittadini. Avv. Alessio Cugini Portavoce comunale Prof.Fabrizio Tudisco Portavoce provincial

domenica 14 maggio 2017

Reportage - Casalotto nel degrado tutto l'anno

Piazza Armerina, 13 maggio 2017 ETERNIT CON VISTA IL DEGRADO DEL QUARTIERE CASALOTTO, DIMETICATO DA MIRODDI Oggi nuovo sopralluogo per le zone di Piazza che questa Amministrazione ha deciso di abbandonare a loro stesse, ed è la volta della zona Don Martino, nel quartiere Casalotto. Uno spettacolo triste e desolante, dove abbiamo potuto constatare: - che la scuola materna che affaccia su Via Don Milani è circondata da sterpaglie ed erba alta, fin dentro il perimetro della scuola, luogo ideale per il riprodursi di zecche e ogni altro tipo di animali; - che la stessa cosa succede davanti al centro AGEDI, dove cittadini stanchi di questa situazione ci hanno ricordato di doversi occupare da soli di tagliare l’erba che cresce rigogliosa su strada e terreno comunale, cercando di evitare il proliferare di animali di ogni tipo; - che la fontanella da cui tanti cittadini prelevano acqua potabile è circondata da una bellissima discarica e da terreno ridotto a melma e vegetazione non curata; - che la scalinata che collega la via Don Milani con le case sottostanti è servita da una scala, utilizzata anche da persone anziane, senza più gradini, ormai distrutti, con pezzi di cemento che crollano lungo la strada sottostante e che i residenti stessi devono raccogliere; - che l’affaccio sul Casalotto e sulla Cattedrale è ridotto a mattoni divelti, cumuli di eternit pericolosi per la salute dei cittadini, e le solite sterpaglie che hanno persino cancellato le scalinate. Questo è lo spettacolo indegno di una Città ridotta ad essere l’ombra di sé stessa, e che attesta il totale fallimento di Miroddi. Per questo motivo, visto che i cumuli di eternit ed il crollo di calcinacci sono un pericolo imminente, e non costituiscono solo un fatto di degrado, abbiamo inviato una diffida urgente al Sindaco per effettuare gli interventi urgenti e necessari di bonifica, sperando che Miroddi si ricordi di essere ancora – purtroppo per i cittadini – il Sindaco di Piazza. Noi continueremo a girare per le strade, a segnalare tutto ciò che non funziona e richiamare l’attenzione di questa Amministrazione svogliata e senza nessun amore per questa Città. Alessio Cugini Portavoce comunale FDI - AN Fabrizio Tudisco Portavoce provinciale FDI AN

venerdì 12 maggio 2017

FDI AN L'UNICA VOCE DI OPPOSIZIONE E DISSENSO A MIRODDI

All’attenzione di Dott. Filippo Miroddi Sindaco di Piazza Armerina Atrio Fundrò, 1 94015 PIAZZA ARMERINA Oggetto: diffida alla realizzazione di interventi straordinari di manutenzione dell’area di via Ortalizio – via Stradonello La presente quale Portavoce cittadino per Piazza Armerina del Movimento politico Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale. Non dovrebbe esserLe del tutto nuova, almeno si auspica, la problematica della condizione di totale degrado in cui versa l’area pubblica compresa fra via Ortalizio e via Stradonello, ed in particolare: - le opere murarie che fungono da parapetto rispetto all’area sottostante la via Stradonello presentano evidenti segni di deterioramento, persino con esposizione dei tondini di ferro, vi-sibilmente arrugginiti, e rischio distacco di ulteriori frammenti – più o meno grandi - di muratura; la situazione è evidente anche dal lato esterno del parapetto, necessitando di interventi immediati di manutenzione straordinaria - la presenza di vegetazione totalmente incolta, che rende persino ormai difficile il passaggio pedonale, anche scendendo da via Stradonello, tanto che ignoti hanno avuto modo di abban-donare– approfittando della giungla di sterpaglia – proprio in questa sede un secchio con all’interno dei cuccioli di pochissimi giorni, e questo appena una settimana fa; - la fatiscenza assoluta dell’impianto di illuminazione pubblica, rinnovato solo su via Ortalizio e non lungo la scalinata che la congiunge con via Stradonello, priva di illuminazione. Per meglio permetterLe di comprendere la problematica (che pure dovrebbe esserLe già nota nella Sua veste di Sindaco, e per il fatto che l’area in questione si pone a pochissima distanza del luogo scelto per la manifestazione “Maggio in fiore”) nella giornata di oggi sono state scattate dello foto che testimoniano ogni singola circostanza indicata, e che Le allego. Appare evidente che si rende necessario un intervento di manutenzione straordinaria delle opere murarie indicate, come pure di decespugliazione e ripristino della pubblica illuminazione, tenendo conto in primo luogo dell’insostenibile e stridente contrasto di questo sito con l’area – la sola della Città – che Lei ha voluto attenzionare con la manifestazione floreale piazzese (dimenticando ogni altra strada di Piazza Armerina, con evidente beffa dei cittadini). Stante peraltro l’assoluta inerzia serbata sino ad oggi mi vedo costretto a formalmente diffidarLa a voler procedere immediatamente ad eseguire i detti interventi, auspicando una sollecita soluzione del problmea. In secondo luogo, ma non certo per importanza, Le ricordo che via Stradonello, e poi via Ortalizio, rappresentano il principale collegamento urbano con l’area della Villa romana, ed ammettere che a potenziali – se ancora ve ne sono – turisti si mostri questo spettacolo di totale incuria, rappresenta un fallimento di immagine per l’intera Città, oltre che il segno di un degrado che si dovrebbe in ogni modo contrastare. Certo del Suo sollecito intervento, Le porgo distinti saluti. Portavoce Comunale per Piazza Armerina Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale

mercoledì 3 maggio 2017

Punto e Virgola di Ambra Taormina - Il trittico della festa a Piazza Armerina: La visita di Paolo Brosio anticipa l'omaggio ai lavoratori e alla Patrona.

Due maggio 2017: tra il 'martello' e l' 'incudine'. Sarà perché il martello, simbolo per tradizione, ricorda la celebrazione - svoltasi nella giornata di ieri - della festa dei lavoratori; e sarà perché l'incudine, altro consueto attrezzo da lavoro, ci ribadisce che - si tratti o meno di tradizione o di sterile abitudine - a lavorare ci si impegna sempre per realizzare qualcosa. Guai se cosi non fosse! Dovette essere di certo questo il pensiero dei piazzesi di tanti anni fa, quelli che si apprestavano lavorando sodo, a rendere omaggio alla loro Patrona Maria SS. di Piazza Vecchia, alla vigilia della sua festa del 3 di Maggio. Quest'oggi, che un'altra vigilia di festa patronale veste Piazza Armerina, ci fermiamo invece a riflettere sulla possibilità che la secolare devozione la quale ha portato i piazzesi a votarsi alla Madonna, sia ancora riconfermabile in una sentita fede e tradizione, o che si tratti piuttosto di un'abitudine dalle fondamenta instabili e da rinsaldare, per giunta radicata nel cuore di pochi. I fatti parlano chiaro, ma a rinnovarci il proposito della riflessione, ci ha pensato - nella giornata dello scorso giovedì 27 aprile - la visita di Paolo Brosio. Come non ricordare il noto giornalista, appassionato sportivo, beniamino di tante trasmissioni televisive, che con la sua voce in diretta dagli stadi italiani ci ha tenuto compagnia nei tanti pomeriggi domenicali trascorsi sul divano di casa!? Quasi non esitiamo a pensare che la tappa armerina di Brosio sia proprio 'caduta a fagiolo', essendosi affacciata, probabilmente per caso, sulla 'soglia' delle celebrazioni per la 'Vergine che vien dalla campagna', la quale da neanche troppe ore si è trovata ospite della Chiesa dei SS Angeli Custodi nel cuore antico della città, in attesa di trascorrere qualche ora in trionfo per le vie cittadine, dall'alto delle spalle dei fedeli in processione. Chiunque abbia avuto modo di seguire - anche distrattamente - la sua storia, saprà di certo che da famoso giornalista e conduttore all'apice di un successo di cui non è mai dimentico, cronista di tanti quotidiani sin da giovanissimo, Brosio si è ritrovato quale inerme protagonista di una improvvisa quanto violenta e inaspettata conversione, la quale ne ha rinsaldato il credo mariano, sin dalla sua primissima visita al Santuario di Medjugorje. Questa - nel crescendo di una spiccata emotività mostrata senza vergogna - la testimonianza succo del denso monologo che, sul palco di un Teatro Garibaldi affollato di presenze tra le più varie, ha fatto da contorno al "libro-teatro" de "I Misteri di Maria", ultimissima pubblicazione di cui Brosio ha reso partecipe Piazza e i piazzesi su invito dell'organizzatore Prof. Fabrizio Tudisco, e che preceduta da una diretta social dalle meraviglie del nostro patrimonio artistico, è stata seguita dalla cena di beneficienza appositamente organizzata, svoltasi nei locali del Hotel Villa Romana, onde poi ripartire per far tappa a Caltagirone...ma solo dopo un'attenta visita - documentata sempre in diretta social - alle bellezze della Villa Romana del Casale. Un richiamo che squarcia la patina di consuetudine di cui si veste la moderna fede cristiana, che si apre un varco in quel clima che nella nostra società locale è sempre più affollato dall'inconsistenza soffocante di talune prospettive sociopolitiche, e che non può non collocarsi in stretta sintonia con l'atmosfera di fede celebrata in queste ore a Piazza Armerina. Da una parte il lavoro, menzionato da Brosio come benedizione elargita dalla fede, dall'altro la devozione dei piazzesi per la Patrona, i cui antichi fasti sembrano sempre più di recente languire nella mitigazione dell'indifferenza. In questa prospettiva, quegli stessi 'incudine' e 'martello' simbolo dell'entusiasmo battente del lavoro, assomigliano adesso ai due termini entro i quali si vanno dibattendo i piazzesi, incerti, tentennanti, privi di una guida che si occupi di rinvigorirne la devozione nella 'gioia', magari la stessa che accendeva gli animi dei gitanti che - anni addietro - condividevano tutti insieme e spensierati, la festa campestre nel giorno in cui la Vergine rincasa al Santuario. Eccolo il "trittico della festa": inaugurato dal passaggio del celebre ospite nella nostra città, proseguito con l'omaggio ai lavoratori il primo maggio, e che da oggi ci indirizza brevemente verso l'ultimo saluto, di domani, alla Madonna. Nel clima ereditato di riflessione sul tema della devozione mariana che più che mai ci tocca da vicino, e sperando in una futura e non troppo distante visita del caro Paolo, non resta che - al pari degli statunitensi per il quattro di luglio - tirare le somme di questa vigilia di festa, augurandoci sinceramente che per tutti i piazzesi quello di domani sia un buon, ma soprattutto devoto "tre di maggio"! Ambra Taormina

lunedì 24 aprile 2017

Mentre non esiste alcuna opposizione in consiglio comunale e in Città...noi facciamo sul serio.

Piazza Armerina, 24 aprile 2017 All’attenzione di On.le Luisa Lantieri Regione Siciliana Assessore alle autonomie locali e alla funzione pubblica Viale della Regione Siciliana, n. 2194 90135 Palermo Oggetto: richiesta di applicazione della legge regionale 17/2016, art. 5 – decadenza del Sindaco di Piazza Armerina per mancata approvazione del bilancio e commissariamento dell’Ente Onorevole Assessore, la presente quali Portavoce provinciale per Enna e comunale per Piazza Armerina del movimento politico Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale. Come noto, la legge regionale 11 agosto 2016, n. 17 ha introdotto, all’art. 5, co. I, la modifica dell’art. 11 legge regionale 11 settembre 1997, n. 35, stabilendo la cessazione congiunta della carica di Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale. La successiva nota 13571 del 16 settembre 2016, emanata dall’Assessorato del quale Ella è responsabile, ha chiarito che la norma in questione trova immediata applicazione “anche nei casi di inadempienza derivante da mancata approvazione del rendiconto di gestione o da mancata deliberazione del bilancio di previsione”. La medesima Giunta regionale ha poi richiesto (deliberazione 310 del 21 settembre 2016) al Consiglio della Giustizia Amministrativa della Regione siciliana parere sulla corretta applicazione della legge regionale 17/2016 e sull’interpretazione contenuta nella circolare da Ella vergata e appena richiamata. Il supremo consesso amministrativo regionale all’adunanza del 18 ottobre 2016 si è pronunciato nel senso di riconoscere che la disciplina in questione non trovi applicazione alle legislature comunali in essere, ma solo a quelle successive all’entrata in vigore della legge. A seguito della pubblicazione in G.U. il 31 marzo 2017 della norma di interpretazione autentica della legge regionale che ne sancisce l’applicazione retroattiva sin dall’entrata in vigore della normativa (agosto 2016), il Consiglio della Giustizia Amministrativa della Regione siciliana si è nuovamente espresso riconoscendo, questa volta, l’obbligo, da parte della Regione, di provvedere all’immediato commissariamento dei Comuni e alla declaratoria di decadenza Sindaci, anche di quelli in carica (“è dovere della presidenza della Regione disporre la decadenza dei sindaci dei comuni i cui consigli siano già stati sciolti, nonché, per i comuni i cui consigli comunali debbano essere sciolti, disporre contestualmente la decadenza dei relativi sindaci. Tanto va fatto con la massima tempestività consentita dai tempi dell’azione amministrativa, assicurando che ciò avvenga in tempo utile per consentire la minima durata del commissariamento, e il rinnovo degli organi comunali nel più breve tempo possibile, mediante elezioni concomitante con la prossima data delle amministrative nella Regione siciliana”), non essendo sollevabile da parte della Regione stessa alcuna eccezione di incostituzionalità della norma che ne impedisca l’immediata applicazione. Del resto, in attuazione di detto principio è stato già disposto il commissariamento dei Comuni di San Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte San Giorgio, Monterosso Almo, Calatafimi Segesta e Casteldaccia, proprio per la mancata approvazione dei bilanci da parte dei rispettivi Consigli comunali, ed appare evidente che non possono ammettersi disparità di trattamento fra Enti che versino nelle medesime identiche condizioni che legittimano il commissariamento. In questo ultimo senso si rileva che il Comune di Piazza Armerina ha appena iniziato ad incardinare la discussione sull’approvazione da parte del Consiglio del bilancio comunale, in contrasto quindi con il limite del 31 marzo 2017 per l’approvazione del bilancio di previsione sancito dal d.l. 30 dicembre 2016, n. 244. Appare quindi evidente che sussistono le condizioni per disporre l’immediato commissariamento del Comune di Piazza Armerina per il mancato rispetto dell’approvazione nei termini delle norme di bilancio, e si avanza quindi specifica richiesta affinchè la Regione si attivi in questo senso, con conseguente immediata declaratoria di decadenza del Sindaco in carica, configurandosi, in caso contrario, un’omissione che dovrà essere segnalata alle Autorità competenti. Prof.Fabrizio Tudisco Portavoce provinciale FDI AN Avv. Alessio Cugini Portavoce comunale FDI - AN

sabato 22 aprile 2017

SULL’AREA COMMERCIALE DELLA VILLA ROMANA E SUL RANDAGISMO NUOVA CERTIFICAZIONE DEL FALLIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE MIRODDI

Piazza Armerina, 21 aprile 2017 SULL’AREA COMMERCIALE DELLA VILLA ROMANA E SUL RANDAGISMO NUOVA CERTIFICAZIONE DEL FALLIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE MIRODDI Al consiglio comunale di ieri sui temi della impraticabilità dell’area commerciale della Villa romana (e problemi di salute dei commercianti) e sul randagismo la cittadinanza ha potuto nuovamente verificare l’inconsistenza dei quattro anni di amministrazione Miroddi. Massima confusione sullo spostamento dei commercianti in attesa del rifacimento della pavimentazione che costituisce ad oggi un pericolo per la salute degli operatori e sulle modalità con cui intervenire per mettere in sicurezza l’area, potendo il Consiglio solo dare un atto di indirizzo che – si spera – la Giunta rispetti. Sul randagismo gli interventi delle due associazioni animaliste, ENPA ed Animalisti Italiani, hanno messo in luce uno stato di abbandono da parte del Comune che le ha lasciate, fino ad oggi, senza adeguato supporto nello svolgere un compito di utilità per tutta la Città, e che nonostante questo sono riuscite a ottenere risultati straordinari per la cura dei randagi, tolti dalla strada, e per la loro adozione; per questo a Patrizia Spagnolo e Lorena Sauli vanno i nostri più sinceri ringraziamenti. L’Assessore Gagliano, lasciato solo dal Sindaco che, come spesso accade, arriva in Consiglio solo per andarsene subito dopo, come ha fatto ieri, ha illustrato una serie di azioni che ci auguriamo vengano finalmente portate avanti dopo quattro anni di nulla (quando non di delibere illegittime); tutte proposte, peraltro, frutto non dell’Amministrazione ma del tavolo tecnico che FdI – AN ha chiesto fosse istituito fra associazioni animaliste ed il canile piazzese di Dog Project, e che è partito solo dopo l’esposto che sempre il nostro movimento ha presentato nei confronti del Sindaco alla Procura di Enna. Unica voce a difesa dell’Amministrazione quella della Consigliere Manuela Lentini, prima di opposizione ora nella maggioranza miroddiana, che ha riferito circostanze inquietanti, come quella dei presunti maltrattamenti al canile Mimiani (che lei definisce un “lagher”, persino con cucce inadatte a ospitare i cani, a suo dire) da lei accertati in visita ispettiva come consigliere: vorremmo a questo punto sapere dalla Consigliere Lentini, che aveva obbligo, in qualità di pubblico ufficiale (non avendo fatto l’ispezione come semplice cittadina) di segnalare alla Procura fatti di reato, quando ha presentato denuncia contro il canile Mimiani. Interessante intervento del Consigliere Concetto Arancio, che ha nuovamente chiarito come il Consiglio abbia cercato in tutti i modi di affrontare il problema randagismo, venendo però lo stesso Consigliere Arancio “mobbizzato” – parole sue – da un precedente amministratore miroddiano che lo invitava a non convocare altre riunioni della commissione sanità per l’assenza di soluzioni da offrire alla Città. Questa è la vergogna che lascia in eredità l’Amministrazione Miroddi, e di cui l’Assessore Gagliano non può rispondere certo per gli anni che ci hanno preceduto, e ben sapendo che tutte le idee esposte ieri non vengono dalla Giunta di cui fa parte, ma di chi si occupa del problema: insomma le soluzioni le devono trovare i cittadini e non chi viene pagato da tutti noi per trovarle e si limita a fare da “notaio”, il che è ridicolo. Avv.Alessio Cugini Portavoce comunale Piazza Armerina Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale