lunedì 28 dicembre 2015
FDI AN - I quadri Direttivi riuniti a Catania con Giorgia Meloni per l'adesione di 2 nuovi consiglieri al Consiglio Comunale di Catania
Nei giorni scorsi Live Sicilia lo aveva già sussurrato, quando cioè Manlio Messina si era presentato in conferenza stampa con al fianco Luciano Zuccarello, uno dei maggiorenti di Fratelli d’Italia in provincia di Catania; ora però è tutto ufficiale: il partito di Giorgia Meloni è sbarcato a Palazzo degli Elefanti. Non si tratta ancora di un gruppo: ci vorrebbe, infatti, un terzo consigliere per protocollare il tutto. Ma in campo ci sono già Ludovico Balsamo e lo stesso Messina. Più a destra di così, almeno per ora, non si può. “Il nostro movimento continua a crescere e a radicarsi sul territorio”, dichiara il già ministro della Gioventù nel Berlusconi IV. E scatta l’annuncio: “FdI ci sarà, sia alle prossime Amministrative che alle Regionali. La gestione Crocetta – insiste la Meloni – è la peggiore della storia siciliana e il Pd la smetta di tenere in piedi chi sta devastando questo territorio”.
Parte da Catania, quindi, per FdI la ristrutturazione della destra di governo in Sicilia, la regione dell’ormai lontano 61 a 0. “Non dobbiamo negarlo, alla prova dei fatti la destra ha deluso”, ammette la Meloni. “Ora è necessario – aggiunge – che qualcuno sia capace di rimanere fermo attorno alle proprie idee e di difenderle. In questo, il nostro movimento finora ha dato il buon esempio. E oggi stiamo crescendo nonostante non abbiamo rappresentati all’Ars e non abbiamo prebende da spartire”.
Sulle sorti politiche del centrodestra siciliano, Giorgia Meloni però non si sbilancia. “Vogliamo vincere, sicuramente. Per farlo stiamo cercando il candidato più competitivo. Musumeci? Un grande combattente, un uomo con una storia importante, un amico…”. E sulla nomina di Micciché a coordinatore regionale di Forza Italia preferisce non commentare: “Dico solo che con la nascita di FdI volevamo una discontinuità rispetto alla precedente gestione dell’allora Pdl”.
Intanto, mentre Giorgia Meloni è presa d’assalto dai giornalisti, nella sala Coppola del Comune di Catania c’è grande attesa per la presentazione della nuova forza in Consiglio. Stando a Manlio Messina si tratta di un quasi ritorno nella casa della destra, dopo l’addio con Salvo Pogliese e la fine del doppio esperimento di Area popolare e Officina d’Idee. “Un ritorno da figliol prodigo, oserei dire”, dice a Live Sicilia. Oltre la festa, c’è che l’opposizione di Palazzo degli Elefanti è non è stata mai tanto divisa. Tuttavia – a detta di Messina – il percorso della minoranza “continua tale e quale”.
Anche Ludovico Balsamo fa le sue valutazioni. Dall’elezione nelle fila della maggioranza in zona Articolo 4, di acqua sotto i mulini ne è passata: “Sì, per me questa è una scelta politica forte. Dico però che FdI è un partito che finora ha dimostrato chiarezza nei suoi programmi. Giorgia Meloni – spiega a Live Sicilia – è una donna in gamba e determinata. L’Italia ha bisogno del centrodestra, noi crediamo che si possa ricompattarsi e che Fratelli d’Italia possa giocare un ruolo decisivo in questa partita”.
da Livesicilia
mercoledì 23 dicembre 2015
domenica 13 dicembre 2015
Punto e Virgola di Ambra Taormina - Turismo : 47 Morto che parla !
"47 morto che parla": Il turismo piazzese dorme un'unica,
interminabile notte!?
Proprio come nel titolo di una celebre pellicola cinematografica interpretata
dall'indimenticabile Totò, il 'quadro clinico' del turismo piazzese ha tutta l'aria di
risultare solidale con quello di un morto: sì, di un morto parlante!...anzi, che
qualcuno, forse rivedendosi nello 'spirito di iniziativa' tipico di un medium, e
concedendosi un ultimo disperato nonché vano sforzo di 'rianimazione' (o, per
dovere di precisione, di 'resurrezione') dello stesso, sembra voler ancora tentare di
far parlare, anzi di far 'rantolare' dal buio del sepolcro ideale in cui da tempo è stato
deposto, quale 'moderno Lazzaro' dei nostri tempi. Che ancora nella 'Città dei
Mosaici' si sia abituati a parlare di 'turismo' non è cosa da poco: d'altronde, a chi
non capita di ricordare un caro estinto!? Oggi, concedersi quattro passi ristoratori
nel dedalo di strade e vicoletti dal placido mistero, in cui respirare quell'atmosfera
evocativa di una memoria antica, è quasi pari a destinare la propria vita al chiuso di
un eremo per dedicarsi alla meditazione, o in alternativa, alla cura dell'emicrania
cronica: ebbene sì, potrete bearvi di mettere in pratica un'attitudine insolita e del
tutto 'ossimorica', ascoltando...l'assoluto silenzio! Vittima di una 'falla' insanabile
causata da sicura mancanza di concreto interesse nei confronti di un'adeguata
progettazione che si basi innanzitutto sul 'restauro' della sua immagine, ormai triste
e decadente, la bella Piazza Armerina non è, ad oggi, nelle condizioni di poter
sperare in un'imminente ripresa del settore turistico, lo stesso da cui la sua
economia, anch'essa stagnante, potrebbe trarre enorme beneficio. L'assenza di una
coerente propaganda turistica, cosa che, di primo acchito, non può non saltare
all'occhio, è in sintonia con lo status quo di una città non pronta ad accogliere il
visitatore, in cui tutto languisce e sprofonda, come in un deserto di sabbie mobili. Si
tratta di un immobilismo scosso, di tanto in tanto, da tentativi altamente illusori
messi in atto ad hoc quasi a voler distrarre la massa piazzese, un po' come Pinocchio
nel Paese dei Balocchi, e che vorrebbero riprendere maldestramente in mano una
situazione a dir poco drammatica e che viene da lontano, quasi a voler denunciare la
mancanza di quelle 'fondamenta' basilari che garantirebbero un prezioso 'prologo'
all'accoglienza turistica. Fondamenta che, quand'anche progettate a loro tempo,
continuano penosamente a giacere in un cantiere polveroso, nell'indifferenza. Il
turista itinerante che decide spontaneamente di includere Piazza Armerina tra le
tappe del suo viaggio (e gliene siamo grati!), anche solo per una gita domenicale
fuori porta, ad oggi, non può contare su quelle che ovunque in tutte le civili città
turistiche che si rispettino, 'volgarmente' chiamano 'aree di sosta attrezzata per
camper', ossia luoghi predisposti per essere dotati di tutti i comfort da offrire al
turista del caso (panchine, pozzi per lo scarico delle acque grigie e nere, acqua
potabile, servizi igienici, tavoli all'aperto ecc...), e che in tal modo, in assenza, deve
accontentarsi di stabilirsi temporaneamente in spiazzali di fortuna, trasformando
una semplice sosta dovuta, in quella che, usando un'espressione tipica del mondo
sportivo, appare come una sorta di 'invasione di campo' , peraltro brutta da vedere.
Volendo 'diabolicamente' perseverare nel proposito di enumerare le pretestuose
mancanze piazzesi nei confronti del turista, ma, perché no, anche del comune
cittadino, è doveroso segnalare l'assenza di un (anch'esso attrezzato) parcheggio per
auto, così come si converrebbe per una città che si vuole moderna e proiettata nel
pieno del 'terzo millennio', progetto evidentemente troppo 'futuristico' per coloro i
quali ancora si ostinano invece, a voler mantenere in auge (forse mossi da
nostalgia!?) l'ormai fatiscente struttura del Cinema Ariston, situato nel bel mezzo di
una ben nota zona cittadina, e che si presenta ornato da tempo da puntelli che ne
sostengono la mole vacillante e appesantita da un pericolo di crollo imminente, e
forse rimasta utile, soltanto per gli inguaribili dell'incontinenza, come occasionale
orinatoio nella parte posteriore (più intima e riparata da occhi indiscreti), nonché
ideale proiezione di un certo rispetto per un'epoca d'oro che fu per gli appassionati
cinefili armerini. Ma come trascurare di ricordare che Piazza Armerina è perifrasata
come la 'Città dalle 100 chiese'!? È, a tal punto, doveroso chiedersi quante delle
millantate cento, rimangano a disposizione dell'ammirazione del turista, dato che è
evidente e sintomatico del disagio attuale, il fatto che la maggior parte siano
permanentemente chiuse, rese addirittura inagibili dall'incuria e dal tempo,
trascinandosi addosso il peso dei secoli andati che hanno fatto illustre la storia
cittadina (per quanti ne sono a conoscenza o ne sono addirittura cultori), senza che
mai su di esse si posi l' 'occhio vigile' di un progetto di restauro finalizzato alla
fruizione da parte del pubblico, e rese, contrariamente, fruibili per piantagioni di
qualsiasi tipo (muschi e licheni in primis) lasciate a crescere indisturbate: è il caso di
menzionare il triste destino (per citare solo qualche esempio e non dilungarsi oltre)
della Chiesa di Sant'Anna, e perché non ricordare anche la sfortuna della ben più
antica Chiesa di San Martino di Tours (852 anni di storia) dedicata al patrono dei
normanni fondatori della Città, così come è esemplare anche il caso della Chiesa di
S.M. di Gesù (fuori dal centro abitato). Destino condiviso, per di più, dagli storici
palazzi nobiliari, anch'essi non inferiori in quanto a notevole pregio architettonico, e
retaggio della nobiltà cittadina, che ovunque si affacciano a costeggiare le strade
della 'Piazza antica': tra i numerosissimi, l'ex "Palazzo Trigona di Gerace"
(successivamente "Palazzo Velardita") costituisce uno dei casi più eclatanti, così
come, del resto, il ben più in vista settecentesco "Palazzo Trigona della Floresta",
che, nonostante l' aspetto notevolmente più florido, è da tempo gravato dall' attesa
infinita di essere trasformato in museo. Nel loro insieme, gli immobili appartenuti
agli illustri concittadini piazzesi dei tempi che furono, vicini agli occhi ma lontani dal
cuore di molti, giacciono dimenticati e abbandonati, e nei casi migliori, in preda
all'utilizzo per scopi futili. Risalire la china, in terra di Piazza, non è per nulla semplice
se si considera che le mancanze sopracitate sono le cause che nutrono un garbuglio
di effetti collaterali che contribuiscono a rendere la città ancor meno turistica, e tra i
quali non si può far finta di non vedere il collasso di alcune strutture alberghiere,
devastate e condotte non a caso alla chiusura dalla controproducente esposizione
del nostro territorio (senza nulla escludere), fin troppo svalutato, ad un logorante
turismo 'mordi e fuggi', che svuota una città del potenziale di Piazza Armerina della
ghiotta possibilità di essere visitata per più giorni come dovrebbe, lasciandola
nell'ormai proverbiale (e terribile da sentire!) status di 'città a vocazione turistica',
e facendone, così, idealmente somigliare il 'percorso di vita' alla controversa fase di
transizione nell'esistenza di un individuo in preda ad una crisi mistica, che non sa se
cedere al richiamo e diventare un religioso, o rimanere laico! Nella condizione di
'città turistica ideale', in cui Piazza, perla del centro Sicilia, dovrebbe rispecchiarsi,
non c'è posto per il silenzio di un centro storico in decadenza, in cui le attività
commerciali si riducono progressivamente, in cui, contrariamente addirittura al
buonsenso, si concedono licenze per l'apertura di attività poco congeniali al
contesto, e in cui invece, si dovrebbe prospettare una maggiore concentrazione di
attività che mettano in risalto l'artigianato locale, incentivare e promuovere il
coinvolgimento di artigiani e artisti locali, l'apertura di attività di ristorazione e
intrattenimento da estendere in ogni angolo dei tanti, suggestivi che lo popolano
nella sua interezza, ivi compresi i nuclei dei quartieri storici che attualmente,
restando isolati, rimangono assimilabili a 'zone-dormitorio' e che meritano di
ritrovare la vitalità che non hanno mai veramente avuto, in quanto luoghi in cui è
ovviamente dislocata la sovrabbondanza di attrazioni turistiche. Non ultima, e
passibile di incentivazione alla realizzazione ad enorme beneficio turistico, risulta
essere l'iniziativa del cosiddetto 'albergo diffuso', esperienza lodevole e già in corso
di sperimentazione a Piazza Armerina, che costituendo una valida alternativa
all'albergo tradizionale, offre al turista la possibilità di soggiornare in appartamenti
sparsi per la città (da qui la denominazione 'diffuso'), riservandogli di ammirarla da
prospettive diverse ogni volta. Lungi dalle soluzioni a beneficio turistico che
renderebbero Piazza apprezzabile come ben merita e che coinvolgerebbero,
attirandolo piacevolmente, il cittadino restio ad uscire di casa, che nel tempo libero,
assaporerebbe quella novità di trasformarsi in un turista nella propria città, nonché
in un 'cacciatore' curioso alla scoperta di una bellezza rimasta sopita per troppo
tempo, la realtà dei fatti appare ben diversa agli occhi dei molti, resa scabrosa da
una rete stradale degna dei migliori relitti di archeologia urbana, da una mancanza
generale di decoro urbano tipico di una raccolta differenziata che non fa la
differenza. Un tutt'uno vagamente desolante che non fa altro che spegnere Piazza
Armerina, come simbolicamente si è spenta la superba cupola della sua maestosa
Basilica, che da qualche giorno, troneggia, avvolta in un buio quasi annunciatore di
un funesto presagio, sulle teste dei piazzesi, i quali, volgendole lo sguardo, non
possono non restare indignati e sgomenti nell'ammirare quella che è la
rappresentazione del 'volto tumefatto' e provato di un'intera città, resa sempre più
simile a una donna ammaliante che resta in disparte, e alla quale nessun uomo
sembra voler concedere la 'chance di un ballo'. Ambra Taormina
venerdì 11 dicembre 2015
Lettera molto allarmata di un siciliano a Giorgia Meloni. Il caso Genovese ☞ Mario Flugy Ravetto del 11 dicembre 2015 pubblicato da Destra.it
Carissima Presidente Meloni, non ho certo bisogno di raccontare a Te che, quel giorno sarai stata presente a Montecitorio chi sia quel Francantonio Genovese di cui la Camera autorizzò l’arresto per reati che trovo infamanti quanto l’associazione mafiosa,il traffico di droga o l’omicidio.
Genovese, infatti, è stato inquisito ed arrestato con il consenso del Parlamento, per avere rubato a mani basse nel settore della formazione. Quell’uomo, in altri termini, ha rubato la speranza di lavoro per decine di migliaia di giovani siciliani che cercavano un futuro in una terra che,anche a parere unanime delle statistiche versa in condizioni peggiori della stessa Grecia. Tutto ciò a prescindere dalla effettiva utilità o meno che possano avere i corsi di formazione per la crescita economica. Questo è dibattito da riservare agli economisti.
Problema tutto nostro è, invece, quello Politico, poichè, ad inizio della settimana che va a spirare, scopriamo che il Deputato Genovese, che non può nemmeno frequentare la Camera, perchè scarcerato sì, ma obbligato alla firma pure, ha aderito a Forza Italia.
L’annuncio è stato dato , IN POMPA MAGNA , dal Commissario siciliano di Forza Italia,Gianfranco Miccichè, con MUTRIA SOLENNE quasi che annunciasse l’adesione di Pier Luigi Bersani o di Valter Veltroni.
Gianfranco Miccichè è stato nominato da Berlusconi con poteri proconsolari e direttamente responsabile solo verso l’ex Premier, il chè significa che Silvio Berlusconi era perfettamente a conoscenza dell’operazione Genovese e la approvava.
Penose le note di protesta di alcuni ex-AN di Forza Italia che hanno lamentato il mancato esame della questione da parte degli organi collegiali di quel Partito.
Più decorose, ma sempre reticenti le dichiarazioni di un altro ex-AN, l’On.Catanoso, che ha duramente stigmatizzato l’ingresso in Forza Italia di un super riciclato quale il Genovese in questione.
Nessuno, però, ha osato dire chiaramente che si tratta di una operazione VERGOGNOSA che ha portato nel partito Azzurro un LADRO MATRICOLATO e COMPROVATO.
Questa reticenza ci amareggia,riguardando uomini politici con i quali abbiamo condiviso decenni di militanza comune nel Fronte della Gioventù, nel MSI e poi in Alleanza Nazionale.
Noi di FdI-AN, però, siamo diversi, cara Presidente Meloni. Vale la pena di ricordare che Gianni Alemanno, del quale deploriamo e critichiamo con durezza le ultime scelte politiche,non frappose indugio ad autosospendersi dal nostro Partito perchè inquisito per associazione mafiosa, reato per il quale, in seguito, è stato peraltro, prosciolto.
Il nostro alleato Berlusconi, invece, accoglie trionfalmente nel suo Partito un inquisito, SUBISSATO DI PROVE A CARICO, appena scarcerato ed in libertà vigilata.
Questo, Presidente Meloni, pone un problema politico ENORME, di fronte al quale non ci sono margini di trattativa. A parte le considerazioni morali, è proprio la CONVENIENZA POLITICA, se proprio a questa dobbiamo richiamarci che ci OBBLIGA AD UNA ROTTURA IMMEDIATA DI QUALUNQUE TRATTATIVA IN CORSO con Forza Italia per
candidature comuni alle prossime elezioni amministrative.
Io, e non solo io, ci RIFIUTIAMO di vedere la Presidente Nazionale, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, BERSAGLIATA, in tutti i dibattiti televisivi da interlocutori siano essi politici e/o giornalisti, intenti a RINFACCIARLE l’alleanza con la Forza Italia di Francantonio Genovese.
La rottura con Forza Italia su una questione di tale portata ci darebbe una credibilità tale da indebolire la pretesa del Movimento Cinque Stelle di essere unico titolare del rigore morale della classe politica ed, infine, MA NON MENO IMPORTANTE, metterebbe alla prova le stesse reali intenzioni della Lega Nord al riguardo dei contenuti di una eventuale nuova allenza fra i partiti del fù Centrodestra.
Ma più importante di ogni altra considerazione, DOBBIAMO A NOI STESSI, a TUTTO CIO’ DA CUI VENIAMO, ad un elettorato che NON CI PERDONEREBBE SCELTE DIVERSE, una DECISA presa di posizione CONTRO FORZA ITALIA o , per essere MOLTO CHIARI ,CONTRO Berlusconi, che questa volta NON PUO’ BUTTARE LA CROCE SU NESSUNO CHE NON SIA EGLI STESSO, dato l’incarico FIDUCIARIO che Egli ha conferito a Miccichè.
Ti prego, perciò, Carissima Presidente Meloni, di non frapporre ulteriori indugi e comunicare a Berlusconi ed a Salvini l’indisponibilità di FdI-AN, a qualunque tipo di accordo elettorale con gli Azzurri SIC STANTIBUS REBUS.
Vedremo tra qualche mese chi sarà premiato alle urne per COERENZA e RIGORE MORALE e chi non lo sarà.
Mario Ravetto Flugy
Componente Assemblea Nazionale FdI-AN
e
SICILIANO DISGUSTATO
lunedì 16 novembre 2015
sabato 7 novembre 2015
COMUNICATO STAMPA – FDI AN Enna
Francesca Capuano, vent’anni classe 1995,universitaria in medicina, è il primo Consigliere Comunale che aderisce a FDI AN in provincia Enna. Ieri sera, nel corso della seduta del consiglio comunale è stata letta e depositata agli atti della Presidenza del consiglio la dichiarazione di appartenenza al partito di Giorgia Meloni. Già da qualche mese il Portavoce provinciale Fabrizio Tudisco aveva iniziato una serie di contatti con il qualificato e numeroso gruppo politico che ha deciso di aderire ufficialmente a FDI AN e che ha nella giovanissima consigliera comunale ( la più giovane a livello nazionale di FDI AN)un valido riferimento amministrativo. Francesca Capuano, appartenente ad una famiglia politicamente vicina all’area di destra era stata eletta nel giugno di quest’anno , come indipendente, nella lista del PD con sindaco l’On.Maria Greco ed oggi pur non venendo meno alla condivisone del programma elettorale che l’ha vista fra i consiglieri più votati ad Agira ha deciso di aderire a FDI AN condividendone pienamente ideali ed indirizzo politico. Fabrizio Tudisco ha voluto essere presente all’importante avvenimento politico che proietta FDI AN ad una nuova dimensione politica sul territorio congiuntamente a Carmelo Barbera portavoce provinciale FDi AN di Leonforte e Tommaso Scilipoti già presidente del circolo di AN di Leonforte. Poco prima della seduta del consiglio comunale è stata tenuta una riunione con tesserati e simpatizzanti di partito in cui è stato nominato provvisoriamente il portavoce comunale nella figura dell’Ing.Gaetano Mineo, professionista noto e stimato, che inizierà a sviluppare la programmazione politica ad Agira insieme ad altri simpatizzanti in attesa che venga celebrato il congresso comunale.
giovedì 5 novembre 2015
Punto e Virgola di Ambra Taormina - Dal Crystal Palace...all'Ospedale Chiello: un aneddoto che svela le...somiglianze!
Dal Crystal Palace...all'Ospedale Chiello: un aneddoto che svela
le...somiglianze!
Sono trascorsi solo pochi giorni dalla conclusione dell' 'evento dell'anno', l'Esposizione Universale
di Milano altrimenti conosciuta come Expo, motivo di gran subbuglio per la cronaca e le genti
d'Italia e del mondo, che la Patria del 'Michele Chiello' è diventata giustamente riottosa per
l'ipotetica chiusura dello storico nosocomio. E, a pensarci bene, per abbracciare entrambi i temi e
non scontentare quel vecchio detto che vuole che si dia 'un colpo al cerchio e uno alla botte', non
poteva non balzarmi alla memoria che, in fondo in fondo, esiste una netta somiglianza tra un
aneddoto riguardante la prima storica Great Exhibition, quella tenutasi a Londra nel 1851, e la
vicenda del nostro ospedale. L'Esposizione Universale vittoriana ebbe, infatti, il vanto di tenersi nel
cosiddetto Crystal Palace, una mastodontica costruzione installata ad Hyde Park per l'occasione.
Il Crystal Palace della Great Exhibition di Londra nel 1851
L'Ospedale "Michele Chiello" di Piazza Armerina oggi
Fermo restando che in entrambi i casi si tratta di due eccellenti costruzioni di fama storica,
l'aneddoto recante la somiglianza è proprio la storia a narrarcelo: Il Crystal Palace, al termine
dell'Esposizione, venne accuratamente smontato e ricostruito l'anno successivo nel sito di
Sydenham Hill, prima di bruciare accidentalmente per causa di un rogo. Il nosocomio piazzese, è
stato anch'esso 'smontato' reparto per reparto ed è...lucidamente stato condannato al rogo!
Ambra Taormina
Iscriviti a:
Post (Atom)